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Il 2020 sarà l’anno delle nomine: ecco a chi pensa il governo

Circa 150 nomine da decidere nell’arco di tutto il 2020: Eni, Enel, Terna, Gse tra le aziende che cambieranno (o confermeranno) i vertici il prossimo anno

Si chiude l’anno e si avvicina sempre di più la grande partita delle nomine delle partecipate pubbliche, big di settore (energetico in questo caso) come Eni, Enel, Terna, Gse e non solo che a primavera cambieranno (o confermeranno) la guida al vertice. Secondo Il Giornale si tratta di circa 150 poltrone da decidere nell’arco di tutto il 2020, un “collante capace di resistere alle forze centripete che mettono a dura prova il governo giallorosso”.

PER ENI UNA PARTITA TRA DESCALZI, BERNABÈ, MONDAZZI

Un incastro di nomine che coinvolgerà decine di posizioni. Anche se è prestissimo per fare nomi, il tema è già emerso politicamente quando è stato attribuito a Matteo Renzi un interesse diretto alla partita – si legge ancora sul quotidiano milanese -. E addirittura si è pensato a un accordo sottobanco con il leader della Lega, Matteo Salvini. Il tutto per scegliere i gran commis. Ad esempio il successore dell’attuale amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. La partita è in mano al ministero dell’Economia guidato da Roberto Gualteri e questo non è un punto a favore del leader di Iv. Si è parlato di un ritorno di Franco Bernabè alla presidenza con Massimo Mondazzi (un interno). Ma non è esclusa una conferma di Descalzi”.

IN ENEL STARACE RIMANE IL FAVORITO

“Per Enel il governo propenderebbe per una conferma di Francesco Starace, che nei mesi scorsi alcune voci davano in corsa per Eni. Sempre in chiave renziana e per creare l’illusione di una riduzione del debito pubblico, possibile che nei prossimi mesi qualcuno torni a parlare del progetto Capricorn, il passaggio di azioni delle partecipate dal Tesoro a Cassa depositi & prestiti. Ma al momento tutti preferiscono non affrontare il tema, ben più complesso di un giro di nomine, per quanto enorme”, scrive Il Giornale.

LUIGI MICHI TRA I PAPABILI PER IL GSE

“Molto urgente la nomina dei vertici del Gse (Gestore servizi elettrici) dopo lo scontro tra presidente e ad (Francesco Vetró e Roberto Moneta) e il commissariamento previsto dal Milleproroghe. Decisione dettata dalla ‘fame di poltrone’, per il leader della Lega Salvini, che ha chiesto un intervento di Sergio Mattarella. Tra i nomi circolati subito dopo Natale, quello di Luigi Michi, il manager ex Enel e Terna, particolarmente gradito al M5s. Infine una curiosità, nel testo del Milleproroghe è prevista la figura del vicecommissario. Per entrambi il mandato dovrebbe durare solo per il 2020”.

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