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Gas: Europa al sicuro, ma un inverno freddo potrebbe far vacillare le riserve

Nonostante gli elevati livelli di stoccaggio del gas, un inverno più freddo della media potrebbe esaurire rapidamente le riserve, secondo Bloomberg. L’aumento delle importazioni di GNL riflette la necessità dell’Europa di compensare potenziali carenze e di aumentare la dipendenza dal gas.

Novembre segna normalmente l’inizio della stagione del riscaldamento vera e propria nella maggior parte d’Europa. Quest’anno non ha fatto eccezione, e la domanda di gas è destinata a crescere negli ultimi mesi dell’anno per compensare la perdita di energia solare e probabilmente eolica.

PREZZI GAS ELEVATI, È L’EFFETTO DELL’INVERNO

All’inizio di quest’anno, i prezzi del gas in Europa sono aumentati a seguito di un’interruzione della produzione in una piattaforma norvegese e di nervosismi geopolitici sul Medio Oriente. I prezzi si sono normalizzati abbastanza presto, ma rimangono elevati, attorno ai 40 euro al MWh dopo i picchi di 42 delle ultime settimane e i 30 circa di questa estate.

A OTTOBRE PRELIEVI GAS DAGLI STOCCAGGI UE SUPERIORI DI 2,5 VOLTE RISPETTO ALLA MEDIA

L’Europa avrà dunque bisogno di molto più gas, di questo inverno anche se la partenza pare ottima. Al momento i prelievi di gas europei dagli impianti di stoccaggio sotterraneo sono più di otto volte superiori alle iniezioni in condizioni climatiche fredde, secondo i dati di Gas Infrastructure Europe (GIE). I prelievi di gas europei di ottobre sono stati infatti 2,5 volte superiori, il quarto dato più alto mai registrato nel mese, mentre le immissioni sono state le più basse dal 2012 e inferiori del 38% rispetto allo scorso anno.

STOCCAGGI UE PIENI AL 94,75%

Secondo Gas Infrastructure Europe (GIE), il 4 novembre sono stati iniettati 27,8 mln di metri cubi di gas negli impianti di stoccaggio sotterranei nei paesi dell’UE. Nello stesso momento, i prelievi sono ammontati a 238,8 mln di metri cubi. Attualmente, gli impianti di stoccaggio sotterranei di gas in Europa sono pieni al 94,75%.

ITALIA AL 98%, CAMPAGNA DI INIEZIONE CHIUSA IL 31 OTTOBRE: 18,7 MILIARDI DI METRI CUBI IMMAGAZZINATI

L’Italia ha numeri leggermente superiori con oltre il 98% di gas stivato. Qualche giorno fa, al termine della campagna di iniezione conclusa lo scorso 31 ottobre, Snam hs comunicato che il livello di riempimento degli stoccaggi italiani ha raggiunto una percentuale del 98,5%, per un totale di 18,7 miliardi di metri cubi, tra stoccaggio di modulazione (13,9 miliardi di metri cubi, che supera il livello record già registrato lo scorso anno pari a circa 13,6 miliardi di metri cubi) e stoccaggio strategico (4,8 miliardi di metri cubi), a fronte di un livello di riempimento medio degli stoccaggi in Europa pari a circa il 95%.

Tale cifra, tiene conto sia degli stoccaggi di Stogit (società posseduta al 100% da Snam) che hanno raggiunto 17,4 miliardi di metri cubi complessivi, tra stoccaggio di modulazione (12,7 miliardi di metri cubi) e stoccaggio strategico (4,7 miliardi di metri cubi), sia di quelli degli altri operatori.

Tale ammontare consente di superare ampiamente il target del 90% previsto dalla normativa europea e nazionale, considerato che gli stoccaggi potranno far fronte a circa il 25%-30% della domanda giornaliera nei mesi più freddi dell’anno.

CAPACITÀ DI RIGASSIFICAZIONE DEL GNL EUROPEA È AL 45% DEL SUO MASSIMO

I flussi totali di gas naturale liquefatto dai terminali al sistema di trasporto del gas europeo ad agosto sono stati i più bassi da ottobre 2021, ma hanno iniziato a crescere in autunno e sono ammontati a 8,77 miliardi di metri cubi a ottobre, l’11% in più rispetto a settembre. Allo stesso tempo, questa cifra è stata la più bassa per questo mese dal 2021. Attualmente, la capacità di rigassificazione del GNL e la sua successiva iniezione nei gasdotti europei è al 45% del suo massimo.

IL MONITO DI BLOOMBERG

Nonostante ciò, Bloomberg ha suggerito che se l’inverno dovesse essere più freddo degli ultimi due, lo stoccaggio potrebbe esaurirsi entro la fine della stagione del riscaldamento.

LA FINE DELL’ACCORDO CON GAZPROM

La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che l’Ucraina ha dichiarato che non rinnoverà un accordo di transito del gas con la russa Gazprom dopo la sua scadenza il mese prossimo. Ciò significa che i paesi europei perderanno la loro ultima fornitura di gasdotti dalla Russia. Ciò potrebbe essere in linea con i desideri dei politici, ma non è decisamente in linea con i normali consumatori di energia. La perdita di tale fornitura significherebbe una maggiore domanda di gas naturale liquefatto, probabilmente incluso il gas naturale liquefatto russo.

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