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Il Ponte sullo Stretto spacca l’Italia. Ecco a chi conviene (davvero) e perché preoccupa

Il Ponte sullo Stretto di Messia spacca l’Italia. Ecco a chi conviene (davvero) l’opera da 13,5 miliardi e perché preoccupa molti

Il Ponte sullo Stretto spacca l’Italia e si candida a diventare il grande protagonista del dibattito nei prossimi mesi. I favorevoli vedono nell’infrastruttura una leva per lo sviluppo economico. I contrari, invece, sostengono la necessità di investire i 13,5 miliardi di euro in opere più utili e rispettose dell’ambiente e delle comunità locali. Ecco perché divide l’Italia e quali sono vantaggi e svantaggi.

IL PONTE SPACCA L’ITALIA

Nel 2023 il Governo Meloni ha riacceso l’annoso dibattito sul Ponte di Messina riavviando l’iter interrotto nel 2013. Il governo è il primo sostenitore del ponte, considerato una priorità strategica. Il progetto prevede una campata record di 3.300 metri, la più lunga al mondo. La Camera di Commercio di Messina ha recentemente promosso un’analisi costi-benefici di Uniontrasporti che mostra evidenti benefici economici. Infatti, lo studio calcola benefici per 10.931 milioni di euro a fronte di un investimento di 9.083 milioni, con un valore economico netto positivo di 1.848 milioni di euro e un rapporto costi-benefici di 1,2. In passato, anche enti pubblici economici come l’IRI hanno sostenuto l’idea del collegamento stabile, sebbene con soluzioni tecniche diverse.

IL FRONTE DEI CONTRARI

L’opposizione al ponte si compone di amministratori locali, politici, associazioni ambientalisti e professori.. Oltre 700 docenti hanno firmato un appello definendo l’opera “devastante” e chiedendo lo stop ai cantieri. Greenpeace, Legambiente, LIPU e WWF hanno organizzato convegni per denunciare un “dibattito surreale”.

Diversi amministratori locali si sono schierati in prima fila nel fronte dei contrari, tra cui i sindaci di Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Campo Calabro. Lo stesso vale per esponenti politici di primo piano, come Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra, gli eurodeputati Annalisa Corrado del PD e Pasquale Tridico del Movimento 5 Stelle.

I VANTAGGI DEL PONTE

I sostenitori del Ponte sullo Stretto evidenziano i vantaggi per il tessuto produttivo, il turismo e la logistica dell’area, sottolineando come l’opera risolverebbe definitivamente i problemi di trasporto tra Sicilia e continente. Dal punto di vista tecnico, il ponte rappresenta un esempio di ingegneria avanzata, progettato per resistere a terremoti di intensità 6,8 della scala Richter.

I PUNTI CRITICI

Gli oppositori, invece, sollevano preoccupazioni concrete sui rischi sismici e idrogeologici di un’area notoriamente instabile. L’impatto ambientale rappresenta un altro elemento critico. Gli ambientalisti contestano l’approccio “predatorio” al territorio. Un aspetto centrale della critica riguarda la gestione delle risorse pubbliche, che potrebbero invece essere dirottate verso i sistemi scolastico, sanitario e infrastrutturale del Mezzogiorno. Un gruppo di docenti ha denunciato la mancanza di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte del Governo, definendo l’iter una “decisione dall’alto”. Preoccupa anche la fattibilità ingegneristica, nonostante i progressi tecnologici compiuti negli ultimi anni.

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