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FS corre per spendere 12 mld del Pnrr, ma la spada di Damocle dei cantieri pesa

FS deve spendere 12 miliardi di euro del Pnrr entro il 2026 per non perdere i fondi. Gli interventi, però, si sommani ai lavori previsti dal Piano Strategico,trasformando l’Italia in un grande cantiere

Un anno e mezzo per spendere 12 miliardi di euro per non sprecare i fondi del Pnrr. Mission impossible? «L’obiettivo è raggiungere i 18 miliardi entro fine anno”, spiega l’amministratore delegato di FS, Stefano Donnarumma a Il Corriere della Sera. È solo una delle sfide che attendono Ferrovie dello Stato, che si aggiunge al Piano Strategico 2025-2029. Interventi che trasformeranno l’Italia in un gigantesco cantiere.

LA PARTITA DEL PNRR

La partita del Pnrr è fondamentale per FS perché è “un acceleratore essenziale”. I fondi messi in campo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per gli interventi sulle ferrovie ammontano complessivamente a 25 miliardi di euro. Fino ad oggi Ferrovie dello Stato ha impegnato più di 13 miliardi di euro, 3 in più rispetto all’anno scorso, secondo quanto riporta il Corriere della Sera.

“Gli interventi ex Pnrr riguardano 2.800 chilometri di rete con Ertms (ma il sistema di gestione e sicurezza sarà esteso, secondo il Piano strategico a tutti i 16.800 chilometri di linee, ndr), elettrificazioni, riqualificazioni di stazioni e nuove connessioni strategiche”, ha aggiunto Donnarumma.

I PIANI FUTURI

Il Pnrr è “un acceleratore essenziale”, ma i piani di FS per modernizzare la rete e renderla più efficiente guardano anche al 2029.

«Il nostro impegno guarda oltre: il Piano Strategico 2025–2029 da 100 miliardi. Nel 2024 il gruppo ha già gestito 17,6 miliardi di spesa in investimenti tecnici, con una crescita del 7% sul 2023. Con oltre 60 miliardi di euro già pianificati in cinque anni, il gruppo FS guida una delle più grandi trasformazioni infrastrutturali del Paese”, ha detto l’ad.

Nei prossimi mesi, però, l’intreccio tra interventi del Pnrr e piani Strategici rischia di diventare esplosivo per i trasporti ferroviari.

FS, LA SPADA DI DAMOCLE DEI CANTIERI

C’è però una spada di Damocle che pesa sulla testa degli italiani: i cantieri. Nel corso dell’anno si prevedono oltre 345.000 interruzioni programmate, più del doppio del 2023. Per ridurre i disagi al minimo il gruppo ha previsto un piano che prevede l’apertura “prevalentemente di notte, ottimizzando l’uso delle stazioni più trafficate, introducendo percorsi alternativi e migliorando la gestione dei treni”, oltre a una capillare campagna informativa.

“E dunque che estate sarà, lo possiamo già sapere. Il catalogo è questo: sulla linea AV Milano–Bologna, per il rinnovo dei deviatoi, nella tratta Castelfranco-Fidanza, interruzione della linea tra l’11 e il 17 agosto. Questo vuole dire che nella tratta interessata si userà la linea tradizionale, con relativo allungamento dei tempi, di cui il viaggiatore viene avvertito al momento dell’acquisto, senza riduzioni tariffarie. Per le altre opere strategiche bisogna ragionare per lotti. Ad esempio, per la nuova linea Terzo Valico, che migliorerà i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e il resto d’Europa, e per i contestuali cantieri del nodo di Genova, che ridurranno a circa un’ora i tempi di viaggio tra Genova e Milano e Genova e Torino, i primi lotti saranno completati quest’anno (progetto del 2005, inizio lavori 2012). Stessa cosa per l’ammodernamento della linea Orte-Falconara, con il potenziamento del collegamento passeggeri tra le regioni tirreniche e quelle adriatiche (progetto 2008, inizio lavori 2015). Anche nel caso della molto attesa AV Napoli- Bari, solo i primi lotti verranno consegnati quest’anno, ma col vantaggio che anche prima del completamento dell’intera linea si apriranno nuovi tratti intermedi (progetto 2015, inizio lavori 2016)”, scrive L’Economia de Il Corriere della Sera.

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