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Ascopiave

Perchè F2i punta su Ascopiave

F2i fa il suo ingresso nel mondo delle utility e presenta un’offerta per entrare in Asco Holding

F2I ha presentato un’offerta per entrare in Asco Holding, la società in mano dei comuni che controlla Ascopiave: il Fondo è pronto ad offrire a quei comuni che volessero uscire da Asco Holding, che ieri ha approvato in assemblea un nuovo statuto con il 54,5% dei voti, più di 3,75 euro per azione (la stessa cifra prevista per gli azionisti che volessero recedere dopo non aver votato per la modifica statutaria). E così che F2I ha scelto di entrare nel risiko delle utility.

F2I intende acquisire “una partecipazione di entità idonea da assumere il ruolo di socio industriale e finanziario”, permettendo ad Ascopiave di “mantenere il suo radicamento nel territorio” e “una visione strategico/industriale di medio-lungo periodo”. Il fondo proverà a “cogliere le opportunità derivanti da economie di scala e di densità nel settore della distribuzione del gas” e “riposizionare il business della vendita di energia elettrica e gas in una ‘Smart energy services”, rafforzandosi sia “tramite M&A che attraverso intese con le utility partecipate dagli enti locali”.

“F2I ritiene che il valore delle attività non sia pienamente espresso dalla capitalizzazione di mercato”, ha detto il Fondo, riferendosi alle azioni che dal novembre scorso sono scese da 3,8 a 2,8 euro. Secondo i progetti del gruppo guidato da Ravanelli, Asco Holding in futuro prossimo potrà essere guidata dai soci pubblici che intendono restare per un lungo periodo, legati in un patto parasociale con la stessa F2I e, in piccola parte, il mercato.

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