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Cyber Security Russia

I rischi dei cyber attacchi russi alle infrastrutture energetiche dell’Europa

Un attacco informatico satellitare ha paralizzato 11 GW di turbine eoliche tedesche

Mentre la Russia continua a spingere in Ucraina, nonostante la condanna della comunità internazionale, i timori di un’ulteriore aggressione russa non si limitano all’attacco fisico. Mentre Mosca deve far fronte alle sanzioni economiche, gli esperti temono che la Russia possa attaccare con una delle sue armi più potenti: Internet. La minaccia del cyber attacco russo infatti non è solo imminente, ma potrebbe essere già in corso.

Anche prima che le truppe russe attraversassero il confine con l’Ucraina, l’Harvard Business Review aveva avvertito del potenziale di “una nuova ondata di attacchi informatici all’infrastruttura energetica, finanziaria e delle comunicazioni dell’Ucraina e dell’Occidente”. Il giornale americano avvertiva anche che le sanzioni non avrebbero scoraggiato la guerra informatica russa, ma solo alimentato il fuoco del Cremlino.
In effetti la BCE ha avvertito le istituzioni finanziarie europee che le sanzioni saranno viste da Putin come una guerra economica e che quasi certamente scateneranno una risposta violenta.

L’EUROPA SANZIONA, LA RUSSIA RISPONDE VIA WEB

“Il conflitto in Ucraina comporta forse il cyber attacco più grande che le società statunitensi e occidentali abbiano mai corso“, afferma il rapporto dell’Harvard Business Review.
“La Russia non starà a guardare, ma risponderà in modo asimmetrico utilizzando le sue notevoli capacità informatiche”. Il cyber attacco russo potrebbe mettere a rischio intere catene di approvvigionamento globali, rendendo vulnerabili intere economie e rappresentando una minaccia per i consumatori, in un momento in cui l’inflazione e il costo della vita sono già altissimi.

Pochi settori rischiano di perdere tanto dal conflitto in Ucraina quanto quello energetico. L’Unione Europea dipende dalla Russia per oltre un terzo delle sue forniture di gas naturale e la Germania ottiene il 50% del suo GNL proprio da Mosca. Mentre l’Europa cerca di colpire la Russia dove può far male, i leader globali hanno esitato a sanzionare l’energia. Se le sanzioni energetiche sarebbero la punizione più rapida e più forte per il Cremlino, sarebbero altrettanto rapide e forti per i consumatori europei.

IL GAS RUSSO E L’INDIPENDENZA ENERGETICA DELL’EUROPA

Per questo motivo l’Europa ha cercato rapidamente di ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi per il suo approvvigionamento energetico. La scorsa settimana la Germania ha ordinato 1,5 miliardi di euro di GNL non russo e ha annunciato che avrebbe rallentato l’uscita dal carbone, nel tentativo di diversificare il suo mix energetico e sostenere l’indipendenza della sicurezza energetica del Paese dal gas russo. Nel nuovo piano energetico tedesco ogni briciolo di energia di fabbricazione nazionale è buono come l’oro.

IL CYBER ATTACCO ALLE TURBINE EOLICHE TEDESCHE

E così la Russia sta rispondendo colpo su colpo, attaccando l’industria delle energie rinnovabili del Paese: il 3 marzo scorso un attacco informatico satellitare ha paralizzato 11 GW di turbine eoliche tedesche e ha bloccato un sistema di comunicazione utilizzato anche per l’energia solare fotovoltaica. Un attacco che con tutta probabilità proveniva dalle forze russe. L’interruzione è avvenuta tra le 5:00 e le 6:00 del 3 marzo, quando le forze russe si stavano riversando oltre il confine ucraino.

Sebbene il fatto di colpire le energie rinnovabili tedesche invii un messaggio potente, potrebbe essere stato un danno collaterale da un attacco che voleva colpire l’esercito tedesco. L’attacco non è stato alle turbine eoliche, ma al satellite di comunicazione KA-Sat, su cui si basa l’industria. Le comunicazioni delle forze armate USA funzionano anche su questi satelliti, di proprietà di Viasat. Sebbene le ricadute dell’attacco siano state limitate, è un avvertimento degli enormi e spesso imprevedibili effetti a catena degli attacchi informatici mirati e della vulnerabilità delle nostre reti energetiche.

L’Ufficio federale tedesco per la Sicurezza delle informazioni ha attivato il centro nazionale di risposta alle crisi informatiche. Secondo quanto riportato da PV Magazine, “alle amministrazioni federali, agli operatori di infrastrutture critiche, alle organizzazioni e alle aziende è stato consigliato di aumentare la vigilanza e la prontezza a reagire”.

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