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In Europa (e in Italia) soffia il vento dell’eolico

Il 22 dicembre 2023 i Paesi Ue hanno stabilito un nuovo record di produzione giornaliera di energia eolica, con una media di 139 GW. In Italia il giorno da incorniciare è stato il 25 novembre: con una produzione di 8,8 GWh, è record nazionale

Secondo i dati giornalieri di WindEurope, la produzione europea di energia eolica nel mese di dicembre 2023 è aumentata, raggiungendo la cifra record di 62,9 TWh, in crescita del 43% su base annua. Nel mese scorso, la produzione eolica è stata in media di 84,5 GW, il che porta la media dell’anno 2023 sopra i 58 GW, in aumento dell’11% rispetto al 2022.

I DATI SULL’ENERGIA EOLICA IN EUROPA

Molti Paesi hanno stabilito dei nuovi record di picco il mese scorso, e il 22 dicembre l’eolico europeo ha fatto registrare un nuovo record di produzione giornaliera, con una media di 139 GW. Il forte vento ha determinato un aumento dei prezzi orari negativi, mentre i prezzi di cattura sono diminuiti drasticamente. Secondo le valutazioni di Platts per S&P Global Commodity Insights, i prezzi della cattura dell’energia eolica onshore in Germania nelle ultime due settimane del 2023 sono stati in media di appena 30 euro/MWh, dopo essere scesi sotto lo zero per due giorni consecutivi, tra il 25 e il 25 dicembre.  Nel Regno Unito, il 24 dicembre, i prezzi della cattura dell’energia eolica offshore sono scesi a 6,51 GBP/MWh, per poi risalire a 62,52 GBP/MWh il 30 dicembre.

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IL RECORD EOLICO IN ITALIA

Il 25 novembre 2023 è stata una data storica per le energie rinnovabili italiane: quel giorno ha fatto registrare infatti una produzione eolica di 8,8 GWh, con una capacità installata di 12,3 GW, un nuovo record nazionale. Secondo i dati forniti da Terna, è stato quindi superato il precedente record di 8,3 GWh, registrato il 10 marzo 2023.

A rendere possibile il risultato sono state le condizioni climatiche favorevoli che hanno caratterizzato l’intero territorio italiano. Questo record rappresenta un importante step per raggiungere gli obiettivi previsti nel pacchetto Fit-for-55 dell’Unione europea che, in base alle nuove norme adottate il 9 ottobre scorso, stabilisce di portare la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell’Unione al 42,5% entro il 2030.

LA SICILIA È LA REGIONE REGINA D’ITALIA

A livello regionale, la regione italiana più virtuosa sull’eolico è attualmente la Sicilia che, con 1,71 GWh di energia generata, ha stabilito un nuovo record e superato quello precedente – 1,63 GWh – del 20 gennaio 2023. Con una capacità eolica installata di 2,3 GW la Sicilia ha un notevole potenziale nel settore, ma tutto il Sud Italia ha fatto registrare ottimi risultati, generando 4,09 GWh, con una capacità di 5 GW.

IL PARCO EOLICO DI RWE IN PUGLIA

Nel frattempo, RWE ha avviato la costruzione di un nuovo parco eolico onshore nel nostro Paese. Dopo l’avvio, a fine 2022, del parco eolico di Selinus (25,2 MW), l’azienda tedesca  ha avviato la costruzione del parco eolico onshore da 54 MW a San Severo, in provincia di Foggia. Nel Comune pugliese verranno installate 12 turbine, con una capacità di 4,5 MW ciascuna, che dovrebbero entrare in funzione entro la fine di quest’anno. L’investimento complessivo ammonta a circa 92 milioni di euro.

RWE in Italia gestisce 15 parchi eolici onshore, con una capacità installata di circa 500 MW. La flotta onshore dell’azienda fornisce ogni anno energia elettrica pulita a circa 400.000 famiglie italiane. Oltre a quello di San Severo, RWE ad inizio 2024 prevede di avviare la costruzione del parco eolico onshore “Mondonuovo” da 54 MW a Mesagne (Brindisi).

LE PREVISIONI PER IL 2024

Nel 2023 la produzione eolica su base annua è salita per la prima volta sopra i 500 TWh, con i Paesi Ue, il Regno Unito e la Norvegia che hanno generato circa 545 TWh, secondo i dati preliminari di National Grid ed Entso-e, aggregati da Fraunhofer ISE. Questa mole di energia è paragonabile a circa 100 miliardi di metri cubi di gas naturale o ad oltre 1.000 carichi standard di GNL, se il gas dovesse essere bruciato in una centrale elettrica a gas con efficienza standard del 50%.

Gli analisti di S&P Global Commodity Insights prevedono che, ipotizzando delle condizioni di vento medie, nel 2024 la produzione eolica sarà superiore di circa 5 GW in 10 mercati principali dell’Europa occidentale e meridionale. Per la produzione eolica però ad inizio anno è previsto un calo, dopo che tra il 25 e il 31 dicembre era scesa del 15% rispetto al massimo storico della penultima settimana dell’anno.

In Germania, la produzione entro il 6 gennaio 2024 dovrebbe scendere dagli oltre 40 GW del 3 gennaio a circa 12 GW, e dei cali simili avverranno in tutta l’Europa nordoccidentale. Secondo spotrenewables.com, invece, Spagna e Portogallo potrebbero vedere un aumento della loro offerta.

LA CARTA EUROPEA DELL’EOLICO

Infine, lo scorso 19 dicembre, i ministri dell’Energia di 24 Paesi dell’Unione europea, Italia compresa, hanno firmato la “Carta europea dell’Eolico” (European Wind Charter). Un atto, sostenuto da oltre 300 aziende del settore, per sostenere la diffusione dell’energia eolica in Europa e per portare avanti le azioni del Wind Power Package.

La Carta europeo dell’Eolico riporta degli impegni precisi, come quelli per attuare urgentemente modifiche alla progettazione delle aste e alle autorizzazioni degli impianti. Su questo aspetto, i Paesi promettono una rapida attuazione delle norme di semplificazione previste dalla nuova direttiva sulle energie rinnovabili (RED III) e una nuova spinta per implementare la tecnologia necessaria a digitalizzare i processi di autorizzazione.

Sulle aste, i Paesi membri promettono di far maggiore uso di criteri di prequalificazione in settori critici – come la sicurezza informatica – per alzare il livello di qualità con cui vengono fabbricate le turbine in Europa. Gli Stati assicureranno poi che i prezzi d’asta siano indicizzati per riflettere gli aumenti dei costi di produzione. Per sbloccare gli investimenti nella catena del valore dell’eolico in Europa, i governi firmatari sfrutteranno la flessibilità prevista dalle norme Ue sugli aiuti di Stato, che permettono ai governi di coprire una percentuale dei costi totali, ad esempio un investimento in un nuovo stabilimento per la produzione di componenti di turbine eoliche.

“L’adesione così numerosa di Paesi membri e amministratori delegati del settore alla Carta dell’energia eolica – ha commentato il commissario europeo all’Energia, Kadri Simson – conferma la determinazione collettiva dell’Ue ad avere un’industria eolica europea forte e robusta. I Paesi membri e i rappresentanti industriali stanno sottoscrivendo degli impegni volontari per allineare tutte le nostre azioni e attuare rapidamente il Piano d’azione per l’energia eolica. È come un patto di reciproca rassicurazione, per renderci più forti, più efficaci e creare le migliori condizioni possibili per l’industria eolica europea”.

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