Il Comitato europeo delle Regioni ha adottato il parere “Verso una tabella di marcia per l’idrogeno pulito”
Il Comitato delle regioni (CdR) ha adottato nel corso della sessione plenaria di luglio il parere Il futuro della politica dell’UE in materia di aria pulita nel quadro dell’ambizione “zero inquinamento” elaborato da János Ádám Karácsony (HU/PPE). Nel quadro del COVID-19, il relatore del parere del CdR ha sottolineato il possibile legame tra l’inquinamento e la gravità delle conseguenze dell’infezione. La lotta all’inquinamento atmosferico deve quindi figurare tra le priorità del piano di risanamento. E i leader locali hanno incoraggiato gli Stati membri ad attuare e aggiornare con urgenza i loro programmi nazionali di lotta contro l’inquinamento atmosferico e a tener conto dei contributi degli enti regionali e locali.
IL COMITATO DELLE REGIONI
Il Comitato delle regioni europeo ha quindi accolto con favore il piano Green Deal Ue: “La difficile ripresa che ci attende non può compromettere l’ambizione dell’UE di non inquinare l’ambiente”. L’aria pulita e il piano d’azione globale per l’inquinamento zero devono essere parte integrante della ripresa economica di COVID-19, che affronta il problema dell’inquinamento dell’aria alla fonte e coinvolge i cittadini nel processo” ha detto il relatore János Ádám Karácsony.
L’inquinamento atmosferico è il più grande rischio ambientale per la salute nell’Ue, responsabile di quasi 500.000 morti premature (dieci voltegli incidenti stradali) ogni anno. L’inquinamento atmosferico è legato a malattie respiratorie e cardiovascolari, ictus e cancro. Ha anche effetti negativi significativi sul clima, sugli ecosistemi, sull’ambiente edificato – compreso il patrimonio culturale – e sull’economia.
IL PARERE DEL CDR SULLA TABELLA DI MARCIA VERSO L’IDROGENO ‘GREEN’
In questo quadro, il Comitato europeo delle Regioni ha adottato il parere “Verso una tabella di marcia per l’idrogeno pulito: il contributo degli enti locali e regionali a un’Europa climaticamente neutra” per chiedere grandi investimenti, incentivi mirati e obiettivi chiari per trainare la produzione e il consumo di idrogeno verde.
Il CdR ha chiesto in particolare di potenziare la dotazione finanziaria del prossimo programma a sostegno dell’idrogeno verde, in modo che possa supportare un maggior numero di progetti dimostrativi e la cooperazione con il partenariato Valli europee dell’idrogeno, un’associazione europea dedicata che comprende oltre 30 regioni di 13 Paesi europei.
I target principali sono l’industria pesante e il settore dei trasporti. Tuttavia, oggi l’idrogeno green rappresenta solo circa l’uno per cento delle fonti energetiche dell’Ue, poiché la maggior parte della produzione di idrogeno deriva da combustibili fossili come il gas naturale, non da fonti rinnovabili. Il membro del Comitato europeo delle regioni e relatrice sulla questione idrogeno pulito, Birgit Hone’, ha affermato che l’idrogeno green offre all’Europa un’opportunità per costruire “un’economia più sostenibile, competitiva e resiliente”.
SI ATTENDE L’8 LUGLIO
L’Europa sta comunque accelerando sull’idrogeno e si attende la strategia della Commissione europea per l’8 luglio prossimo. La strategia dovrebbe impegnarsi ad aggiornare i programmi di finanziamento dell’Ue e la legislazione, a puntare sulla rete di gas esistente che potrebbe essere “parzialmente” riutilizzata per il trasporto di idrogeno rinnovabile. Bruxelles vorrebbe che la produzione di idrogeno rinnovabile nell’Ue raggiunga 0,5 milioni/1 milione di tonnellate all’anno entro il 2024, con 4 gigawatt di elettrolizzatori per l’idrogeno alimentati da energie rinnovabili installati. Questa cifra dovrebbe aumentare a 5 milioni/10 milioni di tonnellate annue entro il 2040, con 40 gigawatt di elettrolizzatori installati.