La crisi ucraina non si sblocca e l’Europa rimane nel mezzo tra la Russia e gli Stati Uniti. L’analisi di Euractiv
Mosca continua ad alimentare le tensioni a Kiev ma anche nel Vecchio Continente e oltreoceano. In ballo, come ormai noto, c’è il pericolo che un’invasione ucraina comporti tra le tante cose risvolti pesanti anche sul fronte energetico.
IL MEETING IN QATAR
Come riporta Euractiv, in questo contesto, il Qatar dirà la sua ospitando un vertice dei principali esportatori di gas naturale, tra cui la Russia. Lo hanno detto gli organizzatori, confermando una esigenza di aiuti già espressa dagli Stati Uniti proprio verso l’alleato qatariota.
Gli organizzatori non hanno confermato immediatamente se il presidente russo Vladimir Putin parteciperà al vertice biennale del Gas Exporting Countries Forum (GECF) il 22 febbraio. Russia, Iran e Qatar sono membri chiave del forum, che terrà anche due giorni di riunioni ministeriali. Fuori dal gruppo, invece, ci sono altri due importanti esportatori come Washington e Canberra.
IL CONTESTO
Non è casuale il ruolo di Doha sulla questione forniture. Gli Usa hanno pensato anche all’alleato arabo per risolvere la questione del riscaldamento in Europa, dove incombono i tagli decisi dal Cremlino.
La settimana in corso si è aperta con il meeting tra Biden e il nuovo cancelliere tedesco Scholz, durante il quale è arrivata la minaccia di chiusura del North Stream 2 in caso di invasione militare delle truppe ammassate da Putin al confine con l’Ucraina. La questione è delicata, come sappiamo. Berlino fatica a staccarsi in maniera decisiva dal progetto con Mosca.
Anche il resto dell’Unione europea non ha ancora trovato alternative stabili ad un eventuale divorzio energetico con la Russia. Il commissario per l’energia dell’Unione europea Kadri Simson ha visitato l’Azerbaigian, membro osservatore del forum del gas, venerdì scorso.
COSA ASPETTARSI
Il momento, chiude Euractiv, rimane critico. Il caro bollette è la rappresentazione pratica delle difficoltà in materia energetica. All’inizio di questo mese, Saad al-Kaabi come ministro dell’energia del Qatar, ha detto all’UE che il suo paese non potrebbe salvare l’Europa da solo se la Russia interrompesse le forniture di gas, ma è pronto ad aiutare “nei momenti di bisogno”.
Insomma, Bruxelles rischia di non ottenere molte garanzie dalle strade alternative. Il limbo, dunque, è destinato a protrarsi ancora per un po’.