Advertisement vai al contenuto principale
Europa

In Europa aumentano le temperature e calano i consumi energetici

A gennaio sono previste temperature miti in tutta l’Europa nord-occidentale. Nel mentre, si riduce la domanda di gas

L’Europa si appresta a vivere il gennaio più caldo degli ultimi anni. Questo, porterà ad attenuare la crisi energetica che ha colpito e continua a colpire il continente da mesi.

Si tratta di una brusca inversione di tendenza rispetto alle temperature gelide di inizio dicembre, che avevano sollevato preoccupazioni per un esaurimento troppo rapido delle riserve di gas naturale.

L’EUROPA ALLE PRESE CON IL CALDO

Secondo il centro di ricerca statunitense Maxar Technologies, specializzato in tecnologia spaziale – riporta Bloomberg.com in un’inchiesta sulla questione – le condizioni miti dovrebbero persistere in tutto il continente fino alla fine del mese, grazie a un forte fronte meteorologico che inibisce l’aria fredda polare. Per l’Europa, “la prima metà del mese potrebbe classificarsi tra le più calde registrate negli ultimi decenni se le cose si svolgeranno come previsto”, ha dichiarato in una nota Matthew Dross, meteorologo di Maxar.

Se da un lato suscita preoccupazioni per il clima – sottolinea Bloomberg.com – dall’altro il calore delle ultime due settimane è stato un “vantaggio” per le nazioni che lottano contro l’attuale crisi (dal caro vita, i rincari delle bollette energetiche e l’aumento l’inflazione).

Secondo le previsioni di Maxar e Weather Company, fino al 17 gennaio le temperature dovrebbero superare di 2-5°C la norma in Francia e Germania, portando la domanda di riscaldamento in Europa al di sotto della media decennale. Secondo il Met Office, il servizio meteorologico del Regno Unito – che ha già registrato il suo anno più caldo nel 2022 con una temperatura di oltre 10º mai registrata prima – è probabile che le condizioni miti persistano per tutto il mese.

CRESCONO LE IMPORTAZIONI DI GNL

Le scorte di gas, ora, sono ora più piene del normale e  – come riporta Bloomberg.com – negli ultimi giorni alcuni Paesi hanno addirittura inviato gas negli stoccaggi, mentre la domanda si attenua con il tempo. Insieme alle forti importazioni di gas naturale liquefatto, cresce la fiducia che il continente possa superare indenne l’inverno. Inoltre, le scorte elevate alla fine della stagione fredda renderanno più facile rifornire i siti di stoccaggio in tempo per il prossimo inverno.

I futures sul gas in Europa hanno chiuso mercoledì al livello più basso dall’ottobre 2021, mentre anche i prezzi dell’energia elettrica hanno subito un forte calo. I prezzi potrebbero diminuire ulteriormente grazie alle previsioni di Maxar’s Dross, secondo cui nel Regno Unito e nell’Europa continentale ci saranno condizioni di vento forte fino a metà gennaio, che aumenteranno la produzione di energia eolica e, di conseguenza, ridurranno l’uso del gas.

PERDURA LA CRISI ENERGETICA

Tuttavia, la crisi energetica non è affatto finita. I profondi tagli alle forniture da parte della Russia – scrive Bloomberg.com nell’inchiesta – continuano a destare preoccupazione, poiché è difficile sostituire gli enormi volumi. I flussi giornalieri verso l’Unione Europea sono diminuiti di circa l’80% rispetto a questo periodo dell’anno scorso e c’è il rischio concreto che le spedizioni rimanenti vengano interrotte, secondo un rapporto della banca ING.

Per questo motivo i governi continuano a esortare i cittadini a risparmiare energia, poiché il tempo potrebbe cambiare rapidamente. Infatti, in una nota Olivia Birch, meteorologa di The Weather Company, dichiara che un’ondata di freddo nei prossimi giorni potrebbe portare le temperature in Finlandia, Svezia e Norvegia settentrionali, Bielorussia e Stati baltici da 3 a 5°C sotto i livelli medi. Anche la Gran Bretagna potrebbe vedere “alcuni intermezzi più freddi”, ha dichiarato Nicola Maxey, meteorologa del Met Office.

SOS CAMBIAMENTO CLIMATICO

Continuano ad essere preoccupati anche gli scienziati davanti a queste temperature causate dal cambiamento climatico. La crisi energetica ha costretto, infatti, alcuni governi a invertire le politiche sulle emissioni. La Germania, ad esempio, secondo quanto riporta Bloomberg.com, sta aumentando la sua dipendenza dal carbone, mentre il consumo globale di questo combustibile inquinante è in aumento.

“Anche se non significa che ogni anno sarà il più caldo mai registrato, il cambiamento climatico continua ad aumentare le probabilità di anni sempre più caldi nei prossimi decenni”, ha dichiarato in una nota Mark McCarthy, responsabile del Centro nazionale di informazione sul clima del Met Office.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su