L’aumento è trainato dal maggior uso di gas per l’energia elettrica e il riscaldamento. Rinnovabili al 42,7% della domanda, in calo il settore dei trasporti grazie al comparto navale.
Nel corso del 2025 l’Italia registrerà un lieve incremento delle emissioni di gas serra, stimate in crescita dello 0,3% rispetto all’anno precedente. Questo dato, tuttavia, va letto in relazione all’andamento dell’economia nazionale, che nello stesso periodo segna un aumento del Prodotto Interno Lordo (PIL) dello 0,5%. Il differenziale tra i due indicatori evidenzia una riduzione dell’intensità emissiva, ovvero il rapporto tra emissioni e unità di PIL, pari allo 0,5%. Si conferma dunque il fenomeno del “decoupling”, che si verifica quando la curva della pressione ambientale cresce a un ritmo inferiore rispetto a quella dell’attività economica che la genera.
LA FONTE DEI DATI: IL REPORT TRIMESTRALE ISPRA
La fotografia dello stato di salute dell’atmosfera italiana emerge dalla “Stima trimestrale delle emissioni in atmosfera”, documento pubblicato nel novembre 2025 dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Il report, curato dalla struttura VAL ATM, monitora con periodicità trimestrale la dissociazione tra economia e impatto ambientale, offrendo un quadro aggiornato che permette di mostrare le interrelazioni tra i due ambiti e informare regolarmente sull’andamento dei gas climalteranti.
SETTORE ENERGETICO: MENO IDROELETTRICO, PIÙ GAS NATURALE
Analizzando i singoli comparti produttivi, l’incremento generale è attribuibile prevalentemente alla produzione di energia elettrica, che segna un aumento delle emissioni dell’1,2%. Nello specifico, si osserva un maggior ricorso al gas naturale (+2,5%), reso necessario anche da una contestuale contrazione della produzione idroelettrica. In linea con la strategia nazionale di decarbonizzazione, prosegue invece il sensibile calo delle emissioni derivanti dall’utilizzo del carbone per la generazione di energia.
IL MIX DEL FABBISOGNO ELETTRICO NAZIONALE
Per quanto riguarda la domanda complessiva di energia elettrica nel 2025, il fabbisogno si è attestato a 233.264 GWh, un valore inferiore dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. La copertura di tale richiesta è stata garantita per il 42,7% dalle Fonti Energetiche Rinnovabili e per il 42,2% da fonti non rinnovabili. La restante quota, pari al 15,1%, è stata soddisfatta tramite il saldo estero.
TRASPORTI IN CONTROTENDENZA: CALANO LE EMISSIONI NAVALI
In leggera flessione, al contrario, le emissioni generate dal settore dei trasporti, che registrano un -0,5%. Il dato è influenzato principalmente dalla riduzione dei consumi nel trasporto navale. Per quanto riguarda la mobilità su strada, si assiste a una compensazione interna: la diminuzione dei consumi di gasolio per autotrazione è quasi interamente bilanciata dall’incremento dei consumi di benzina.
RISCALDAMENTO E INDUSTRIA: SEGNO PIÙ PER IL GAS
Tornano a salire le emissioni legate al riscaldamento, con una previsione di crescita moderata dello 0,9%, dovuta ancora una volta a un maggiore impiego di gas naturale. Dinamica simile per il settore industriale, che registra un leggero incremento emissivo dello 0,3% rispetto all’anno precedente.
AGRICOLTURA E RIFIUTI: QUADRO STABILE
Infine, il rapporto ISPRA non segnala scostamenti rilevanti per quanto concerne gli altri macro-settori. Le emissioni provenienti dalle attività agricole e dalla gestione dei rifiuti non prevedono variazioni significative per il 2025 rispetto ai livelli registrati nel 2024, mantenendo una sostanziale stabilità.


