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Elettricità Dal Nucleare

Gli investimenti a stelle e strisce sul nucleare

“L’America guarda all’energia nucleare come fonte di energia pulita”, dice un report di StockApps. Anche in Italia Cingolani ci punta

L’epoca della guerra in Ucraina ha stravolto la tabella di marcia energetica della transizione alle fonti più pulite. L’Unione europea, da ultimo, ha dibattuto sull’abbandono ai fossili russi anche nell’ultimo vertice di Bruxelles rimandando il tema del price-cap a luglio. La carne al fuoco è tanta, come sappiamo da mesi, e la linea di faglia è sempre la stessa. Da un lato ci sono le rinnovabili, la decarbonizzazione, l’autosufficienza energetica. Dall’altro ci sono le centrali a carbone, il gas, gli stoccaggi e le nuove estrazioni. Ma c’è altro: c’è il nucleare.

LA CENTRALITÀ DEGLI USA SUL NUCLEARE

Lo sguardo, allora, non può che andare ai potenti. Perché l’Unione europea rimane piccola, ancora, quando si tratta di prendere decisioni politiche unitarie con rapidità. E come per il tetto ai prezzi, anche sul nucleare non tutti guardano alla tecnologia di ultima generazione per ampliare lo spettro della produzione energetica.

TORNA IL JCPOA CON L’IRAN?

Gli Stati Uniti, allora. La scorsa settimana sono arrivati aggiornamenti sul fronte dell’accordo con l’Iran interrotto da Donald Trump nel 2018. Siamo ovviamente in tema di accordi internazionali, di strategie geopolitiche sul nucleare. A Vienna continuano i colloqui da mesi e il 17 giugno Washington ha imposto delle sanzioni alle società cinesi ed emiratine e a una rete di aziende iraniane che aiutano ad esportare i prodotti petrolchimici iraniani, un passo che potrebbe aumentare la pressione su Teheran per rilanciare il Jcpoa.

QUANTA ELETTRICITÀ NUCLEARE GENERA L’AMERICA

Ma gli Stati Uniti sono centrali anche sul fronte della produzione, appunto. StockApps e il ramo finanziario Edith Reads hanno diffuso dati e analisi riguardo la generazione di elettricità a partire dal nucleare. “L’America guarda all’energia nucleare come fonte di energia pulita. Pertanto, non ha evitato di investire nella risorsa che continua a suscitare critiche altrove. Ancora una volta, a parte il pesante esborso iniziale, la produzione di energia nucleare è economica e sicura per operare secondo protocolli rigorosi”, si legge nel report.

“Inoltre, la sua produzione di energia nucleare soddisfa oltre il 50% del suo fabbisogno di elettricità pulita. Il paese ha recentemente esteso la vita lavorativa di 88 dei suoi reattori attivi. Tale estensione li vedrà rimanere in funzione fino al 2040”. Poi c’è la Cina, subito dietro e sono 15 i paesi che coprono circa 2.345 milioni di GWh del totale mondiale di circa 2.553 GWh di elettricità generata dal nucleare.

Nel paese a stelle e strisce le centrali nucleari del paese producono quasi 790.000 GWh di elettricità. Cioè il 31% della produzione totale di elettricità del mondo dalla risorsa nucleare.

LO SGUARDO DELL’ITALIA AL NUOVO NUCLEARE

Stati Uniti ma anche Unione europea e quindi Italia. Una delle voci grosse, più favorevoli all’uso del nucleare come tecnologia avanzata di produzione di energia è il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani. Che anche nella settimana appena conclusa ha ribadito alla stampa e negli incontri in Aula e con le aziende che Roma dovrà accelerare sul riempimento delle riserve di gas per toccare quota 90% in autunno, accelerando l’addio al gas di Mosca. Ma, il ministro, ha sempre tenuto a ricordare che dal 2030 non basteranno le rinnovabili: “Bisognerà fare carbon capture – ha spiegato al quotidiano torinese – e servirà il nucleare di nuova generazione. Sia per decarbonizzare che per produrre energia”. Idee chiare (e investimenti) che dovranno trovare riscontri, non facili, anche a Bruxelles e con gli altri stati membri. Gli Stati Uniti, intanto, dominano anche qui.

 

 

 

 

 

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