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Pichetto

Il Mase pubblica l’elenco delle aree idonee al deposito nucleare. E lancia le autocandidature

Pichetto: la quarta generazione nucleare sarà senza grandi centrali. Arriverà tra la fine di questo decennio ed inizio del prossimo
Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività.

INDIVIDUATE 51 AREE PER IL DEPOSITO NUCLEARE IN LINEA CON REQUISITI TECNICI

La Carta è stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza nucleare e la Radioprotezione (Isin). La Carta Nazionale delle aree idonee individua 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture.

ENTRO 30 GIORNI POSSIBILE PRESENTARE AUTOCANDIDATURE

Gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di Cnai, nonché il ministero della Difesa per le strutture militari interessate, possono entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta, presentare la propria autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale e il Parco tecnologico e chiedere al Mase e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneità.

Possono inoltre presentare la propria autocandidatura, entro lo stesso termine, anche gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di Cnai. Le autocandidature devono essere inviate ad entrambi i seguenti indirizzi Pec: MASE: CEE@Pec.Mite.Gov.it Sogin S.p.A.: depositonazionale@pec.sogin.it.

PICHETTO: INVESTIMENTI PRIVATI, STATO SOGGETTO REGOLATORE. NESSUNA CHIUSURA APRIORISTICA SU REATTORI GRANDE TAGLIA

“Le tecnologie nucleari di nuova generazione, oltre a garantire maggiore sicurezza e autonomia energetica, hanno un ruolo importante da svolgere nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e nel futuro mix energetico del Paese. La loro strategicità nella transizione energetica verso la neutralità climatica è evidenziata nella proposta di aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Perciò sono state inserite tra gli ambiti tecnologici prioritari per il sistema di ricerca italiano da sviluppare al 2030″ ha detto il ministro del’Ambiente rispondendo a un’interrogazione nel corso del Question Time alla Camera. “Si pensi agli Small Modular Reactors (SMR) e gli Advanced Modular Reactor (AMR), che hanno in comune due caratteristiche principali: la piccola taglia, specie rispetto alle centrali convenzionali, e la modularità, con evidenti vantaggi sia in termini di riduzione dei tempi di costruzione, sia di costo dell’investimento – ha aggiunto il ministro -. Nel lungo termine, cioè oltre il 2050, anche la fusione nucleare sarà in grado di garantire un apporto alla sostenibilità del fabbisogno energetico. Il nostro Paese è impegnato nel suo sviluppo con ruolo da protagonista, nell’ambito dell’impresa del Progetto internazionale ITER e del Programma comunitario Eurofusion”.

“In linea con quanto accolto nelle mozioni di maggioranza dello scorso 9 maggio, è stata istituita presso il Ministero la Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (PNNS), con l’obiettivo di definire in tempi certi un percorso orientato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia, nonché alla crescita della filiera industriale nazionale già operante nel settore – ha precisato Pichetto -. Lo sviluppo della filiera del nucleare e i progressi tecnologici attesi per questi anni porteranno auspicabilmente all’incremento degli investimenti privati, da parte dei distretti industriali o delle aziende energivore, per la costruzione di piccoli reattori di quarta generazione e lo Stato deve essere pronto ad essere un soggetto regolatore. Ma questo ragionamento non vuole rappresentare una chiusura aprioristica nei confronti dei reattori di grande taglia di ultima generazione e soprattutto non preclude l’inserimento della fonte nucleare nel mix energetico del Paese, come già ribadito in molteplici occasioni”.

I 51 SITI

Tra i 51 siti individuati dalla Cnai ci sono per la Basilicata la provincia di Matera con Montalbano Jonico, Matera stessa, Bernalda e Montescaglioso
per la provincia di  Potenza Genzano di Lucania e Irsina. In Puglia sono state individuati i comuni di Altamura e Laterza, Gravina in Puglia. Nel Lazio, tutti in provincia di Viterbo, Montalto di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro e ancora Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello Corchiano, Gallese, Tarquinia, Tuscania, Arlena di Castro, Piansano, Tessennano. In Piemonte sono interessati i comuni in Bosco Marengo, Novi Ligure, Alessandria, Oviglio, Quargnento, Castelnuovo Bormida, Sezzadio, Fubine Monferrato.

In Sardegna sono presenti Albagiara, Assolo, Usellus (in provincia di Oristano) e in Sud Sardegna Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus, Guasila, Infine in Sicilia sono indicati Calatafimi-Segesta e Trapani Trapani.

LISTA DEI 51 SITO IDONEI

NUCLEARE, LATRONICO: “REGIONE RIBADISCE IL PROPRIO NO”

“La Regione Basilicata ribadisce il proprio no all’individuazione in territorio lucano dei siti per i rifiuti radioattivi. La nostra posizione non cambia e non cambierà. La Regione Basilicata offre già un contributo straordinario all’approvvigionamento energetico del paese. Sono sicuro che, come ha già detto il Ministro Pichetto Fratin, saranno individuati i comuni che hanno già manifestato la propria disponibilità a ospitare tali depositi di rifiuti radioattivi”. Lo afferma in una nota l’assessore all’ambiente ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.

 

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