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Gas

Gasdotto Tap, Consulta dice no a ricorso Puglia: sì alla costruzione

La contestazione traeva spunto dal fatto che secondo la Regione non era stata intrapresa alcuna trattativa per trovare una soluzione condivisa, in particolare sul punto di approdo a San Foca.

 

Via libera dei giudici della Corte Costituzionale al gasdotto Tap (Trans adriatic pipeline) nel Salento. I giudici della Consulta hanno ritenuto inammissibile il conflitto sollevato contro lo Stato dalla Regione Puglia, che riteneva lese le proprie prerogative nel procedimento di autorizzazione e confermato, invece, la validità del provvedimento di semaforo verde alla realizzazione dell’opera. Il gas arriverà dunque dall’Azerbaijan passando per la Turchia, dove si collegherà al Trans Anatolian Pipeline (Tanap) a Kipoi,  attraverserà Grecia, Albania e Adriatico, per portare gas in Italia a San Foca, località balneare del Comune di Melendugno (Lecce), lungo un percorso di 878 chilometri. Considerata un’infrastruttura strategica per la competitività e l’approvvigionamento energetico, la sua costruzione è iniziata 16 mesi fa ad opera di un consorzio formato da colossi dell’energia come Bp, Socar, Snam, Fluxys, Enags e Axpo.

La decisione dei giudici

Le motivazioni si conosceranno nelle prossime settimane, quando sarà depositata la sentenza. La Consulta ha comunque ritenuto non ammissibili i motivi del ricorso della Regione Puglia contro il procedimento con cui il ministero dello Sviluppo economico aveva autorizzato la costruzione dell’opera. La contestazione traeva spunto dal fatto che secondo la Regione non era stata intrapresa alcuna trattativa per trovare una soluzione condivisa, in particolare sul punto di approdo a San Foca. Non si tratta della prima vittoria per il consorzio Tap: già il 27 marzo scorso, il Consiglio di Stato, confermando il Tar, aveva respinto i ricorsi presentati dalla regione e dal Comune di Melendugno, ritenendo che durante la valutazione di impatto ambientale fotapssero state vagliate tutte le problematiche naturalistiche, compresa la scelta dell’approdo nella porzione di costa di San Foca.

Michele Emiliano: “giorno  triste per la Puglia”

La sentenza della Corte Costituzionale non è piaciuta al governatore pugliese, Michele Emiliano, che pur ammettendo di voler rispettare la decisione della Consulta chiedendo a tutti di fare altrettanto, parla di “giorno triste per la Puglia”, puntando il dito contro le “omissioni del governo” e contro la mancanza “dell’intesa Stato-Regione fin dal progetto”: “Era un diritto dei pugliesi localizzare l’opera nel punto ritenuto più adatto alla vocazione dei territori”, ha concluso il governatore.

A che punto è l’opera

Il gasdotto Tap è ormai a più del 50% della sua realizzazione, a quasi 16 mesi dall’inizio della costruzione. Il calcolo, aggiornato all’inizio di settembre, include tanto l’ingegneria, che l’approvvigionamento dei materiali che la costruzione vera e propria. Come ha informato lo stesso consorzio sono state effettuate più di 16 milioni di ore di lavoro e percorsi approssimativamente circa 43 milioni di chilometri senza nessun incidente significativo. Le aziende contrattiste di Tap hanno preparato circa il 70% del percorso del gasdotto in Grecia e Albania (539 km su 765 km), e oltre il 45% dei tubi in acciaio saldati sono già istati installati e le trincee riempite. Circa il 95% dei 55.000 tubi necessari alla costruzione del gasdotto sono stati consegnati in Grecia, Albania e Italia. L’ultimo carico di tubi per la sezione offshore è stato scaricato nel porto di Brindisi dal 3 al 6 settembre scorsi. Oltre 5.500 persone lavorano per il progetto nei tre paesi attraversati da Tap, oltre l’85% dei quali è costituito da personale locale. Infine Tap ha implementato un vasto programma di investimenti sociali e ambientali (SEI) nelle comunità interessate dal passaggio del gasdotto. Altri, numerosi progetti saranno avviati nei prossimi mesi. In totale, Tap investirà oltre 55 milioni di euro in SEI in Grecia, Albania e Italia.

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