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Come va con i green bond in Germania

La seconda emissione di green bond in Germania non è andata troppo bene, se paragonata alla prima. I critici hanno accusato il governo di “greenwashing”

In Germania la seconda emissione di green bond quinquennali – obbligazioni legate al finanziamento di progetti con ricadute positive in termini ambientali – è stata accolta in una maniera che Bloomberg definisce “sorprendentemente tiepida”.

Siamo lontani dalla domanda quasi record raggiunta con la prima emissione di titoli di debito verdi a dieci anni: stavolta sono stati raccolti 4,6 miliardi di euro, ma la domanda ha superato l’importo offerto solo di 1,2 volte.

COSA È SUCCESSO

Il risultato – piuttosto “fiacco”, secondo Bloomberg – si inserisce in un contesto di aumento degli investimenti in beni rifugio, riconducibile all’incertezza sui mercati causata dalle elezioni presidenziali americane.

I critici della misura sostengono che la denominazione green sia fuorviante, e che in realtà la Germania stia aumentando il proprio debito ambientale per finanziare la precedente spesa federale.

Bloomberg ricostruisce che queste obbligazioni verdi, piuttosto che finanziare l’“ambizioso programma per il clima” annunciato dal ministro delle Finanze Jörg Kukies, sono destinate ad altro. Colpa, scrive Bloomberg, di una “stranezza legale che impone ai legislatori di approvare le bozze di bilancio prima dell’inizio dell’anno fiscale”.

L’ACCUSA DI GREENWASHING

Sven-Christian Kindler, parlamentare del Partito Verde, ha detto che “invece di etichettare la spesa in maniera retroattiva, andrebbero raccolti nuovi fondi sul mercato finanziario per la protezione del clima. Mettere l’etichetta di green bond senza spendere nemmeno un euro per la tutela del clima è greenwashing”.

La pratica del greenwashing delle obbligazioni – ingigantire i benefici ambientali di un certo investimento per cercare di catturare l’interesse del mercato – è in crescita. Per questo l’Unione europea si sta dotando di nuovi strumenti di monitoraggio sul settore industriale, per obbligare gli asset manager a definire con più chiarezza l’impatto ambientale dei loro investimenti.

COSA FANNO FRANCIA E PAESI BASSI

A differenza della Germania, che emette green bond per finanziare progetti esistenti, altri paesi europei come la Francia e i Paesi Bassi hanno stabilito che almeno la metà dei proventi delle nuove obbligazioni verdi venga destinato alla spesa corrente o futura.

La banca tedesca Deutsche Bank, che ha debuttato con i green bond a giugno, non si è invece impegnata ad investire una parte dei ricavi in nuovi asset, ad esempio.

I GREEN BOND IN ITALIA

La prima obbligazione verde in Italia è stata lanciata nel 2014 dalla società multiservizi bolognese Hera.

Due settimane fa Il Sole 24 ORE ha scritto che “la prima emissione di BTP green” – di buoni del tesoro poliennali, emessi dallo stato italiano – arriverà forse entro l’anno. “L’ammontare è ancora top secret ma sarà varato un ‘programma verde’ di più emissioni che verrà spalmato nel corso dei prossimi anni”.

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