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Senato

Idrogeno, rinnovabili, elettrico: ecco la proposta di Buccarella

Il vicepresidente del gruppo Misto del Senato ha presentato una proposta di legge di delega al governo che punta molto su idrogeno, rinnovabili e auto elettriche

Gestire la transizione energetica dai combustibili fossili tradizionali alle energie rinnovabili, mettendo in primissimo piano l’efficientamento energetico e un aumento della componente elettrica nel mix energetico. E sostituire progressivamente i gas tradizionali con il gas idrogeno, che è totalmente pulito, privo di atomi di carbonio e polveri sottili. È la proposta di legge di delega al governo depositata in Senato da Maurizio Buccarella, vicepresidente del Gruppo Misto, ma in quota M5s durante la campagna elettorale. Intitolata “Delega al Governo per la realizzazione della transizione energetica e la promozione e diffusione della tecnologia dell’idrogeno rinnovabile”.

COSA DICE IL TESTO IN SINTESI

Il testo del provvedimento depositato al Senato a dicembre, “favorisce un modello di generazione diffusa di energia, basato sull’autoconsumo e l’autoproduzione, e sottolinea l’importanza delle Comunità dell’energia locali. L’obiettivo finale della proposta è la realizzazione di un modello energetico basato al 100 per cento sulle rinnovabili e a zero emissioni. Si punta quindi alla decarbonizzazione, facendo riferimento al quadro degli accordi internazionali esistenti, e che già impegnano l’Italia”, si legge nella relazione al testo.

MODELLI E FONTI DI ISPIRAZIONE

Questo disegno di legge si ispira in prima battuta alla legge della transizione energetica francese del 2015 e al Piano di distribuzione dell’idrogeno per la transizione energetica presentato il 1° giugno 2018 in Francia. Ma anche la legge cosiddetta « 100% clean » (EExecutive Order B-55-18 To Achieve Carbon Neutrality), che il 10 settembre 2018 il Governatore dello Stato di California, Jerry Brown, ha firmato e reso immediatamente esecutiva, che risulta essere, a oggi, la più avanzata del mondo quanto a misure attuate in merito al processo di decarbonizzazione. Questa legge fissa al 2045 il termine entro il quale tutta l’energia prodotta e consumata nello Stato dovrà provenire da fonti rinnovabili e risulta essere l’ultimo di una serie di ambiziosi obiettivi fissati dallo Stato di California per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici.

DUE ARTICOLI: LE FINALITÀ

Il disegno di legge si compone di due articoli: il primo riguarda le finalità, in particolare l’obiettivo centrale della realizzazione della giustizia climatica, e il secondo contiene la delega al Governo per la piena attuazione della transizione energetica.

“Oggetto del presente disegno di legge è la transizione energetica, attraverso l’abbandono totale dell’uso degli idrocarburi fossili e il passaggio a un modello energetico basato sulle energie rinnovabili originate prevalentemente dalla radiazione solare – si legge nel primo articolo -. Le più diffuse fonti di energia rinnovabile sono il fotovoltaico e l’eolico, e hanno carattere discontinuo e non programmabile. Costituisce obiettivo centrale della presente legge la giustizia climatica, che significa rimuovere le cause del cambiamento climatico al fine di tutelare la biodiversità del Pianeta e la vita delle future generazioni, in nome del principio di equità intergenerazionale e del diritto all’autodeterminazione dei popoli. Tale prioritario obiettivo è perseguito attraverso la drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e degli altri gas climalteranti, causate principalmente dalla combustione delle fonti di energia fossile. Poiché i popoli che hanno meno contribuito all’inquinamento sono anche quelli che maggiormente subiscono l’impatto dei cambiamenti climatici, la giustizia climatica è perseguita dal legislatore italiano ponendo in essere le azioni di mitigazione previste nell’Accordo di Parigi collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015, ratificato e reso esecutivo ai sensi della legge 4 novembre 2016, n. 204, che rappresenta il primo accordo globale sui cambiamenti climatici”.

LA DELEGA AL GOVERNO

Per quanto riguarda l’articolo 2 “al fine di assicurare la piena attuazione della transizione energetica attraverso la progressiva e totale decarbonizzazione, nonché l’adozione di un modello energetico basato sulle energie rinnovabili originate prevalentemente dalla radiazione solare, il Governo è delegato ad adottare, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, uno o più decreti legislativi per l’istituzione di un sistema di incentivi per la diffusione e l’implementazione delle fonti di energia rinnovabile e del necessario stoccaggio dell’energia prodotta (energy storage) attraverso l’idrogeno, elemento idoneo per favorire l’accumulazione di energia rinnovabile”.

Tra i princìpi e i criteri direttivi da seguire ci sono la previsione di una “incentivazione della produzione di idrogeno prodotto esclusivamente da fonti rinnovabili, ovvero totalmente pulito e privo di emissioni climalteranti per poter essere adeguatamente utilizzato nei trasporti, anche pesanti, come carburante alternativo per alimentare, senza combustione, i motori elettrici, generando un sistema di trasporti a zero emissioni, e nei processi industriali che richiedono alte temperature”; e la predisposizione di un “Piano nazionale per l’idrogeno, con un finanziamento non inferiore a 500 milioni di euro annui per i primi tre anni, al fine di sviluppare sia le infrastrutture per l’idrogeno, che permettano la mobilità dei veicoli che utilizzano celle a combustibile, ai sensi di quanto previsto dalla direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sia le tecnologie relative ai differenti settori di competenza dell’idrogeno, nonché l’adeguamento della normativa nazionale dell’idrogeno e delle relative regolamentazioni in conformità agli standard europei e internazionali”

Poi “ripristinare il sistema degli incentivi per le tecnologie rinnovabili non impattanti sul territorio”, “prevedere un cospicuo finanziamento alla ricerca scientifica e tecnologica pubblica e privata”, un “finanziamento non inferiore ai 10 miliardi di euro in tre anni per finanziare la transizione energetica”, la definizione di “un cronoprogramma finalizzato al perseguimento della chiusura di tutti gli impianti a carbone entro il 2025”, autoproduzione, Carbon tax (56 euro per tonnellata di CO2 emessa al 2020 e 100 euro per tonnellata emessa al 2030), “l’esenzione da tasse e oneri di sistema e distribuzione degli impianti di produzione di idrogeno”, efficientamento energetico del patrimonio edilizio, incentivazione agli impianti geotermici, sostituzione progressiva dei veicoli a combustione con veicoli elettrici.

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