Roca riconosce l’importanza della tutela ambientale e la necessità di utilizzare il gas solo come traghettatore verso l’energia rinnovabile
“Il petrolio ha raggiunto i prezzi più bassi dal 2002. Purtroppo tutta l’industria italiana è in una crisi mai registrata in passato a causa del blocco delle attività produttive per arginare il Covid-19. Il Governo sta prendendo dei provvedimenti per aiutare le aziende e i lavoratori ma si deve pensare anche a fare ripartire l’Italia dopo questa pandemia. Le aziende del settore offshore sono preoccupate dell’attuale contesto così deprimente e depresso”. È quanto si legge su Il Resto del Carlino.
ROCA AUSPICA CHE IL GOVERNO SBLOCCHI LE ATTIVITÀ OFFSHORE IN ADRIATICO
“Il settore era già stato martoriato dal blocco indiscriminato delle ricerche e delle nuove coltivazioni (ora prolungato di altri 6 mesi). Ora il calo del prezzo del petrolio fa prevedere una riduzione degli investimenti da parte delle compagnie petrolifere in tutto il mondo. Verrebbe così a mancare l’unica possibilità di lavoro – prosegue il quotidiano -. Roca auspica che il Governo, dopo questo momento, ‘sblocchi le attività offshore in Adriatico per potere dare opportunità di lavoro al settore. Roca riconosce l’importanza della tutela ambientale e la necessità di utilizzare il gas solo come traghettatore verso l’energia rinnovabile, ma non è accettabile una totale interruzione del nostro lavoro per scelte non ponderate e controproducenti anche in termini di economia nazionale’”.
IL METANO SARÀ LA PRINCIPALE FONTE DI ENERGIA PER I PROSSIMI 30-50 ANNI
“Il Mise stesso prevede che il completo soddisfacimento della richiesta energetica, ‘non può essere coperto, né ora, né nei prossimi decenni, dalle sole fonti alternative, ma il metano sarà il combustibile meno inquinante e la principale fonte di energia per i prossimi 30-50 anni’”, conclude il quotidiano.