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Stoccaggi gas Europa prezzi

Gas, stoccaggi Ue in calo per il freddo: Italia regge meglio, volano i flussi russi via TurkStream

Le riserve europee scendono al 75%, mentre Roma mantiene l’87%. Prezzi in discesa ad Amsterdam sotto i 28 euro, ma Mosca aumenta l’export verso l’Europa dell’8% nel 2025.

L’ondata di freddo intenso che sta colpendo il Vecchio Continente inizia a presentare il conto sulle riserve energetiche, disegnando uno scenario a due velocità tra l’Europa e l’Italia. La settimana si apre con un segno meno per gli stoccaggi di gas a livello comunitario: secondo i dati di Gas Infrastructure Europe (GIE), il livello di riempimento medio dell’Unione Europea è sceso al 75,75%, in netto calo rispetto al 77,02% registrato solo venerdì scorso. L’Italia, tuttavia, mostra una resilienza maggiore, mantenendo i propri depositi all’87,11%, pur registrando una flessione rispetto all’88,41% della fine della scorsa settimana. Nonostante l’aumento della domanda per il riscaldamento, i mercati reagiscono con freddezza: al TTF di Amsterdam, hub di riferimento per il trading del gas, le quotazioni sono in ribasso a 27,8 euro al megawattora, scendendo ben al di sotto della soglia psicologica dei 30 euro toccata nei giorni precedenti.

IL PARADOSSO RUSSO: EXPORT IN CRESCITA VIA TURCHIA

Mentre l’Europa attinge alle sue scorte, la Russia continua a pompare gas verso ovest, aggirando le rotte tradizionali ormai chiuse. I dati elaborati dalla TASS sulla base delle rilevazioni di ENTSOG (la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione) rivelano che le esportazioni di gas russo verso l’Europa attraverso il gasdotto TurkStream sono aumentate del 7,8% su base annua nei primi undici mesi del 2025, raggiungendo un volume complessivo di 16,3 miliardi di metri cubi. Questo corridoio energetico, che collega la Russia alla Turchia attraverso il Mar Nero, si conferma l’ultima arteria vitale per le forniture di Mosca al sud e sud-est europeo, dopo lo stop definitivo al transito attraverso l’Ucraina.

TURKSTREAM A PIENO REGIME: I NUMERI DI NOVEMBRE

L’analisi dei flussi mensili conferma la centralità strategica di questa infrastruttura. Nel solo mese di novembre, il TurkStream ha convogliato verso l’Europa 1,63 miliardi di metri cubi di gas. Sebbene si tratti di un calo fisiologico del 3% rispetto al record storico registrato a ottobre, il dato segna un incremento del 10% rispetto allo stesso mese del 2024. La capacità media giornaliera del gasdotto in direzione europea si è attestata a 54,3 milioni di metri cubi, mantenendo i livelli di ottobre e superando del 9,8% le performance dell’anno precedente. Di fatto, l’infrastruttura ha operato quasi alla saturazione, con un tasso di utilizzo del 96%.

LO SCENARIO GEOPOLITICO E I VOLUMI COMPLESSIVI

Il TurkStream, con una capacità totale di 31,5 miliardi di metri cubi, non serve solo l’Europa ma è fondamentale anche per il mercato turco. Mosca ha infatti incrementato le forniture dirette ad Ankara del 2,6% alla fine del 2024, superando i 21 miliardi di metri cubi grazie all’apporto combinato del Blue Stream e dello stesso TurkStream. Guardando al quadro generale del 2024, le esportazioni totali di gas russo via tubo verso l’Europa erano già cresciute del 14% rispetto all’anno precedente, toccando i 32,1 miliardi di metri cubi, con l’Ungheria che si è confermata il principale acquirente assorbendo un volume record di 8,6 miliardi di metri cubi. Questi dati evidenziano come, nonostante le tensioni geopolitiche e la strategia di diversificazione dell’UE, il gas di Mosca continui a trovare la via per i mercati europei, sfruttando la porta di servizio turca.

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