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Gas

Gas, Naftogaz torna ad approvvigiornarsi da Mosca

Dopo la decisione del tribunale arbitrale della Camera di Commercio di Stoccolma, Naftogaz taglia import gas Ue

 

Per la società ucraina Naftogaz è diventato più conveniente l’approvvigionamento di gas da Mosca piuttosto che dai trader dell’Unione Europea ai quali ha fatto ricorso durante i tre anni di combattimento legale generato dalla vertenza sui contratti take or pay e sui diritti di transito nel territorio ucraino.

NeftogazNaftogaz si è rivolta a diverse società di trading quali Eni, Engie, Axpo, Rwe, Shell, e altre nel corso di questi anni (proprio questi colossi ora potrebbero rimetterci oltre un miliardo di dollari), ma ora potrebbe tornare alle origini.

A dirla tutta il nuovo orientamento di Kiev è stato dato dalla decisione del tribunale arbitrale della Camera di Commercio di Stoccolma, che obbliga la compagnia ucraina all’acquisto dai russi di almeno 5 miliardi di metri cubi annui.

Il ceo ucraino Andriy Kobolyev ha spiegato che “la parte maggiormente positiva della decisione del collegio è il prezzo dei contratti di fornitura cui Gazprom dovrà fornire il gas all’Ucraina, che risulterà inferiore ai quello che stiamo pagando dai fornitori europei”. Gli arbitri hanno infatti stabilito un abbassamento retroattivo del prezzo del 27%, il quale gli permetterà il passaggio da 485 a 352 dollari per 100 metri cubi.

Il gruppo nel frattempo dovrà comunque pagare a Gazprom gli arretrati sulle forniture precedenti, ammontanti a circa 2 miliardi di dollari per effetto dello sconto retroattivo sui prezzi decisi da Stoccolma.

Fa parte del provvedimento anche la richiesta rivolta a Naftogaz da parte della Bers – Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo – di adeguamento del bilancio interno agli standard internazionali al fine di favorire il commercio estero e per facilitare le transazioni per il prestito agevolato di 300 milioni di dollari richiesto dalla compagnia ucraina, richiesta che è condizione dell’erogazione dell’ultima tranche di 66 milioni di dollari. Il prestito consentirà agli ucraini la firma di diversi contratti di fornitura con 17 società tra cui figurano anche Eni ed E.On, per un volume iniziale di 1,7 miliardi di metri cubi.

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