Stellantis si assicura una fornitura importante di litio per le batterie delle sue auto elettriche. Ma c’è un problema che minaccia la produzione e mette a rischio i piani del gruppo
Stellantis spenderà 100 milioni di dollari per acquistare 65.000 tonnellate di litio all’anno da Controlled Thermal Resources. Un accordo che si aggiunge a quello stretto con Vulcan Energy e dimostra la volontà della società di investire in maniera importante sulle materie prime che compongono le batterie delle auto elettriche. Sarà sufficiente a realizzare i piani del gruppo?
STELLANTIS, L’AUTO DA 25.000 DOLLARI
Stellantis ha deciso di puntare fortemente sull’elettrico. Infatti, l’obiettivo del gruppo per i prossimi anni è far crescere progressivamente il numero di auto elettriche, raggiungendo nel 2030 la metà dell’intera flotta. Un piano che passa necessariamente dallo sviluppo di vetture a prezzi accessibili per raggiungere un’elettrificazione di massa, negli Usa come nel resto del mondo.
A questo proposito, il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha sottolineato che sarà necessario far scendere il prezzo delle Ev fino a circa 25.000 dollari per salvaguardare l’impronta produttiva statunitense. Un obiettivo che passa da materie prime e componenti più economici, ma anche dalla riduzione dei costi fissi di produzione. Un target che si scontra, però, con le richieste del sindacato United Auto Workers (UAW) di salari più elevati e maggiori bonus.
STELLANTIS, L’INCOGNITA
L’accordo con Controlled Thermal Resources assicurerà un approvvigionamento importante di litio e l’accesso agli incentivi previsti dall’Inflation Reduction Act americano. Due elementi che dovrebbero rendere più reale il sogno di costruire auto elettriche che costano appena 25.000 dollari. Tuttavia, la questione rimane un grande punto di domanda.
Infatti, gli attuali contratti dei lavoratori che appartengono al sindacato United Auto Workers scadono a metà settembre e le trattative con la società sembrano ancora lontane dalla fumata bianca. La Ev economica è uno dei temi centrali della discussione, “la cosa reale che dovremo discutere”, riprendendo le parole di Tavares, il quale ha sottolineato che le case automobilistiche devono assorbire i costi aggiuntivi della transizione.
“Parte delle cose che abbiamo bisogno di discutere con i nostri partner sindacali è come facciamo veicoli elettrici a prezzi accessibili negli Stati Uniti. che le classi medie possono acquistare e che sono sostenibili perché sono redditizi”.
LA RISPOSTA DI UAW
Il sindacato UAW sembra condividere la strategia di Stellantis di puntare su vetture elettriche a basso costo, ma non intende accettare un calo degli stipendi e dei bonus.
“La transizione del veicolo elettrico non deve essere una corsa al ribasso. Purtroppo, Stellantis ha preso l’approccio low-road, con impianti chiusi e comunità distrutte. Il modello di business di Stellantis è rotto e fino a quando non risolverà il problema non raggiungeremo mai l’obiettivo dei 25,000 dollari,” ha commentato Shawn Fain, presidente della UAW.