L’elico offshore attira gli investitori, ma burocrazia e costi frenano lo sviluppo del settore. Solo 1 progetto su 5 presentato nel 2024 ha intrapreso l’iter per la VIA, i numeri di AERO
Il Mediterraneo attira sempre più impianti eolici offshore, ma 4 progetti su 5 si fermano prima di intraprendere l’iter di VIA. I numeri del 2024 sono altalenanti: 2,2 GW di eolico offshore autorizzati e nuove aste per 3,8 GW. Le cattive notizie arrivano dai nuovi progetti: solo la metà ha accettato i preventivi di connessione di Terna, secondo AERO, l’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore. Una delle maggiori sfide per rendere il nostro Paese leader nell’energia rinnovabile offshore riguarda i porti, sempre più centrali per la transizione energetica.
AERO: I NUMERI DELL’EOLICO OFFSHORE
Ad oggi in Italia sono 130 i progetti di eolico offshore, per un totale di circa 86 GW, che hanno fatto richiesta di connessione alla rete di Terna, secondo AERO. Il problema è che solo 75 progetti (49 GW) di questi hanno accettato i preventivi di connessione di Terna. Come se non bastasse, solo una minima percentuale (23 su 75) ha avviato l’iter di Valutazione di Impatto Ambientale presso il MASE. Di questo passo è possibile prevedere che la potenza installata non superi i 20 GW al 2050.
LA GEOGRAFIA DELL’ENERGIA DEL VENTO
Dove si trovano i progetti più ambiziosi? Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria, Lazio e Alto Adriatico. In altre parole, il Mediterraneo può diventare un punto di riferimento per l’energia rinnovabile offshore, secondo AERO. Le ultime iniziative norme sul potenziamento degli impianti eolici e della tecnologia floating sono un primo passo, secondo l’associazione, ma non è abbastanza per sfruttare il potenziale energetico del Mare Nostrum.
“Oggi abbiamo gli strumenti per rendere il nostro Paese leader nella transizione energetica, creando un’industria nazionale che generi occupazione, innovazione e valore. Il successo di questa trasformazione dipenderà dalla capacità di istituzioni e imprese di lavorare insieme per costruire un futuro sostenibile” ha dichiarato Fulvio Mamone Capria, Presidente di AERO, nel corso di ECOMED Green Expo del Mediterraneo, il Salone dedicato all’incontro tra domanda e offerta di idee e tecnologie green.
EOLICO OFFSHORE, IL RUOLO DEI PORTI
I porti vedranno un’ “accelerazione senza precedenti” grazie a Decreto Fer2 e i decreti VIA di 2,2 GW di nuovi progetti, secondo AERO. In particolare, Augusta, Taranto, Brindisi, Civitavecchia possono diventare poli importi per l’assemblaggio e la logistica legati agli aerogeneratori eolici. Il Decreto Porti e FER2 hanno il potenziale per valorizzare il ruolo dei porti e contribuire allo sviluppo di una filiera industriale italiana. Infatti, l’impatto occupazionale di queste norme è significativo: sono in arrivo migliaia di nuove assunzioni tra ingegneri, tecnici specializzati e addetti alla manutenzione.
Tuttavia, sarà necessario creare un ecosistema industriale solido e competitivo a livello internazionale per sfruttare questa “occasione storica”, secondo AERO. A questo scopo, secondo l’associazione è importante coinvolgere attori strategici come università, startup e aziende per creare un ecosistema industriale solido e competitivo a livello internazionale.