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Entro il 2030 più bus a basse emissioni in tutta Europa

Lo prevedono le normative europee e fanno parte del quadro degli sforzi più ampi dell’Ue per ridurre le emissioni e decarbonizzare l’economia entro il 2050

Entro il 2030 le autorità pubbliche dei vari paesi europei dovranno utilizzare carburanti alternativi come l’elettricità, l’idrogeno e il Gnl per il maggior numero di nuovi autobus e autocarri che verranno immatricolati, in base a una serie di nuove norme comunitarie vincolanti. Queste regole fanno parte degli sforzi più ampi dell’Ue per ridurre le emissioni dei trasporti e allontanarsi dal petrolio nel tentativo di decarbonizzare l’economia entro il 2050.

LE PERCENTUALI MINIME

Le norme stabiliscono obiettivi minimi vincolanti per gli appalti nazionali de nuovi veicoli commerciali leggeri, autobus e camion “puliti” per il 2025 e il 2030, nell’ambito di un aggiornamento della direttiva Ue sui veicoli green del 2009. I diversi obiettivi nazionali per i nuovi autobus variano dal 24% al 45% nel 2025 e dal 33% al 65% nel 2030, a seconda della popolazione e del Pil di ciascun paese. Le proposte iniziali della Commissione europea del novembre 2017 fissavano quote tra il 29-50% entro il 2025 e il 43-75% entro il 2030.

AUTOBUS ELETTRICI

La metà degli obiettivi dovrebbe essere raggiunta con autobus a emissioni zero, molto probabilmente elettrici. Ciò significa che in Germania e Svezia, ad esempio, quasi un quarto dei nuovi autobus pubblici dovrebbe essere a zero emissioni entro il 2025, ha suggerito Transport & Environment, l’associazione europea di settore.

GLI ALTRI MEZZI

Gli obiettivi nazionali per i nuovi veicoli pubblici pesanti del settore pubblico a basse o nulle emissioni – come i camion per la raccolta dei rifiuti – variano dal 6% al 10% dei nuovi camion nel 2025, e dal 7% al 15% entro il 2030. Per le nuove auto e i furgoni, gli obiettivi variano dal 17,6% al 38,5%, nel 2025, con emissioni cioè al di sotto dei 50 g di CO2 per chilometro , e a zero emissioni a partire dal 2030.

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