La fonte rinnovabile più trascurata, la geotermia, potrebbe avere presto il suo momento di gloria. Infatti, il potenziale stimato dell’energia della Terra potrebbe superare persino quello del nucleare. Ecco come.
Geotermia supererà il nucleare?
Il potenziale della geotermia avanzata è enorme e potrebbe persino superare la produzione di energia nucleare, con vantaggi simili, secondo l’Economist. I vantaggi sono che può contare su tecnologie collaudate, offre energia a carico di base e su richiesta e produce zero emissioni di carbonio. L’energia geotermica potrebbe alimentare fino a 260 milioni di case in tutti gli Stati Uniti entro il 2050, secondo il Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti (DoE).
L’Italia attualmente ha un potenziale di energia geotermica estraibile e sfruttabile che si aggira tra i 500 milioni e i 10 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente, equivalenti a tra i 5.800 e i 116mila terawattora di energia, a fronte di un fabbisogno annuo di poco superiore ai 300 terawattora. In altre parole, basterebbe estrarre una piccola frazione di quell’energia per soddisfare interamente tutta la domanda interna. Ma parliamo di dati che si limitano alla fascia superficiale, entro cioè i primi 5 chilometri di profondità. Con le nuove tecnologie il potenziale aumenterà a fronte di costi contenuti.
Il DoE, ad esempio, prevede che basterebbero 25 miliardi di dollari in investimenti pubblico-privati (meno del costo della sola centrale nucleare di Vogtle) entro il 2030 per permettere al settore geotermico nazionale di partire e di impostare l’industria per raggiungere una scala commerciale entro la metà del secolo.
Come sfruttare la geotermia?
La tecnologia è la chiave per sfruttare pienamente il grande potenziale nella geotermia. Infatti, fino a pochi anni fa si poteva utilizzare per uso commerciale solo vicino a fonti di calore superficiale come geyser e sorgenti caldi. Questo ha fatto sì che fino ad oggi nel mondo rappresenti solo lo 0,5% delle energia rinnovabile globale. Solo l’Islanda ha una percentuale significativa di produzione geotermica, che raggiunge addirittura un quarto dell’energia totale nazionale. Tuttavia, tutto questo potrebbe cambiare radicalmente grazie al fracking, tecnologia presa in prestito dal settore del petrolio e del gas.
L’utilizzo di questa innovazione nel settore permetterebbe di poter sfruttare il calore della terra ovunque, se si scava abbastanza in profondità. Il fracking consentirà “di sfruttare l’energia sotto i piedi in tutto il paese, con un impatto sul carbonio che è molto piccolo rispetto alla maggior parte delle fonti da cui dipendiamo ora”, secondo una relazione di Esquire del 2023.
In secondo luogo, dai pozzi uscirebbe acqua che può essere trasformata in energia anche in altri modi. Inoltre, il metodo dei sistemi geotermici potenziati potrebbe dare una grande mano in questo senso, poiché permette di sfruttare il calore distante nel sottosuolo.