Advertisement Skip to content
FREE

FREE: “La retromarcia sulle auto endotermiche è pericolosa per l’Italia”

Il dietrofront sullo stop alle auto endotermiche è una scelta retrograda e rischia di far perdere all’Italia il treno della transizione energetica della mobilità. È l’allarme lanciato da Livio de Santoli, Presidente del Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica (FREE)

Il dietrofront sullo stop alle auto endotermiche è una scelta retrograda e rischia di far perdere all’Italia il treno della transizione energetica della mobilità. È l’allarme lanciato da Livio de Santoli, Presidente del Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica (FREE). L’associazione sostiene che la rivoluzione in corso nel settore dell’automotive rappresenta una grande occasione per lo sviluppo dell’Italia, considerando l’impatto economico e sociale. Tuttavia, FREE sottolinea che è necessario che sia accettata con convinzione e governata attraverso una strategia industriale. Come? La ricetta dell’associazione prevede il ricompattamento del sistema produttivo e l’adozione di misure a sostegno dell’innovazione tecnologica del comparto.

FREE: AUTO ENDOTERMICHE, SCELTA RETROGRADA

Il Coordinamento FREE critica la scelta del Governo italiano di opporsi allo stop alle auto endotermiche, definendola come una negazione dell’urgenza della decarbonizzazione della mobilità.

“La scelta del governo italiano di opporsi alle decisioni della Commissione UE di rafforzare e accelerare la transizione ecologica anche nel settore dell’automotive con l’obbligo di zero emissioni per le nuove auto immesse sul mercato Ue dal 2035 (approvato dal Parlamento europeo il 14 febbraio scorso, e bloccato in Consiglio Ue proprio dall’Italia in questi giorni), appare retrograda e pericolosa per il Sistema Italia”, afferma Livio de Santoli.

FREE: NESSUN RISCHIO PER IL SISTEMA SOCIALE E PRODUTTIVO

L’associazione sottolinea di non condividere i rischi “paventati di una sostenibilità del nostro sistema sociale, che è conseguenza della sostenibilità del nostro sistema produttivo”, si legge nel comunicato di FREE.

Il Coordinamento sostiene che la sostenibilità del sistema sociale non possa avere un impatto negativo, come affermano invece i contrari al veto alle auto endotermiche. Questa transizione, si legge nel comunicato, porta con sé la necessità di dare particolare sostegno al ruolo della formazione e aggiornamento dei lavoratori italiani.

“È una occasione troppo importante per il posizionamento dei futuri ambiti di specializzazione e del sistema occupazionale con investimenti che devono essere legati alle tecnologie di filiera innovativa”. L’impatto economico e sociale della rivoluzione in corso nel settore auto rappresenta una grande occasione, a patto sia accettata convintamente e governata in una ottica di strategia industriale, perché solo attraverso il ricompattamento del sistema produttivo del settore, oggi frammentato, e l’adozione di adeguate misure di sostegno al processo di innovazione tecnologica, l’Italia può riconquistare una leadership che oggi ha totalmente perso».

TRANSIZIONE, UN’OCCASIONE DA NON PERDERE

L’industria europea dell’automotive ha risposto, nel complesso, prontamente alla sfida della transizione energetica. Tuttavia, secondo FREE, modificare la bozza di Regolamento Ue sulle auto rischierebbe di rallentare questo percorso e aprire la strada ai competitori statunitensi e cinesi.

L’associazione sottolinea l’importanza di salvaguardare lo sviluppo dei biocarburanti, che rappresentano oggi l’unica soluzione per i settori hard to abate. Parliamo di quei segmenti che non possono essere elettrificati, come il trasporto aereo. Al tempo stesso, però, FREE osserva che l’avanzato grado di sviluppo tecnologico potrebbero permettere al nostro sistema produttivo all’avanguardia di essere protagonista nella produzione di nuovi componenti e modelli.

“È evidente quanto negative potranno essere le ricadute di tale presa di posizione sul sistema industriale italiano riguardante una rivoluzione unanimemente riconosciuta da tutto il settore auto: entro il 2030 i veicoli elettrificati arriveranno a rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% negli Stati Uniti; entro il 2026 il costo totale delle auto elettriche uguaglierà quello dei veicoli a combustione interna”, aggiunge Livio de Santoli.

L’AUMENTO DELL’AUTONOMIA FARÀ CRESCERE L’ELETTRICO

«Sondaggi e indagini mostrano chiaramente come chi sia passato a un’auto elettrica ben difficilmente pensa di tornare indietro in virtù delle prestazioni e del confort superiori rispetto alle auto tradizionali. Man mano che l’evoluzione delle batterie renderà l’autonomia confrontabile (parliamo di qualche anno) sarà la domanda a fare questa scelta a prescindere dagli obiettivi comunitari», conclude Livio de Santoli.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su