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Gasdotti

Il gas di Tap per decarbonizzare la centrale di Cerano

La decarbonizzazione passa per la transizione, quindi attraverso la conversione a gas. In Puglia la soluzione potrebbe essere data dal gasdotto Tap

Enel ha ufficialmente intrapreso il percorso per il superamento del carbone della centrale di Brindisi-Cerano entro il 2025 presentando le richieste di avvio dell’iter autorizzativo per la conversione a gas.

LA DECISIONE IN BASE ALLA SEN

La decisione, come per le altre centrali, è imposta dalla Strategia energetica nazionale, redatta dal governo Gentiloni; rientra negli obiettivi del Piano nazionale integrato per il clima e l’ambiente 2030, di recente pubblicato dal governo Conte; e rappresenta un punto nevralgico dell’agenda europea.

DECARBONIZZAZIONE FISSATA AL 2025

La data per la decarbonizzazione è fissata per il 2025 e ovviamente passa per la transizione, quindi attraverso la conversione a gas.

SOLUZIONE GRAZIE A TAP

In Puglia dunque la soluzione è, o potrebbe essere, a portata di mano (diciamo): Tap. Il gasdotto che è quasi pronto per far arrivare dall’Azerbajan in Europa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

I CONTRATTI STIPULATI DAL CONSORZIO SHAH DENIZ

Il Consorzio azteco Shah Deniz, titolare del giacimento, sin dal 2013 ha stipulato contratti di vendita del gas con otto aziende europee tra cui Enel. L’azienda avrà quindi certamente risorse disponibili di ulteriori 2 miliardi di gas all’anno dal 2020 per 25 anni, da utilizzare per il mercato italiano.

Bloccare Tap ora che è pronta e che tutta la politica europea di decarbonizazzione e la strategia energetica nazionale pongono le basi sulla transizione a gas sarebbe un delitto in favore della C02 e dei cambiamenti climatici.

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