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Arera

FdI attacca Arera. Autorità indipendente addio?

L’attacco di FdI contro Arera potrebbe essere il segnale della fine all’epoca delle Autorità Indipendenti. La modifica del parametro per l’adeguamento delle tariffe energetiche non è andata giù a Fratelli d’Italia, al lavoro con il Governo a un decreto per abbassare le bollette. È la fine dell’epoca dell’Autorità indipendente?

FDI ATTACCA ARERA

Fratelli d’Italia ha sferrato un attacco frontale contro Arera. L’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente è finita nel mirino del partito per una delibera che ha modificato il parametro di riferimento per l’adeguamento delle tariffe energetiche. Una mossa che ha provocato un rincaro dei prezzi dell’energia. A rendere la situazione ancora più esplosiva, la decisione di Arera è arrivata nel momento in cui il Governo è al lavoro a un decreto per abbassare le bollette degli italiani.

“Il presidente di Arera Besseghini illustrerà proprio domani quella che dovrebbe essere la sua ultima relazione annuale, poiché lui e l’intero collegio scadranno l’8 agosto prossimo. Fioccano già i possibili nomi dei successori, da Paolo Arrigoni, sostenuto dalla Lega, a Massimo Beccarello (area forzista) a Lorena De Marco, che viene data come preferita da Meloni. (…) Il totonomine riguarda ovviamente anche la Consob, per cui sarebbe in pista Gabriella Alemanno (FdI), commissaria uscente, come Federico Cornelli, più qualche outsider, come Renato Loiero, consigliere per le Politiche di bilancio di Meloni”, si legge su Il Corriere della Sera.

IL RISIKO DELLE POLTRONE DI ARERA

Il risiko delle poltrone delle Autorità indipendenti non è certo una novità. Infatti, dalla fine degli anni Novanta i presidenti vengono nominati in parte dal Governo e in parte dal Parlamento. Anche la scelta di fissare le scadenze dei vertici in blocco, come succede in Arera, aumenta l’influenza del governo di turno sull’Autorità. Un meccanismo che rende le nomine molto permeabili alla politica.

“Il punto, oggi come allora, quando si insediarono, resta il ruolo che queste autorità hanno nel nostro ordinamento. Posto che nessuna di queste è prevista esplicitamente dalla Costituzione, esse sono soggette nell’esercizio delle loro funzioni ai limiti imposti dall’ordinamento. Esiste poi un obbligo di rendicontazione al Parlamento che conferma che la loro indipendenza non è assoluta. È stata la Corte di giustizia Ue a ribadire che nemmeno la giurisdizione comunitaria impone, ai vari Stati membri, il divieto di forme di influenze parlamentari alle Autorità, arrivando a considerare queste una sorta di loro legittimazione”, scrive il Corriere della Sera.

“Indubbiamente alla maggioranza politica emersa dalle urne nel 2022, che si avvia a concludere il terzo anno di governo, il poter procedere alle prossime nomine in scadenza appare un’occasione da non perdere. Oltre ai vertici di Arera e Consob, se l’esecutivo reggesse sino alla fine della legislatura, nel 2026 sarebbero da rinnovare quelli di Agcm, dove a maggio 2026 scadrà il mandato di Roberto Rustichelli, e Corruzione: Giuseppe Busia lascerà a settembre 2026 . E poi, nel 2027 Ivass (Luigi Federico Signorini), Privacy (Pasquale Stanzione) Agcom (Giacomo Lasorella) e Trasporti (Nicola Zaccheo)”, continua il giornale. (Energia Oltre – edl)

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