Advertisement Skip to content
Accordo Estrazioni Gas Israele Libano

Perché l’intesa tra Israele e Libano sul gas ci deve interessare

L’accordo sulle estrazioni di gas tra Gerusalemme e Beirut riguarda anche l’Italia, Eni e l’EastMed. Fatti, numeri, scenari 

Un piccolo passo avanti ma intanto un passo. Israele e Libano hanno raggiunto un’intesa sulle estrazioni di gas decidendo di comune accordo la delineazione dei confini marittimi. I dubbi sono tanti, non sull’accordo in sé bensì sulle fragilità possibili legate da rapporti comunque difficili tra i due Paesi. Il paese con capitale Beirut vive una crisi progressiva legata, da ultimo, all’esplosione del porto avvenuta due anni fa. La minaccia di Hezbollah è ancora viva, ci sono gli Stati Uniti a cercare di guidare i negoziati lontano da Iran e Russia.

Torniamo alla questione energetica. L’area copre oltre 860 chilometri quadrati nel Mediterraneo, inclusi i giacimenti di gas di Karish e Qana. Il primo, in particolare, può risultare fondamentale per Gerusalemme e Energean – proprietario del territorio di estrazione – ha già spedito in loco la sua unità galleggiante di stoccaggio e scarico “Energean Power”. A Qana, invece, il Libano opera in tandem con TotalEnergies e le operazioni che partiranno sono importanti per il futuro, non per l’emergenza attuale.

QUANTO CONTA L’ACCORDO SULLE ESTRAZIONI DI GAS

L’accordo, dunque, è importante. Varrà otto miliardi di metri cubi annui. Ma è pur sempre tra due paesi in guerra. Sfruttare senza ostilità le risorse del Bacino del Levante resta il vero passo in avanti sin qui registrato. “L’energia, in particolare nel Mediterraneo Orientale, dovrebbe servire come strumento di cooperazione, stabilità, sicurezza e prosperità”, ha detto la Casa Bianca felicitandosi per quanto raggiunto.

Per il premier israeliano Lapid l’accordo è storico e “inietterà miliardi nell’economia del Paese”. E ancora: “Non ci opponiamo allo sviluppo di un ulteriore giacimento di gas libanese, dal quale riceveremo naturalmente la quota che ci spetta”. In risposta, un portavoce del presidente libanese Michel Aoun ha detto che Beirut con quest’accordo mantiene “i diritti sulle sue ricchezze naturali”.

Israele, intanto, pensa all’ennesimo appuntamento elettorale. Si andrà alle urne il primo novembre. L’intesa con il Libano verrà formalizzata in Parlamento.

COSA C’ENTRANO ITALIA ED ENI

Relazioni energetiche significa interconnessione, geopolitica. Perché l’accordo tra Israele e Libano dovrebbe interessarci? Anzitutto, Eni è presente a Beirut con una partecipazione del 40% in due blocchi offshore insieme a Total e Novatek. Gli accordi furono firmati quattro anni fa e i blocchi sono contigui alla zona interessata dall’accordo tra i due paesi in guerra.

Di più. L’intesa israelo-libanese potrebbe dare nuova linfa al progetto del gasdotto EastMed di Igi Poseidon che arriverebbe in Italia, sulle coste pugliesi. Eppure, come raccontato su questo giornale, c’è e ci sarà sempre da fare i conti (tra l’altro) con la Turchia. Che ha sfidato ancora la Grecia (ma anche Eni e Total, quindi Italia e Francia) accordandosi con uno dei governi di Tripoli in Libia per nuove esplorazioni energetiche in acque mediterranee contese. Il fronte, insomma, è piuttosto caldo e intricato.

 

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su