Advertisement vai al contenuto principale
GNL Prezzi

I prezzi del GNL sono crollati, ma la ripresa sembra vicina

Secondo l’AIE un ritorno di forti acquisti dalla Cina aumenterebbe i prezzi e intensificherebbe la concorrenza per l’offerta flessibile, rendendo più difficile per l’Europa riempire le scorte prima del prossimo inverno

I prezzi spot del GNL sono crollati nelle ultime settimane, consentendo agli acquirenti sensibili ai prezzi dell’Asia meridionale di rientrare nel mercato da cui lo scorso anno erano stati estromessi a causa dei tassi altissimi.

Quest’anno finora la domanda in Asia è tiepida, ma il jolly nei mercati dell’energia – la Cina – deve ancora mostrare la traiettoria di un rimbalzo della domanda di gas. Nelle ultime settimane, durante le festività del capodanno lunare, l’attività di acquisto in Cina è stata ridotta e i prezzi per la consegna nell’Asia settentrionale sono crollati ai livelli più bassi dal settembre 2021.

LE FORNITURE DI GNL IN EUROPA

L’Europa continua ad accogliere i carichi di GNL, sebbene sia comodamente rifornita di gas, grazie a un inizio mite della stagione invernale, al crollo della domanda nell’industria e al risparmio energetico, dovuto al fatto che le bollette energetiche sono aumentate vertiginosamente. La Cina, però, potrebbe rovinare la festa degli stoccaggi europei di gas, proprio in tempo per il prossimo inverno.

Quest’inverno l’Europa si trova in una posizione migliore di quanto molti avevano previsto solo pochi mesi fa, e sta meglio anche in termini di scorte di gas rispetto alla media quinquennale, grazie al clima mite per gran parte di dicembre e gennaio. In vista del prossimo inverno, però, se la domanda cinese dovesse rimbalzare, l’Europa potrebbe affrontare una concorrenza più agguerrita quando dovrà fare scorta di gas.

IN ASIA PREZZI DEL GNL IN CALO

In questo momento, il mercato del GNL in Asia sembra più flessibile rispetto a qualche mese fa e, secondo fonti del settore, nella settimana fino al 27 gennaio i prezzi sono crollati per la sesta settimana consecutiva, a soli 19,50 dollari per milione di unità termiche britanniche (MMBtu), un calo dell’11,4% rispetto al settimana precedente. Nelle quattro settimane tra l’1 e il 27 gennaio i prezzi spot del GNL sono diminuiti del 34%.

Questo calo, dovuto alla riduzione dei prezzi del gas in Europa e alle festività del capodanno lunare cinese, ha incentivato i clienti dell’Asia meridionale, come Bangladesh, Thailandia e India, a tornare al mercato spot che avevano abbandonato un anno fa a causa dell’impennata dei prezzi. “Siamo tornati nella zona di comfort di molti acquirenti del sud e sud-est asiatico, sensibili ai prezzi. Di conseguenza, di recente abbiamo visto Thailandia e Bangladesh”, ha commentato Kaushal Ramesh, senior analyst del GNL di Rystad Energy.

Idealmente, affermano gli analisti, gli acquirenti dell’Asia meridionale preferirebbero prezzi spot ancora più bassi, ma il mercato deve ancora vedere la crescita economica e le tendenze all’acquisto di GNL in Cina. La riapertura cinese e un previsto aumento della domanda di energia – anche per il GNL – aumenteranno nuovamente i prezzi in Asia e potrebbero intensificare la competizione Europa-Asia per attrarre carichi spot di GNL con destinazioni flessibili.

I prezzi spot elevati del GNL lo scorso anno hanno escluso dal mercato molti acquirenti asiatici, poiché l’Europa ha fatto offerte per la fornitura ed è diventata la destinazione principale dei carichi spot di GNL. Allo stesso tempo, la volatilità e le incertezze del mercato e le preoccupazioni per la sicurezza energetica hanno spinto un numero crescente di acquirenti a cercare contratti a lungo termine, anche acquirenti in Europa che in precedenza erano riluttanti a causa del contrasto tra l’impronta carbonica del GNL e le ambizioni climatiche dell’Unione europea.

LA RIPRESA CINESE?

Il consumo di gas naturale in Cina lo scorso anno è diminuito dello 0,7%, il primo calo annuo della domanda in quattro decenni, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia. Anche le importazioni cinesi di GNL sono diminuite, molto più della domanda di gas, e il gigante asiatico ha restituito al Giappone il primo posto nella lista dei principali importatori di GNL al mondo. Nel 2022, la Cina ha visto un raro calo del consumo di gas a causa del rallentamento della crescita economica e della politica zero Covid.

Le minori importazioni cinesi di GNL dello scorso anno “sono state un fattore chiave per una maggiore disponibilità di GNL per l’Europa per compensare il calo delle consegne di gas dalla Russia”, ha affermato l’AIE in un’analisi di novembre. “Se il prossimo anno le importazioni cinesi di GNL riprenderanno ai livelli del 2021, ciò catturerà oltre l’85% dell’aumento previsto dell’offerta globale”, ha affermato l’agenzia.

I POSSIBILI EFFETTI IN EUROPA

L’Europa – ha osservato l’AIE – potrebbe trovarsi di fronte ad un gap di ben 30 miliardi di metri cubi di gas naturale durante l’estate 2023, il periodo chiave per ricaricare gli stoccaggi di gas. Un ritorno di forti acquisti dalla Cina quest’anno aumenterebbe i prezzi del GNL e intensificherebbe la concorrenza per l’offerta flessibile spot, rendendo più difficile per l’Europa riempire le scorte prima del prossimo inverno. Tuttavia, il livello confortevole di gas immagazzinato in tutta Europa ha alleviato le preoccupazioni di una grave crisi immediata e ha reso meno probabili le prospettive di razionamento.

“Il GNL è stato e continuerà ad essere una fonte alternativa chiave di gas per sostituire i flussi ridotti dalla Russia”, ha affermato mercoledì scorso Fitch Ratings in un rapporto. “Quest’anno i mercati globali del GNL rimarranno tesi, amplificati dall’aumento della domanda dalla Cina, dopo aver revocato la sua politica zero Covid. Tuttavia, Fitch ritiene che saranno ancora disponibili volumi sufficienti di GNL per l’Europa, anche se a prezzi che riflettono l’intensificarsi della concorrenza con gli acquirenti asiatici”.

La Cina continua ad investire massicciamente nelle infrastrutture del gas, e secondo Gavin Thompson, vicepresidente Energy Asia Pacific di Wood Mackenzie, entro la fine del 2023 la capacità di importazione di GNL dovrebbe aumentare del 20%, a 135 mmtpa. “Ciò consentirebbe all’economia cinese in ripresa di ritirare la fornitura di GNL dall’Europa il prossimo inverno. Con questo livello di investimenti, la Cina ora è il jolly globale del GNL”.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su