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Stoccaggi Gas

Arriva l’intesa sugli stoccaggi gas per l’Europa. Draghi in Parlamento: Indipendenti da Mosca nel secondo semestre 2024

Kadri Simson: “Continuiamo a ridurre l’approvvigionamento dalle fonti fossili russe”. L’Ue approva l’accordo sugli stoccaggi di gas 

Unione europea e Italia continuano a porre in prima fila la questione energetica. La mattinata di oggi ha già prodotto parole importanti del premier Draghi al Senato, ma non solo. La commissaria europea all’Energia, Kadri Simson ha riferito in Parlamento a Bruxelles riportando dati significativi sul distacco dalle forniture russe. E intanto l’Ue approva l’intesa sugli stoccaggi di gas.

CONTINUA LA FUGA DAL GAS RUSSO

“La fornitura di Gas russo tramite gasdotto ad aprile è calata al 26% dei consumi di Gas nell’Ue rispetto al 40% registrato ad aprile dello scorso anno”, ha detto in dettaglio Simson. Che ha espresso parole di forte realismo sulla questione energetica. “Non possiamo fare a meno da un giorno all’altro di 155 miliardi di metri cubi di Gas”: ecco perché “avremo bisogno di garantire una fornitura non russa di circa 50 miliardi di metri cubi di Gas naturale liquefatto e 10 miliardi di metri cubi di Gas in arrivo tramite gasdotto”.

Ad aprile, ha aggiunto in conclusione la commissaria, “si è battuto nuovamente il record di consegne di Gas  naturale liquefatto con 12,6 miliardi di metri cubi”. Sostenere questi ritmi durante l’intero anno ci metterebbe sui binari giusti per raggiungere gli addizionali 50 miliardi di metri cubi”. Eccola, la via di fuga da Mosca.

CONSIGLIO-PARLAMENTO: OK A LEGGE SU STOCCAGGI DI GAS

Nel frattempo, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno stretto un’importante intesa sulla legislazione in materia di stoccaggio del gas. Il regolamento proposto mira a garantire che le capacità di stoccaggio nell’UE siano riempite prima della stagione invernale e possano essere condivise tra gli Stati membri in uno spirito di solidarietà.

I due co-legislatori hanno concordato, durante i negoziati inter-istituzionali, che gli stoccaggi sotterranei di gas sul territorio degli Stati membri dovranno essere riempiti almeno all’80% della loro capacità prima dell’inverno 2022/2023 e al 90% prima dei periodi invernali successivi. L’Unione cercherà collettivamente di riempire l’85% della capacità di stoccaggio sotterraneo di gas nel 2022. L’obbligo di riempimento sarà limitato a un volume pari al 35% del consumo annuale di gas degli Stati membri negli ultimi cinque anni, per evitare un impatto sproporzionato su alcuni Stati membri con una significativa capacità di stoccaggio. L’accordo provvisorio prevede inoltre che gli Stati membri possano raggiungere parzialmente l’obiettivo del 90% contando gli stock di gas naturale liquefatto (GNL) o di combustibili alternativi stoccati presso le strutture.

Inoltre, per un efficiente sistema di monitoraggio: Consiglio e il Parlamento europeo hanno deciso un sistema di “traiettorie di riempimento”, che consentirà un monitoraggio continuo durante tutta la stagione di riempimento. Nel 2022, le traiettorie saranno fissate nel regolamento con un margine di flessibilità del 5%. Dal 2023 in poi, le traiettorie saranno proposte dagli Stati membri e stabilite da atti di esecuzione adottati dalla Commissione.

DRAGHI: FORNITORI ALTERNATIVI A RUSSIA MA STRADA VERA SONO LE RINNOVABILI

Intanto, al Senato italiano, ha parlato il premier Mario Draghi. Riferendo sulla crisi ucraina, il presidente del Consiglio ha toccato anche la questione energetica.

“Il conflitto ha messo in luce le fragilità delle politiche energetiche degli ultimi anni. Ci siamo mossi per ridurre l’import di gas naturale dalla Russia. Obiettivo: incrementare le forniture di gas naturale ma come combustibile di transizione. Serve però investire anche sulle rinnovabili. L’intesa raggiunta ad esempio con l’Algeria prevede lo sviluppo di energie a basse emissioni di carbonio e progetti di reti di trasmissione e interconnessione elettrica tra i due paesi. Il Governo è attivo anche per eliminare tutti i vincoli burocratici. L’energia rinnovabile è l’unica strada per affrancarci dalle import di fossili, per arrivare a un livello di crescita davvero sostenibile”.

E citando alcuni dati, “saremo indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024. Ma i primi effetti si vedranno già quest’anno, alla fine del 2022. Nella visita a Washington ho condiviso la strategia energetica italiana con il presidente Biden: l’importanza di preservare obiettivi sul clima. Contro i rincari solo quest’anno abbiamo stanziato 30 mld. Abbiamo messo in campo aiuti alle fasce più vulnerabili, alle imprese energivore. Serve superare le distorsioni dei mercati. Il piano europeo RePowerEU indica che servono risposte coraggiose”. Non resta che attenderne altre.

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