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Bollette Tutele Graduali

I costi dell’energia aumentano, consumatori e utenti non ci stanno. Colpite il 95% delle imprese

I risultati di un’indagine CNA e i commenti di Assoutenti, Codacons e Unc sul caro bollette dopo le nuove rivelazioni del MiTE

Il Ministero per la Transizione ecologica ha da poco comunicato nuovi aumenti sul costo dei carburanti. Nel dettaglio, si registra un nuovo livello pari a 1.778 euro al litro per il prezzo medio della benzina (+20,4% rispetto al 2021). Il gasolio raggiunge invece quota 1.647 euro/litro (+22,3% sul 2021).

15 euro in più dell’anno scorso. Questo sarà il peso che i consumatori dovranno sostenere in seguito  agli aumenti comunicati.

LE REAZIONI

Duri i commenti di Assoutenti, Codacons e Unc. La crescita viene definita “senza sosta” e che “rischia di aggravare i bilanci delle famiglie già provate dal caro-bollette, e di determinare effetti negativi sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti”. “Siamo in presenza di una vera e propria emergenza, perché gli incrementi dei listini dei carburanti hanno effetti negativi sull’intero sistema economico – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.

“Dopo i deludenti provvedimenti sulle bollette energetiche, il Governo deve intervenire in modo efficace sui carburanti, altra emergenza che attanaglia le tasche dei consumatori” ha detto ancora Truzzi.

Non meno dura è stata la reazione a caldo del Codacons. Carlo Rienzi, presidente, ha commentato così: “Agli effetti diretti vanno aggiunti quelli indiretti sui prezzi al dettaglio, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma, e che a costi di trasporto più elevati corrispondono listini al dettaglio più cari, con un duplice danno per le tasche delle famiglie”.

Infine, le dichiarazioni di Unc tramite le parole del numero uno Massimiliano Dona. E’ “un balzo che equivale, su base annua, a una stangata pari a 363 euro all’anno per la benzina e a 361 euro per il gasolio”.

L’INDAGINE CNA

Conferme dalle rilevazioni del dicastero guidato da Roberto Cingolani sono giunte anche dall’indagine della CNA. Secondo quanto comunicato, i nuovi aumenti impatteranno sul 95% delle imprese. Per le imprese del comparto costruzioni l’importo della bolletta è aumentato del 33,1% tra il 2019 e il 2021, per i trasporti 31,9% e per la manifattura il 29,9%. Incrementi del 21,4% per il commercio, 18,6% per la filiera del turismo e 23,3% per gli altri servizi.

Sarà così necessario un ritocco al listino prezzi, per esempio nel caso delle attività del settore  manifattura e costruzione. L’impennata dei costi energetici provocherà un taglio dei margini di guadagno per il 77,5% del campione, soltanto il 10,6% prevede di ridurre la produzione e il 6,8%, pari a 200mila imprese, prospetta il fermo dell’attività a causa di costi insostenibili con punte del 24% nel settore del turismo.

L’indagine evidenzia inoltre una serie di opzioni strategiche per rafforzare il sistema energetico nazionale. Oltre il 91% delle imprese intervistate indica la priorità di potenziare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per l’84% è necessario ammodernare le infrastrutture di rete e il 77,3% sottolinea l’esigenza di assicurare una effettiva concorrenza nel mercato dell’energia elettrica.

“Il caro-energia rischia di generare una drastica frenata della ripresa economica – commenta il Presidente di CNA Dario Costantini – erodendo i margini di guadagno e la fiducia delle imprese”.

Gli interventi approvati dal Governo sono utili, chiude Costantini “ma è necessario individuare rapidamente soluzioni efficaci e strutturali”.

 

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