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Nord Stream 2

Che cosa si dice negli Stati Uniti del Nord Stream 2?

Perché gli Stati Uniti sono contrari al Nord Stream 2 e l’Europa è divisa. L’approfondimento di Energia Oltre

Gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare la loro veemente opposizione al gasdotto Nord Stream 2? Secondo David Koranyi, senior fellow esperto in diplomazia energetica all’Atlantic Council’s Global Energy Center, permettere a Mosca di procedere con il progetto invierebbe il segnale sbagliato a una Russia sempre più assertiva e belligerante che minaccia l’ordine mondiale e mette in difficoltà l’Ucraina. L’opinione espressa da Koranyi su Foreign Policy sottolinea come le importazioni di gas russo da pare dell’Europa siano “davvero positive” ma a condizione che “siano in concorrenza su un piano di parità con altre risorse” e “non vengano sfruttate per ottenere vantaggi politici, come spesso è stato fatto in passato”. L’Europa, ammette l’esperto, “avrà bisogno del gas russo negli anni a venire e diversificarsi da esso è del tutto irrealistico e sarebbe controproducente. L’Unione europea, con un’efficace assistenza statunitense, ha compiuto progressi significativi nello sviluppo di un mercato energetico europeo comune e nell’eliminazione delle strozzature fisiche e normative che impediscono il libero flusso e la depoliticizzazione del gas come merce”.

Nord StreamEppure, prosegue Koranyi “il lavoro non è terminato e la Russia è ancora in grado di sfruttare il mercato frammentato dell’Unione europea”. In tale contesto, il Nord Stream 2 “aggraverebbe ulteriormente la situazione consentendo potenzialmente alla Russia di isolare alcuni mercati e aumentando le spese di transito e quindi i prezzi per i paesi dell’Europa centrale e sudorientale. Canalizzando la maggior parte delle importazioni di gas in Europa verso un gasdotto, il Cremlino potrebbe anche mostrare i muscoli nei confronti dell’Europa occidentale nel caso sentisse la necessità di esercitare pressioni politiche”.

Koranyi ammette, inoltre, che l’Europa ha bisogno di nuove risorse anche in virtù del fatto che le risorse interne stanno diminuendo anche se la ragione principale della realizzazione di Nord Stream 2 è l’aggiramento dell’Ucraina. Per quanto riguarda, invece, la concorrenza in Europa tra Gnl statunitense e gas russo, la sfida “sarà effettivamente decisa dagli aspetti commerciali laddove il gas russo presenta evidenti vantaggi. Per molti, l’accesso al Gnl rimane più che altro una merce di scambio e una valvola di sicurezza in caso di un’altra crisi prolungata. Ma affermare che i paesi europei senza sbocco sul mare non possano accedere al gas naturale liquefatto è fuorviante. E’ proprio su questo che l’Unione europea sta lavorando attraverso gli interconnettori e sostenendo nuovi impianti Gnl nell’Europa sudorientale che potrebbero non essere redditizi ma potrebbero svolgere un ruolo cruciale per l’intera regione in termini di sicurezza dell’approvvigionamento”. nor

In ogni caso, sostiene Koranyi, “non c’è un’unità europea intorno al progetto” persino in Germania e “permettere la costruzione di Nord Stream 2 invierebbe un segnale terribile al Cremlino e al mondo circa le conseguenze di una palese violazione del diritto e delle norme internazionali” dopo “l’annessione della Crimea e le azioni russe nel Donbass. Se vivessimo in un’epoca di pace e armonia con la Russia, sostenere un progetto come Nord Stream 2 potrebbe benissimo essere accettabile – conclude l’esperto -. Ma le azioni della Russia negli ultimi anni dovrebbero farci soffermare a considerare il più ampio contesto geopolitico. Gli Stati Uniti dovrebbero quindi rimanere in linea e fare tutto il possibile per aiutare l’Europa a tracciare un percorso di sicurezza energetica sostenibile opponendosi al nuovo gasdotto”.

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