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Gas, Aie: ruolo chiave in transizione energetica

È quanto emerge dal secondo Global Gas Security Review dell’Agenzia internazionale per l’energia. Quasi 200 miliardi di metri cubi di ulteriore capacità di liquefazione dovrebbero essere aggiunti entro il 2022, guidati da Stati Uniti e Australia, paesi che, con il Qatar, rappresenteranno ormai la maggior parte della capacità di approvvigionamento di Gnl.

 

Il gas naturale, il combustibile fossile più pulito e a minor intensità di carbonio, dovrebbe svolgere un ruolo chiave nella transizione verso un sistema energetico più verde e flessibile. È quanto emerge dal secondo Global Gas Security review dell’agenzia internazionale per l’energia (Aie) che fornisce un’ampia analisi dei recenti problemi di bilanciamento del gas e dei rischi relativi agli sviluppi geopolitici, legati alla sicurezza degli approvvigionamenti, comprese le situazioni di stress nei mercati del gas naturale e dell’energia elettrica che hanno colpito diversi paesi dell’Europa meridionale nell’inverno 2016-2017. Senza trascurare le tensioni diplomatiche tra il Qatar e alcuni paesi limitrofi e i rischi per i rifornimenti al sistema energetico degli Stati Uniti posti dai recenti uragani.

Il gas unica fonte che manterrà la sua quota nel mix energetico dei prossimi decenni

Nello scenario centrale delle prospettive energetiche mondiali disegnate dell’Agenzia internazionale per l’energia, il gas naturale rappresenta l’unico combustibile fossile che manterrà la sua quota nel mix energetico dei prossimi decenni, sostenuto principalmente da politiche di riduzione dell’inquinamento atmosferico e di emissioni di gas a effetto serra. Il mercato del gas attualmente in eccesso e il contesto caratterizzato da prezzi bassi, evidenzia l’Aie, hanno determinato una nuova crescita di questa fonte anche per la produzione di energia elettrica e le attività industriali nelle economie mature e nei mercati del gas in fase di recente sviluppo. Tuttavia, avverte l’Aie, tale situazione non ha impedito né impedisce in futuro problemi riguardanti la sicurezza degli approvvigionamenti, come è stato dimostrato nel corso dell’ultimo anno.

Shock imprevisti possono ancora esercitare una forte pressione sull’equilibrio del mercato

Per quanto riguarda gli importatori, i paesi dell’Europa meridionale hanno attraversato durante l’inverno 2016-17 situazioni di stress sia nei mercati del gas naturale sia dell’energia elettrica, che hanno portato alla creazione di meccanismi di risposta per le emergenze. Sebbene in nessuno dei paesi interessati si sia verificata alcuna interruzione di corrente o di gas, i prezzi sono aumentati bruscamente portando all’adozione di misure lato domanda: questo, sottolinea l’Aie, dimostra che nonostante si tratti di mercati maturi e ben interconnessi, shock imprevisti possono ancora esercitare una forte pressione sull’equilibrio complessivo. Lo stesso dicasi per quanto riguarda gli esportatori: le recenti tensioni diplomatiche tra Qatar e paesi del Golfo e l’uragano Harvey negli Stati Uniti hanno dimostrato che possono verificarsi minacce reali per gli approvvigionamenti anche se non hanno conseguenze reali sul livello di produzione del Gnl. Rendendo evidente, in sostanza, che i paesi fornitori, per quanto importanti e affidabili, sono anch’essi esposti ad eventi ad alto impatto anche se di bassa probabilità, con conseguenze potenzialmente importanti per l’approvvigionamento globale di gas. Tali incidenti ricordano quindi, ammette l’Aie, che la sicurezza delle forniture non può essere data per scontata. I governi devono essere sempre consapevoli del fatto che eventi imprevisti possono portare a rapidi cambiamenti nelle condizioni del mercato energetico e, pertanto, dovrebbero continuare a impegnarsi per sviluppare politiche di sicurezza degli approvvigionamenti solide, anche di risposta alle emergenze.

Capacità di liquefazione a quasi 200 miliardi di mc nel 2022 rispetto ai 30 attuali

I mercati mondiali del gas naturale sono nel bel mezzo di una seconda ondata di espansione delle forniture di Gnl. Il 2016 ha visto l’inizio di questa ondata con oltre 30 miliardi di metri cubi di capacità di liquefazione. Quasi 200 miliardi di metri cubi di ulteriore capacità di liquefazione dovrebbero essere aggiunti entro il 2022, guidati da Stati Uniti e Australia, paesi che, con il Qatar, rappresenteranno ormai la maggior parte della capacità di approvvigionamento di Gnl. Questa espansione sul versante dell’offerta supererà la crescita prevista della domanda di Gnl, che nello stesso periodo dovrebbe avvicinarsi a 100 miliardi di metri cubi. Anche a causa dell’indisponibilità degli approvvigionamenti dovuta a situazioni di mercato temporaneamente difficili, spiega l’Agenzia internazionale per l’energia, non si prevede che i mercati del gas naturale liquefatto si riequilibrino prima della metà degli anni Venti. Per il momento, i prezzi del Gnl rimangono bassi e per il 2017 è stata presa una sola decisione finale di investimento  per nuovi impianti di liquefazione e la domanda, pur crescendo vigorosamente, non dovrebbe tenere il passo con la maggiore offerta.

 

La flessibilità dei volumi Gnl sta migliorando gradualmente

Una delle misure di sicurezza esaminata nel precedente rapporto del 2016 riguardava la risposta in termini di aumento dell’export di Gnl in relazione a gravi perturbazioni dell’approvvigionamento o a shock della domanda. La relazione di quest’anno rileva che la situazione sta gradualmente migliorando. La combinazione di aumento della capacità da parte dei nuovi impianti, leggera diminuzione della capacità off-line ed espansione più lenta della domanda si traducono in tassi di utilizzo della liquefazione più basso: 96% nel 2015, 95% nel 2016 e 87% previsto per il 2017, aumentando così il potenziale di risposta dell’approvvigionamento di gas naturale liquefatto in caso di ristrettezze. Anche se, osserva l’Aie, nonostante l’aumento delle capacità di liquefazione rispetto alla domanda di Gnl, la ripresa della produzione rimane modesta.

Migliora anche la flessibilità dei contratti Gnl

La flessibilità degli scambi di Gnl aiuta a migliorare anche la flessibilità dei contratti trasformandosi in un importante fattore di resilienza del sistema globale del gas. L’Aie evidenzia come le strutture contrattuali meno rigide (destinazioni flessibili e diminuzione della durata) consentano di ottenere accordi di mercato più flessibili e nuovi sistemi di prezzi che riflettono l’equilibrio regionale tra domanda e offerta. Nei prossimi cinque anni, prevede l’Agenzia internazionale per l’energia, dovrebbero ridursi dunque i contratti a destinazione fissa e a lunga durata a vantaggio di quelli più flessibili aiutati, in questo, dallo sviluppo delle esportazioni statunitensi, da operatori con portafogli globali e dall’emergere di nuovi player come le società di trading house che hanno consentito di diversificare i mercati di export, raggiungendo paesi meno meritevoli di credito rispetto a quelli tradizionali.

Valutare le esigenze di flessibilità e dei tipi di acquirenti

L’espansione del mercato del Gnl verso un numero crescente di paesi e territori – 38 con terminali di importazione nel 2016, in crescita a 47 entro il 2022 – è accompagnata da una maggiore differenziazione tra gli acquirenti, in base alle loro esigenze interne di mercato che possono distinguersi in quattro tipi: si va dai mercati quasi totalmente dipendenti dalle forniture di Gnl ai nuovi importatori, dove l’offerta a breve termine è la regola e il consumo è determinato dalla competitività dei carburanti. Infine, alle principali economie in via di sviluppo (Cina e India) che si collocano in una posizione intermedia.

L’interdipendenza crescente dei mercati porterà a nuove sfide in materia di sicurezza degli approvvigionamenti

gasLe tipologie previste nel 2022, scrive l’Aie, appaiono invece meno raggruppate grazie a maggiori volumi, maggior numero di importatori e una quota più importante di economie emergenti. La dipendenza dalle importazioni aumenterà nel suo complesso man mano che il Gnl crescerà e la sua quota di mercato aumenterà nei nuovi paesi importatori. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia la domanda richiederà ancora più flessibilità, in particolare per la produzione di energia elettrica, dove l’integrazione di una quota crescente di rinnovabili intermittenti aumenterà la volatilità del profilo. Il mercato globale del gas si sta ridisegnando, insomma, verso una struttura più frammentata e interconnessa, con maggiori esigenze di flessibilità. Allo stesso tempo, si prevede che la sovraccapacità di Gnl si ridurrà, garantendo un riequilibrio della domanda. Questo ambiente mutevole, caratterizzato da una maggiore interdipendenza tra mercati, potrebbe comportare nuove sfide per la sicurezza degli’ approvvigionamento sia per gli importatori maturi sia per i nuovi importatori, che necessiteranno di risposte politiche adeguate.

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