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Tassonomia Ue

Gas e nucleare fonti di transizione. Così l’Ue si salva dall’impasse

C’è voluta una negoziazione serrata, conclusasi nella notte, per raggiungere un accordo politico tra Consiglio Ue ed Europarlamento su gas e nucleare in relazione al Green Deal europeo

Gas e nucleare sono da considerare fonti di “transizione” energetica che non possono essere inclusi nella categoria degli investimenti ‘verdi’. C’è voluta una negoziazione serrata, conclusasi nella notte, per raggiungere un accordo politico tra Consiglio Ue ed Europarlamento su una questione che rischiava di trasformarsi in ‘stallo’ tra favorevoli e contrari al ruolo di gas e nucleare.

IERI L’INCONTRO TRA COMMISSIONE AMBIENTE PARLAMENTO UE E TIMMERMANS

Proprio ieri la commissione per Ambiente del Parlamento Ue ha tenuto il primo scambio ufficiale di opinioni con Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione, sul Green Deal europeo presentato la scorsa settimana dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

PER TIMMERMANS GREEN DEAL OPPORTUNITA’ PER L’EUROPA

Timmermans ha presentato l’accordo ‘verde’ come un’opportunità per l’Europa di reinventarsi e ha invitato la commissione Ambiente a guidare il Parlamento verso la sua attuazione. Una grande maggioranza di deputati europei ha accolto con favore il Green Deal europeo. Al Vicepresidente sono state poste alcune domande su questioni quali la diplomazia climatica, il ruolo delle foreste, gli aiuti di Stato, i finanziamenti, la riforma della PAC, la biodiversità, il commercio e la proposta di creare un meccanismo di transizione equa.

CANFIN: GAS E NUCLEARE NON SONO INVESTIMENTI VERDI PURI

“Sono lieto che Frans Timmermans sia venuto in commissione Ambiente per il primo scambio di opinioni dalla presentazione del Green Deal europeo la scorsa settimana. Il Green Deal rappresenta un buon punto di partenza, ma la parte più impegnativa ci attende, poiché dobbiamo garantire anche una obiettivi ambiziosi. Ora è tempo di fornire risultati concreti. In qualità di presidente della commissione Ambiente, farò del mio meglio per garantire che il Green Deal diventi la struttura portante di tutta la futura legislazione”, ha affermato Canfin aggiungendo che il compromesso raggiunto nella notte definisce gas e nucleare settori di transizione, che “non possono in alcun caso essere inclusi nella categoria degli investimenti ‘verdi puri’ – riporta l’Ansa – ma non sono esclusi in linea di principio dalle altre categorie. Come tutte le tecnologie, saranno soggette al principio del ‘non fare danni significativi’”.

GLI AMBIZIOSI OBIETTIVI UE

Intanto, sempre nella notte, l’Ufficio di presidenza del Parlamento Ue, ha svelato gli ambiziosi obiettivi ambientali per la legislatura 2019-2024. Il Parlamento europeo si è impegnato, infatti, a fornire un contributo positivo allo sviluppo sostenibile politicamente, legislativamente e operativamente.

SASSOLI: DOBBIAMO ESSERE ALL’ALTEZZA DEL NOSTRO IMPEGNO

“L’emergenza climatica è diventata una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Ciò è stato evidente nelle ultime elezioni europee, in cui i cittadini hanno posto la lotta per il nostro pianeta in cima all’agenda politica dell’Ue – ha commentato il presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli -. Il Parlamento europeo è stato molto attivo nel ridurre il suo impatto ambientale negli ultimi anni. In effetti, dal 2016 è neutrale rispetto alle emissioni di carbonio e invitiamo le altre istituzioni dell’Ue a seguire l’esempio per compensare congiuntamente le emissioni di carbonio dirette e indirette irriducibili il più presto possibile. Tuttavia, dobbiamo andare oltre per essere all’altezza del nostro impegno di migliorare continuamente le nostre prestazioni ambientali. Queste misure sono un passo nella giusta direzione”.

GLI OBIETTIVI AL 2024

Il nuovo obiettivo del 2024 comprende una riduzione dell’impronta di carbonio di almeno il 40% rispetto al 2006; la riduzione delle emissioni di carbonio nel trasporto di persone del 30% rispetto al 2006; una riduzione del consumo di energia di almeno il 20% rispetto al 2012; una riduzione del consumo di carta del 50% nel periodo 2019-2024 rispetto al 2010-2014.

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