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“Il gas è parte della soluzione, non il problema”. L’appello di Proxigas a Governo e Ue

Dall’Assemblea di Proxigas esce un messaggio chiaro: il gas è essenziale per la sicurezza e la transizione. E l’Italia può diventare hub energetico del Mediterraneo.

“Il gas non sarà il problema, ma parte della soluzione”. È questo il messaggio forte e unitario emerso dall’assemblea pubblica di Proxigas, l’associazione nazionale degli industriali del gas, che ha chiamato a raccolta a Roma i vertici del settore energetico e i rappresentanti del Governo per discutere del ruolo strategico delle molecole in un sistema in piena transizione. Dagli interventi è emersa la chiara convinzione che il gas, affiancato dalle sue declinazioni “green”, resterà un pilastro irrinunciabile per garantire sicurezza, flessibilità e competitività al Paese.

DELL’ORCO (PROXIGAS): “SENZA GAS TRANSIZIONE NÉ SICURA, NÉ ACCESSIBILE”

Ad aprire i lavori è stato il presidente di Proxigas, Pier Lorenzo Dell’Orco, che ha subito messo in chiaro la posizione del settore: “Il gas è e resterà essenziale, sia come vettore energetico per consumi finali difficilmente elettrificabili, sia come fonte per garantire sicurezza e stabilità non solo oggi ma anche in prospettiva futura”. Dell’Orco ha sottolineato come, senza il gas, la transizione energetica “rischia di non essere né sicura né accessibile”. Ha poi evidenziato l’eccellenza del sistema infrastrutturale italiano, un asset strategico che, grazie a un riempimento degli stoccaggi superiore al 90%, permette di affrontare l’inverno con tranquillità.

BUCCI (PROXIGAS): “ITALIA HUB MEDITERRANEO, GIÀ ESPORTIAMO”

La direttrice generale, Marta Bucci, ha allargato lo sguardo al contesto globale, evidenziando come l’Italia possa capitalizzare la sua posizione e le sue infrastrutture. “Molti Paesi europei stanno ancora cercando di sostituire le forniture russe: l’Italia può sfruttare il proprio patrimonio infrastrutturale per diventare un hub mediterraneo del gas”. Un ruolo già nei fatti, come dimostrano i dati: “Dall’inizio di quest’anno abbiamo già esportato quasi 1,5 miliardi di metri cubi”. La Bucci ha anche sottolineato come l’elettrificazione dei consumi, sia in Italia che in Europa, stia rallentando, rendendo il gas ancora più essenziale per molti settori, dal riscaldamento residenziale, dove copre il 70% delle abitazioni, all’industria.

LA VOCE DEI MINISTRI: PICHETTO E URSO IN SINTONIA CON L’INDUSTRIA

Un messaggio pienamente condiviso dai rappresentanti del Governo. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito che “il principio guida deve essere quello della neutralità tecnologica per una transizione giusta e non penalizzante”. Per Pichetto, il gas “continuerà a essere elemento fondamentale del mix energetico nazionale”, e l’Italia ha il potenziale per diventare “punto di smistamento energetico in Europa”. Sulla stessa linea il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha definito la diversificazione delle fonti e delle infrastrutture una “condizione imprescindibile” e ha confermato che il gas “continuerà a svolgere un ruolo essenziale in questo percorso”.

I GRANDI OPERATORI: FLESSIBILITÀ, BIOMETANO E NUOVE TECNOLOGIE

Alla tavola rotonda hanno partecipato i vertici dei principali operatori del settore. Paolo Gallo, AD di Italgas, ha plaudito all’abbandono di un “approccio ideologico” a favore di uno “pragmatico”, sottolineando che la flessibilità richiesta dalle rinnovabili “possono darla solo le molecole”. Per questo, ha spiegato, gli investimenti del suo gruppo puntano a creare infrastrutture pronte ad “accogliere gas e molecole diverse, di natura green”.

Monica Iacono, AD di Engie Italia, ha definito il gas un “fattore abilitante” e ha chiesto di “accelerare sullo sviluppo di biometano e idrogeno”, dando visibilità al settore oltre la scadenza del PNRR nel 2026. Per Joao Santos Rosa, CEO di Shell Italia, il gas sarà “fondamentale per sostituire il carbone e sostenere lo sviluppo delle rinnovabili”, ma è necessario “continuare ad investire nella cattura e stoccaggio di CO2”.

LA REGOLAZIONE E IL RUOLO DI ARERA

Il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha evidenziato il “ruolo centrale della regolazione nel riconoscere i costi” delle infrastrutture, anche quando “impopolari”, per garantire stabilità agli operatori. Ha inoltre sottolineato come il GNL sia diventato un “asset fondamentale su cui si gioca una partita energetica ma anche geopolitica”, e come l’Italia debba essere presente in questa discussione per non rimanere in balia di dinamiche fuori dal proprio controllo. Infine, un monito sul ruolo del consumatore: “è finita la fase della tutela, si può chiedere agli operatori uno sforzo per dare una maggiore leggibilità delle componenti della bolletta”.

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