Il think tank no-profit sul cambiamento climatico Sandbag ha realizzato un rapporto che riunisce le informazioni più recenti sui progressi legislativi del CBAM
Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) – il meccanismo che comporta l’applicazione di un prezzo per le emissioni incorporate nei prodotti di alcune tipologie di industrie – è stato formalmente adottato il 17 maggio 2023, due anni dopo la proposta iniziale della Commissione europea. Ora ci troviamo nel pieno del periodo transitorio del meccanismo, e proseguono i negoziati per la sua piena entrata in vigore, prevista nel gennaio 2026.
IL RAPPORTO DI SANDBAG SUL CBAM
Il think tank no-profit sul cambiamento climatico Sandbag ha realizzato un rapporto, intitolato “A Scrap Game: Impacts of the EU Carbon Border Adjustment Mechanism”, che riunisce le informazioni più recenti sui progressi legislativi. L’analisi si concentra sugli impatti del CBAM per i principali partner commerciali dell’Unione europea, in particolare la Cina. Ecco i principali risultati dell’analisi.
GLI IMPATTI DEL CBAM
Gli impatti del CBAM per i partner commerciali dell’Ue saranno molto meno negativi di quanto si pensi. Le tariffe applicabili alle merci cinesi, ad esempio, possono rappresentare solo lo 0,12% del valore totale delle merci importate dalla Cina nell’Unione europea. Inoltre, gli importatori beneficeranno di prezzi di vendita più elevati nell’Ue, grazie alla graduale eliminazione dell’assegnazione gratuita nell’ambito dello schema EU ETS.
Tenendo conto di ciò, alcune importazioni di beni CBAM (acciaio, alluminio, ecc.) potrebbero diventare più redditizie. Al contrario, le industrie Ue che utilizzano beni CBAM (automotive, turbine eoliche…) sosterranno dei costi più elevati.
IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI
Le importazioni di prodotti lungo la catena del valore diventeranno più competitive. Le esportazioni dell’Unione europea diventeranno meno competitive. L’impatto sui partner commerciali dipenderà dalla loro reazione al CBAM: in uno scenario business-as-usual – in cui pagano solo la tassa, senza modificare i processi – il costo netto è di 245 milioni di euro per gli importatori cinesi (0,05% del totale delle importazioni cinesi). In uno scenario di “mescolamento delle risorse”, con modifiche solo marginali ai processi di produzione, gli importatori di beni cinesi realizzano un profitto netto.
I BENEFICI PER IL CLIMA
Il beneficio climatico è notevole: grazie al CBAM, il 43% delle quote gratuite può essere rimosso dall’EU ETS, che finalmente incentiverà la riduzione delle emissioni nei settori altamente inquinanti. Avrebbe potuto essere più alto, poiché sono state concesse molte esenzioni lungo le catene del valore. L’Unione europea, però, sta correndo un rischio, poiché i partner commerciali potrebbero sfruttare le scappatoie per superare la concorrenza nel settore. Queste lacune possono essere colmate in una fase successiva, quindi le strategie potrebbero non ripagare, nel lungo periodo.
GLI EFFETTI DEL CBAM SUI PRODUTTORI INDUSTRIALI
L’analisi di Sandbag mostra che il CBAM potrebbe danneggiare i produttori industriali con sede in Europa più di quelli con sede in Paesi terzi. Più specificamente, i produttori europei di beni intermedi o finali che utilizzano materie prime più costose (a causa della fine dell’assegnazione gratuita nell’ambito dell’ETS e delle tariffe CBAM sulle importazioni) potrebbero diventare meno competitivi rispetto ai loro concorrenti situati nei Paesi terzi, dal momento che la maggior parte dei prodotti finiti importati non sono coperti dal CBAM in questa fase e possono essere venduti sul mercato Ue senza costi aggiuntivi.
IL FUTURO DEL MECCANISMO
Il futuro del CBAM non è ancora deciso, e alcune lacune possono ancora essere colmate. Il regolamento CBAM è stato concepito per essere uno strumento in movimento, con numerose clausole di revisione che ne consentono la riformulazione e il rafforzamento, se necessario. Ad esempio, le regole per la valutazione del contenuto di carbonio delle importazioni in vigore durante il periodo di transizione consentono agli esportatori di metalli extra-Ue di aggirare il sistema agendo strategicamente con il contenuto di rottami delle loro merci.
Tuttavia, la Commissione europea può ancora affrontare questo difetto e applicare delle regole diverse per il periodo definitivo a partire dal 2026. La flessibilità del CBAM consente all’Ue di tenere le carte nascoste, mentre i partner commerciali decidono come rispondere.