Secondo le case automobilistiche europee, l’Ue deve andare oltre gli obiettivi per i nuovi veicoli come la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% rispetto ai livelli del 2021 per le auto e del 50% per i furgoni entro il 2030 e del 100% per entrambi entro il 2035
Gli obiettivi dell’Unione europea per ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli, inclusa una riduzione del 100% per le auto entro il 2035, “non sono più realizzabili”. È quanto affermano i responsabili delle associazioni europee dei produttori di automobili e dei fornitori del settore.
Il 12 settembre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ospiterà i dirigenti del settore automotive per discutere del futuro del settore, che si trova ad affrontare la duplice minaccia della concorrenza cinese nel settore delle auto elettriche e dei dazi statunitensi.
LA LETTERA DEI PRODUTTORI EUROPEI A VON DER LEYEN
In una lettera indirizzata a von der Leyen, il CEO di Mercedes-Benz Ola Kaellenius e Matthias Zink, CEO di Powertrain e Chassis di Schaeffler, si sono impegnati a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette dell’Unione europea entro il 2050.
Tuttavia, hanno affermato che i produttori Ue ora si trovano ad affrontare una dipendenza quasi totale dall’Asia per le batterie, oltre ad infrastrutture di ricarica disomogenee, costi di produzione più elevati e dazi statunitensi.
GLI OBIETTIVI UE SULLE EMISSIONI DELLE AUTO
L’Ue – sostengono – deve andare oltre gli obiettivi per i nuovi veicoli come la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% rispetto ai livelli del 2021 per le auto e del 50% per i furgoni entro il 2030 e del 100% per entrambi entro il 2035. Le auto elettriche hanno una quota di mercato di circa il 15% delle nuove vetture dell’Unione europea, mentre i furgoni si attestano al 9%.
“Nel mondo odierno – si legge nella lettera- raggiungere i rigidi obiettivi di CO2 per auto e furgoni per il 2030 e il 2035 semplicemente non è più fattibile. Obblighi legali e sanzioni non guideranno la transizione”.
“I veicoli elettrici guideranno la carica, ma – proseguono i rappresentanti del settore – deve esserci spazio anche per ibridi plug-in, estensori di autonomia, veicoli con motore a combustione interna ad alta efficienza, idrogeno e carburanti decarbonizzati”.
RIDUZIONE DELLE EMISSIONI E STOP ALLE AUTO CON MOTORE A COMBUSTIONE
Secondo i presidenti delle due associazioni, anche la regolamentazione delle emissioni di CO2 per autocarri pesanti e autobus deve essere rivista. Nel marzo scorso la Commissione Ue ha accettato di concedere alle case automobilistiche più tempo per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, inizialmente fissati per il 2025. I membri del PPE di von der Leyen hanno anche chiesto all’Unione europea di ritirare il divieto sui motori a combustione, previsto per il 2035.