Sono circa 200 le proprietà interessate da questa svolta, di cui 187 in disuso e 13 ancora in uso militare ma destinate a civile. Questi siti faranno parte della cosiddetta “riserva strategica di proprietà della Bundeswehr”
La politica di riarmo tedesco tocca anche il settore delle energie rinnovabili. L’accelerazione imposta dal ministero della Difesa sulla gestione delle ex aree militari da parte della Bundeswehr, infatti, potrebbe presto non renderle più disponibili per progetti fotovoltaici e altre riconversioni civili.
Queste proprietà, tra cui caserme, aeroporti e campi di addestramento, dopo la fine della guerra fredda e lo stop al servizio militare obbligatorio, erano state spesso destinate a usi civili come alloggi, spazi commerciali, ma anche parchi eolici e impianti solari. Il ministero della Difesa ha ora deciso di avviare una moratoria sul loro riutilizzo, mantenendo la possibilità di riattivarne la funzione militare in futuro in risposta alle crescenti minacce geopolitiche. E se finora l’attenzione si era concentrata sulle aree in procinto di essere dismesse per progetti prevalentemente immobiliari (come il caso dell’ex aeroporto berlinese di Tegel per il quale erano già in fase avanzata progetti di nuove abitazioni e di un hub industriale tecnologico), ora ci si accorge che di mezzo ci andranno anche i progetti fotovoltaici.
MORATORIA SU PROPRIETÀ MILITARI
Sono circa 200 le proprietà interessate da questa svolta, di cui 187 in disuso e 13 ancora in uso militare ma destinate a civile. Questi siti faranno parte della cosiddetta “riserva strategica di proprietà della Bundeswehr”, un patrimonio che la Difesa vuole conservare per garantire la sicurezza nazionale a medio termine. La misura implica un riesame approfondito in collaborazione con Länder e comuni, e non necessariamente tutti gli immobili saranno inclusi nella riserva immobiliare strategica.
Questi siti erano divenuti particolarmente appetibili per sviluppi energetici grazie al quadro di finanziamento stabilito dalla EEG (Erneuerbare-Energien-Gesetz), la principale normativa tedesca che incentiva gli investimenti nel fotovoltaico e nell’eolico. Restano però dubbi sul destino di progetti fotovoltaici già operativi o in fase di autorizzazione.
DIALOGO TRA ISTITUZIONI E PIANIFICAZIONE FUTURA
L’attuale gestione di queste aree è affidata all’Istituto federale per la gestione immobiliare, che non ha fornito dati precisi sul numero di impianti solari attivi o programmati. Il sottosegretario alle infrastrutture Nils Hilmer ha enfatizzato l’importanza di bilanciare le esigenze strategiche militari con i progetti civili esistenti, sottolineando la volontà di cooperare con i vari livelli istituzionali. Si punta infatti a individuare modalità di convivenza tra piani di difesa e sviluppo energetico locale, cercando di salvaguardare laddove possibile gli investimenti civili già avviati. La fase di pianificazione è ancora aperta e si attendono indicazioni più precise in futuro.
SICUREZZA NAZIONALE VERSUS RINNOVABILI?
Questa decisione rappresenta un cambiamento significativo nella gestione del patrimonio immobiliare militare e delle politiche energetiche territoriali in Germania. Determinata da una nuova visione di sicurezza nazionale, tale nuova strategia riflette le tensioni internazionali odierne che non sembrano peraltro destinate a diminuire nei prossimi anni. Ma al tempo stesso, pone interrogativi sulle prospettive di sviluppo delle energie rinnovabili in aree sinora strategiche per la produzione fotovoltaica, influenzando anche le dinamiche di transizione energetica a livello locale e regionale.


