Mobilità, instabilità globale e infrastrutture più moderne al centro della Ministeriale del G7 trasporti
È partita oggi a Milano il G7 dei ministri dei Trasporti. La prima Sessione di lavoro della Ministeriale, in programma a Palazzo Reale nella mattina, si è incentrata sul futuro della mobilità e vuole essere l’occasione per fare il punto su come i Paesi del G7 intendono affrontare le sfide del futuro della mobilità di fronte alla crescente instabilità globale.
CHI PARTECIPA AL G7 TRASPORTI
All’evento, presieduto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, sono presenti i ministri Pablo Rodriguez (Canada), Patrice Vergriete (Francia), Volker Wissing (Germania), Tetsuo Saito (Giappone), Mark Harper (Regno Unito), e il Vice Segretario ai Trasporti Polly Trottenberg (Stati Uniti), in rappresentanza dei Paesi membri del G7, oltre alla Commissaria europea per i Trasporti Adina Valean e il Segretario Generale dell’International Transport Forum Young Tae Kim.
COSA C’È SUL TAVOLO DI LAVORO
I punti chiave, sul tavolo di lavoro di questa prima sessione, saranno l’esigenza di rafforzare i sistemi di trasporto contro shock futuri (dall’intelligenza artificiale alle crescenti tensioni geopolitiche, passando per le sfide del cambiamento climatico o di un attacco informatico), oltre alla necessità di identificare iniziative politiche efficaci e soluzioni efficienti per promuovere infrastrutture più moderne, efficienti e sostenibili.
L’obiettivo è creare strumenti di coordinamento e cooperazione a livello G7 per aumentare il livello di preparazione e risposta in caso di eventi estremi e imprevisti, assicurando la continuità dei sistemi di trasporti e il diritto alla mobilità individuale e collettiva.
DOMANI FOCUS SULLA CONNETTIVITÀ MARITTIMA GLOBALE
Domani invece, con la seconda sessione, il focus dei ministri del G7 sarà rivolto alla tematica della connettività marittima globale, alla presenza degli stakeholders.
SALVINI: TROPPI NO FRENANO LO SVILUPPO
Intanto, nel corso dell’incontro, fanno sapere dal Mit, il ministro Salvini avrebbe ribadito come i troppi no frenino lo sviluppo. “Per ogni opera pubblica, in Italia spunta qualche comitato del No. Per questo, negli ultimi anni è stato difficile investire”. Parlando ai colleghi Ministri, Salvini ha sottolineato: “I comitati del no ritengono le nuove infrastrutture inutili, obsolete, dannose per l’ambiente. E il giudizio non cambia nemmeno per infrastrutture strategiche come la Tav o il ponte sullo stretto di Messina che invece avranno effetti positivi a cascata”.