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Gas

Eni-Total, così l’asse franco-italiano cerca di salvare l’Europa (a Cipro)

Il consorzio franco-italiano effettuerà inizialmente delle perforazioni in un punto specifico del Blocco 6 del deposito Calypso, lavori al via tra fine aprile e inizi maggio

Il consorzio Eni-Total riprenderà il lavoro sul Blocco 6 all’interno della zona economica esclusiva di Cipro. Il consorzio franco-italiano effettuerà inizialmente delle perforazioni in un punto specifico del Blocco 6 per avere un’immagine migliore del deposito Calypso, secondo quanto riportato dal sito del quotidiano greco Kathimerini.

LAVORI AL VIA TRA FINE APRILE E INIZIO MAGGIO

Secondo quanto riferito, il momento preciso in cui i lavori riprenderanno non è stato annunciato, ma tutte le indicazioni suggeriscono che accadrà “entro la fine di aprile o l’inizio di maggio”. Il ritorno delle due compagnie nella ZEE cipriota è stato annunciato dal ministro dell’Energia Natasa Pilides nella sua intervista nell’edizione cartacea di Kathimerini Cipro di domenica scorsa.

RITARDI A CAUSA COVID

Quando le è stato chiesto perché la ripresa dei lavori è stata ritardata, il ministro l’ha attribuita agli effetti delle misure prese in tutto il mondo per affrontare la pandemia Covid-19. “Siamo in continuo contatto con il consorzio. Rimangono impegnati nella sua cooperazione con la Repubblica di Cipro e si prevede di effettuare due trivellazioni esplorative nel 2022, con la prima prevista per le prossime settimane.”

GIACIMENTO STIMATO IN 2.400 MLD DI MC

Dopo la prima perforazione, il consorzio italo-francese ne effettuerà una seconda, in un’altra zona dove hanno dati sismici. Per il giacimento di Calypso, i risultati delle perforazioni di ricerca effettuate nel 2018 hanno mostrato l’esistenza di un giacimento che è inizialmente stimato in circa 2.400 miliardi di metri cubi. L’annuncio è stato fatto dalla società italiana e dal suo amministratore delegato Claudio Descalzi nell’aprile 2018. A margine di una conferenza tenutasi al Cairo, Descalzi apparse ottimista, dicendo che “potrebbe essere di più o in questo range”, e che “certamente non può essere di meno”.

L’EUROPA È AFFAMATA DI ENERGIA

La crisi energetica in Europa che è risultata dalle sanzioni imposte alla Russia ha portato i ministri dell’energia di Cipro, Israele e Grecia a incontrarsi a Gerusalemme per cercare di risolvere una serie di questioni relative alla sicurezza energetica nel Vecchio Continente. La riunione ha esaminato tutte le opzioni disponibili per i corridoi delle risorse energetiche nel Mediterraneo orientale, riprendendo la possibilità di un terminale di lavorazione del gas a Cipro. La questione è stata sollevata dal ministro dell’Energia greco Kostas Skrekas, che ha sottolineato che il Mediterraneo orientale può svolgere un ruolo catalizzatore nell’approvvigionamento dell’Europa: “Utilizzare i terminali esistenti in Egitto e un nuovo terminale di GNL a Cipro è il modo più veloce e flessibile per esportare il gas israeliano nell’Europa sud-orientale”, ha detto.

EASTMED DI NUOVO SUL TAVOLO

A trasportare il gas dal Mediterraneo orientale potrebbe essere EastMed, un gasdotto di 1300 chilometri, che potrebbe rifornire tutta l’area fino alle coste italiane. Il veto americano alla sua realizzazione sembrerebbe ormai sollevato. Se infatti fino a un mese e mezzo fa la Casa Bianca era ancora contraria a realizzare nuove infrastrutture nella zona – gli Usa esportano molto Gnl verso l’Europa in particolare nei siti di Revithoussa, e a breve anche ad Alexandroupolis – nelle ultime settimane il sottosegretario americano agli Affari Esteri del Dipartimento per l’Energia, Andrew Light ha ammesso che forse Washington ha retrocesso con troppa fretta il gasdotto a infrastruttura non prioritaria. E che il conflitto in corso tra Russia e Ucraina dimostra come all’Europa servano tutti i rifornimenti possibili, non potendo il gas liquefatto americano, da solo, sostituire in toto le necessità del vecchio Continente.

L’ODG DI ZUCCONI (FDI)

Due settimane fa era stato il premier Draghi rispondendo a una domanda alla stampa estera a ricordare che la Commissione europea ” prosegue la valutazione di fattibilità: sostenibilità economica ed energetica del progetto”

Anche in Italia qualcosa si è mosso con un odg di Riccardo Zucconi, deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Attività produttive, commercio e turismo, proprio su EastMed: “La realizzazione del gasdotto EastMed rappresenta uno dei progetti più ambiziosi in ambito energetico che, mirando a convogliare il gas dai bacini di Israele e coinvolgendo Grecia, Cipro e Italia, collegherebbe il gas del Mediterraneo orientale all’Europa, ma soprattutto aiuterebbe la nostra Nazione nel processo di diversificazione dell’approvvigionamento energetico. Bene, quindi, l’approvazione da parte della maggioranza dell’ordine del giorno a mia prima firma che impegna il Governo a rilanciare il progetto di realizzazione del gasdotto EastMed. L’Italia ha bisogno di mettere in campo una strategia politica energetica seria, in grado sia di affrancarci per sempre da dinamiche e crisi internazionali come quella attuale sia di tornare ad essere protagonista nella geopolitica mediterranea in generale e liberare le nostre aziende e i cittadini dalla zavorra dell’aumento dei costi energetici”.

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