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Basilicata

Eni, Total, Shell: quale futuro per il petrolio in Basilicata?

Quale futuro per il petrolio in Basilicata? Lo chiede il governatore della regione basilicata Bardi al ministro Patuanelli

Il governatore della Basilicata Bardi si rivolge al Ministro dello Sviluppo: “Ho chiesto al Ministro Stefano Patuanelli l’apertura di un tavolo di confronto sulla vicenda del petrolio lucano. La risorsa petrolifera lucana contribuisce in maniera determinante al fabbisogno energetico nazionale, mentre la Basilicata non riceve il giusto riscontro al sacrificio al quale la nostra comunità è sottoposta”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, secondo il quale bisogna evitare, come in passato, che gli impegni presi dallo Stato non vengano mantenuti.

“In questa fase ho stabilito un iter procedurale che vede in primis la definizione degli accordi con la Total, immediatamente a seguire con l’Eni . Con l’idea di sviluppo di promuovere strategie ‘no oil’, che vedano coinvolte le stesse compagnie petrolifere in un percorso virtuoso che coniuga profitto industriale e politica per lo sviluppo e per l’occupazione delle nostre popolazioni. Quindi non si tratta di stabilire quanto denaro la Regione deve incassare e spendere, così come simpaticamente consigliato dall’opposizione per evitare la spesa corrente, prassi alla quale pure si erano abituati, ma scegliere e programmare la Basilicata del futuro“.

Il tutto mentre si intensificano gli incontri per la stesura definitiva del protocollo sulle compensazioni per l’avvio della produzione di petrolio a Tempa Rossa. “Stiamo lavorando in maniera proficua – ha detto il presidente Bardi- alla definizione di un preliminare molto articolato che sarà oggetto dei nostri futuri incontri. Sarà il risultato di un lavoro paziente e certosino, al quale stanno dando il loro fattivo contributo i sindaci, i sindacati, i direttori generali dei dipartimenti regionali interessati, tecnici e funzionari. Procediamo in un clima di confronto sereno ma determinato che favorisce l’approfondimento e l’intesa su ogni singolo aspetto oggetto delle nostre interlocuzioni il cui obiettivo fondamentale è di ottenere, attraverso la modifica del precedente accordo del 2006, il massimo risultato possibile rispetto ai temi del lavoro e dello sviluppo del territorio lucano. Le progressive e ulteriori aperture che stiamo registrando sono il segnale che abbiamo impostato il giusto metodo. Abbiamo già convenuto di tenere nuove riunioni la prossima settimana – ha concluso Bardi – coinvolgendo anche i sindaci della zona interessata”.

Eppure le opposizioni si lamentano. La seduta del Consiglio regionale, del 24 settembre, è stata sciolta per la mancanza del numero legale mentre era in corso la votazione sulla mozione, proposta dall’opposizione di sinistra, relativa al negoziato sulle concessioni Total (Tempa Rossa) e Eni (Val d’Agri).

Con il documento si chiedeva l’impegno del Presidente della Regione “ad informare l’Assise regionale, prima della firma di ogni pre-intesa o intesa, al fine di poter essere edotti, condividere ed eventualmente contribuire alla definizione delle proposte in campo oltre che ad avere, dalla stessa, un mandato ufficiale propedeutico alla sottoscrizione delle stesse intese”.

“La maggioranza- scrive l’opposizione- ha praticamente rifiutato di mettere ai voti la mozione, respingendola nei contenuti, ritenuti strumentali. Questo atteggiamento deve far riflettere. Soprattutto ci preoccupa, ma non ci sorprende, una maggioranza che siede a tavoli di negoziato delicatissimi senza aver mai portato in Consiglio regionale il Piano Strategico. Esiste una chiara volontà, da parte del governo lucano, di non voler discutere l’argomento nel luogo istituzionale più appropriato. Insomma, tutto un segreto”.

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