I fondi, da erogare in un periodo di 25 anni, verranno utilizzati per la costruzione di 3 progetti CCS che cattureranno e immagazzineranno la CO2 dalla produzione di idrogeno, dalla generazione di energia a gas e dalla generazione di rifiuti
Il governo britannico ha annunciato un finanziamento di circa 22 miliardi di sterline (oltre 26 miliardi di euro) per la costruzione di impianti di cattura del carbonio nel Nord del Paese. Secondo i piani, il progetto – che dovrebbe creare i cosiddetti “cluster di cattura del carbonio” nel Merseyside e nel Teeside – dovrebbe creare circa 4.000 posti di lavoro e supportarne altri 50.000 nei prossimi due decenni e mezzo.
IL PREMIER BRITANNICO STARMER: INVESTIAMO NELL’INDUSTRIA DEL FUTURO
L’iniziativa “sta riaccendendo i nostri centri industriali, investendo nell’industria del futuro”, ha affermato il primo ministro britannico, Keir Starmer. Il governo spera di attrarre circa 8 miliardi di sterline di investimenti privati per il piano. La quota statale dell’investimento proverrà dal bilancio e dalle bollette dell’elettricità.
I TRE PROGETTI CCS DEL REGNO UNITO
Secondo Sky News i fondi, da erogare in un periodo di 25 anni, verranno utilizzati per la costruzione di 3 progetti che cattureranno e immagazzineranno l’anidride carbonica dalla produzione di idrogeno, dalla generazione di energia a gas e dalla generazione di rifiuti.
La quantità di emissioni di CO2 che i tre impianti dovrebbero catturare una volta completati è di pari a 8,5 milioni di tonnellate all’anno, da immagazzinare nei giacimenti di gas vuoti nella baia di Liverpool e nel Mare del Nord.
IL RUOLO DELLA CCS NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
La cattura del carbonio – ricorda Oilprice – è considerata una tecnologia essenziale per la spinta verso il net zero. La società di consulenza Wood Mackenzie all’inizio di quest’anno ha stimato che entro il 2034 potrebbe esserci una capacità di cattura del carbonio di circa 440 milioni di tonnellate, con una capacità di stoccaggio di 664 milioni di tonnellate all’anno. Tuttavia, la costruzione di questa capacità richiederà circa 200 miliardi di dollari.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha invece minimizzato l’importanza della cattura e stoccaggio del carbonio come mezzo per raggiungere l’obiettivo del ne zero. L’AIE e le organizzazioni ambientaliste hanno criticato la CCS perché ritenuta troppo costosa, economicamente non sostenibile e, in ultima analisi, vantaggiosa per l’industria petrolifera e del gas, che sia l’AIE sia molti ambientalisti vorrebbero vedere eliminata.
ENI E IL PROGETTO DI TRASPORTO E STOCCAGGIO DELLA CO2 DI LIVERPOOL BAY
Eni ha accolto con favore l’annuncio del governo britannico sull’assegnazione di fondi con riferimento alla concessione della licenza economica per il progetto di trasporto e stoccaggio di CO2 (T&S) di Liverpool Bay. Lo stanziamento di fondi segna il lancio dell’industria CCS nel Regno Unito. Il finanziamento include investimenti per gli emettitori industriali in Track 1 e rappresenta una tappa fondamentale verso la fase esecutiva di HyNet, che sbloccherà ulteriori significativi investimenti nell’area.
HyNet è uno tra i progetti CCS più avanzati del Regno Unito, e nell’ambito di tale iniziativa Eni, in qualità di operatore per il sistema di trasporto e stoccaggio di CO2, contribuirà ad abbattere in modo sicuro le emissioni delle industrie hard-to-abate nel Nord Ovest dell’Inghilterra e del Galles del Nord con una capacità iniziale di stoccaggio pari a 4,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno nella prima fase, e un aumento potenziale fino a 10 milioni di tonnellate di CO2 all’anno dopo il 2030.
IL CONTRIBUTO DEL PROGETTO ALLA DECARBONIZZAZIONE DEL REGNO UNITO
Il progetto apporterà un contributo significativo riducendo l’impatto di queste industrie e contribuirà all’obiettivo del Regno Unito di stoccare 20-30 milioni di tonnellate di CO2. Il progetto trasformerà una delle regioni industriali più energivore del Paese in uno dei primi cluster industriali a basse emissioni di carbonio al mondo attraverso il riutilizzo dei giacimenti di gas depletati operati da Eni nella baia di Liverpool. HyNet non solo potrà garantire l’occupazione locale, sostenendo la decarbonizzazione delle industrie hard-to-abate, ma sarà in grado anche di mantenere nel lungo periodo la competitività industriale del Paese creando nuove catene produttive e posti di lavoro.
LE ALTRE ATTIVITÀ DI ENI OLTREMANICA
Eni ha raggiunto una posizione di leadership nel Regno Unito, dove oltre a essere l’operatore delle attività di trasporto e stoccaggio di CO2 del progetto HyNet ha un ruolo di primo piano anche nel progetto Bacton Thames Net Zero, che mira a decarbonizzazione il sud-est dell’Inghilterra e la regione del Tamigi. Nel Paese Eni ha una capacità totale di stoccaggio lordo di circa 1 Gton.
Eni ritiene che la CCS svolgerà un ruolo cruciale nella transizione energetica e che possa diventare una linea strategica importante per lo sviluppo e la decarbonizzazione dell’azienda rappresentando una soluzione per ridurre le emissioni ma anche un’opportunità per generare valore, creando un nuovo business legato alla transizione.