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Gse, ecco il nuovo assetto organizzativo

Giovedì scorso un Consiglio di amministrazione fiume ha annullato le nomine dei nuovi dirigenti operate dall’ad Roberto Moneta dopo i rilievi della Corte dei Conti

Sarà Liliana Fracassi a guidare il Dipartimento Promozione e Supporto dello Sviluppo Sostenibile del Gse al posto di Daniele Novelli: è una delle novità emerse dal nuovo organigramma del gestore aggiornato dopo dell’annullamento delle nomine deciso giovedì 25 dal Consiglio di amministrazione del Gestore dei servizi energetici dopo i rilievi formulati dalla Corte dei Conti, in particolare su Novelli per alcuni profili di incompatibilità legati al suo incarico nella segretaria tecnica del ministero dello Sviluppo alla direzione generale per il mercato elettrico per quasi otto anni.

IL NUOVO ORGANIGRAMMA DEL GSE

Nel dettaglio va a Liliana Fracassi il dipartimento promozione e supporto dello sviluppo sostenibile al posto di Daniele Novelli (con interim alla direzione fonti rinnovabili); a Gennaro Niglio l’interim alla direzione studi e monitoraggio di sistema al posto di Luca Benedetti, a Guido Colacicchi la Direzione risorse umane e a Luca Barberis la direzione verifiche ed ispezioni. Infine i dipartimenti affari legali regolatori e istituzionali e quello governance amministrativa e servizi aziendali rispettivamente a Vinicio Mosé Vigilante e Giorgio Anserini (che ha anche l’interim della Direzione amministrazione e finanza). Flaminia Barachini dalla Promozione dello Sviluppo Sostenibile torna a seguire la Direzione Governance. E ancora: Rosaria Tappi è inserita nella direzione legale e appalti, a Gabriele Susanna va la Direzione efficienza energetica e l’interim della Direzione Promozione sviluppo sostenibile, ad Attilio Punzo la Direzione mercati e data management, a Emanuele del Buono la direzione Riconoscimento incentivi e titoli, e ad Antonella Massari la Direzione sistemi informativi e servizi.

LA NUOVA STRUTTURA DEL GSE OPERATIVA DAL PRIMO MAGGIO

La nuova struttura del Gse era partita ufficialmente il 1 maggio. Con la definizione del Piano Energia e Clima al 2030, il Gse si era dato una nuova veste interna per “essere in grado di cogliere la sfida e l’opportunità di supportare al meglio il Paese nell’ambizioso percorso che si appresta a intraprendere”, scriveva in una nota di aprile il Gestore. In quest’ottica era nata la nuova struttura costituita da tre Dipartimenti: Promozione e Supporto dello Sviluppo sostenibile, che andava ad ampliare le competenze dell’attuale Divisione Incentivi, affiancando all’attività di gestione degli incentivi un’attività di supporto e promozione di servizi e misure necessaria per il raggiungimento degli obiettivi al 2030. Per lo stesso motivo era stato potenziato il settore legale e regolatorio, ottimizzandolo con il Dipartimento Affari Legali, Regolatori e Istituzionali, per garantire maggiori servizi e attenzione all’impianto normativo del settore. Infine, era nato il Dipartimento Governance amministrativa e Servizi aziendali in cui, oltre alla Direzione amministrazione finanza e controllo, confluivano i Sistemi informativi e i Servizi generali. L’approvazione della nuova struttura non aveva visto la nomina di nuovi dirigenti, ma solo di sei nuovi responsabili, di cui 4 donne. “Il 38% del totale dei responsabili è infatti donna, così come il 46% di tutto il personale del Gse”, ricordava la nota.

GIOVEDI’ SCORSO UN CDA DI FUOCO NEL GSE

Giovedì scorso un Consiglio di amministrazione fiume ha annullato le nomine dei nuovi dirigenti operate dall’ad Roberto Moneta. In particolare, nel corso della riunione, si è deciso di annullare le nomine di cinque dirigenti: Daniele Novelli alla divisione incentivi, Flaminia Barachini alla promozione dello sviluppo sostenibile, Annamaria Saraceno, Stefano Santelli Brilli e Luca Benedetti. La pesante decisione era arrivata su esplicita richiesta della Corte dei Conti che aveva contestato la legittimità delle nomine e delle promozioni. “In considerazione dei rilievi sollevati dalla Corte dei Conti e dagli organi di controllo del Gse il Consiglio di amministrazione ha prontamente deliberato la rimozione degli atti illegittimi e l’adozione delle determinazioni necessarie alla gestione dei relativi aspetti organizzativi”, aveva chiarito in una nota lo stesso Gestore dei servizi energetici.

ECCO PERCHE’ È INTERVENUTA LA CORTE DEI CONTI

Le nomine erano state considerate illegittime dalla magistratura contabile sotto vari aspetti: “La principale è quella dell’ingegner Daniele Novelli, capo della divisione incentivi, il core business della società pubblica – scriveva Il Messaggero qualche giorno fa -. Novelli era un dipendente di Rse, una controllata del gruppo Gse, ma per quasi otto anni ha lavorato in ‘distacco’ nella segretaria tecnica del ministero dello Sviluppo alla direzione generale per il mercato elettrico. Adesso, da quanto si apprende, Novelli dovrebbe fare il percorso inverso e ritornare a Rse per essere ridistaccato nuovamente presso il dicastero guidato da Luigi Di Maio”. Una posizione chiarita più nel dettaglio da La Verità che racconta come “proprio sulla revoca del distacco dal ministero di Luigi Di Maio sono stati rilevati alcuni profili di incompatibilità. Lo stesso collegio sindacale lo ha scritto nero su bianco in una lettera datata 10 luglio, inviata al presidente (del Gse, ndr) Vetrò. Nei punti sollevati si leggono appunto tutti i rilievi per la posizione apicale assegnata a Novelli”.

UN CORTOCIRCUITO

Tra l’altro, l’intera vicenda sembrerebbe aver lasciato l’amaro in bocca nei Cinque Stelle visto che, ricostruisce sempre La Verità “l’anno scorso il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico , Davide Crippa, era entusiasta dell’accordo sui nuovi vertici del Gse” mentre ora “vuole rivoluzionare tutto il consiglio di amministrazione”. Lo stesso ministro “Di Maio aveva puntato molto sugli incentivi del Gse” tanto da aver lanciato il 12 marzo scorso una campagna, Incentivi.gov.it “una piattaforma dedicata al mondo delle imprese”. “È evidente – scrive La Verità – che parte dell’iniziativa poggiava anche sul direttore Novelli, ora messo sulla graticola dalla stessa Corte dei Conti. Novelli è considerato molto vicino a Moneta (l’ad del Gse, ndr) ma allo stesso tempo la sua nomina è stata ratificata dal presidente Vetrò. Si tratta di un cortocircuito da cui i 5 stelle stanno cercando di uscire. Si vedrà in che modo”.

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