Advertisement Skip to content
Ira

Arrivano le prime riposte dei paesi Ue all’Ira di Biden. Ecco le intenzioni della Francia

In Francia il ministero delle Finanze è pronto a presentare nuove misure fiscali e normative in risposta all’Ira statunitense. Ma perdurano le preoccupazioni dell’Europa di un esodo degli investimenti verso gli Stati Uniti. Urso: la risposta deve essere europea, come quella del PNRR o attraverso un fondo sovrano europeo

La legge statunitense, nota come Inflation Reduction Act, ha scatenato una nuova spinta per maggiori aiuti di Stato in Europa. I governi, infatti, temono che l’industria all’avanguardia e a basse emissioni possa essere tentata ad avviare la produzione e investire oltreoceano, incentivando le aziende europee a delocalizzare negli Stati Uniti a danno del Vecchio continente.

La Francia, nel frattempo, si sta già mobilitando per realizzare una legge sull’industria verde che fa eco all’IRA statunitenze. Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire si era espresso con toni particolarmente critici nei confronti della legislazione statunitense, affermando – nel mese di novembre – che gli Stati Uniti si sono orientati verso una politica industriale di tipo cinese che sfida le regole consolidate della globalizzazione.

L’IRA: IL DECRETO STATUNITENSE IN BREVE

Gli Stati Uniti hanno varato un pacchetto fiscale di proporzioni considerevoli rivolto, in primis, all’economia verde. Il decreto, noto come Inflation Reduction Act (IRA),   prevede 370 miliardi di dollari per la promozione di tecnologie verdi e la riduzione delle emissioni.

La misura, però, potrebbe avere ripercussioni pesanti per l’industria europea, come dimostrano le reazioni preoccupate di Commissione e singoli stati, poiché gli incentivi saranno riservati a chi compra prodotti realizzati negli Stati Uniti.

LE PREOCCUPAZIONI DELL’EUROPA SULL’IRA

La misura statunitense ha suscitato forte preoccupazione fra i paesi membri dell’Unione europea. Il timore di Bruxelles è che la legislazione americana possa innescare una concorrenza “sleale”, in cui le aziende europee possano decidere di investire in America piuttosto che nel Vecchio continente. con conseguente fuga di investimenti dal mercato europeo a beneficio di quello americano.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di recente ha auspicato un intervento comunitario dichiarando che l’Unione europea deve modificare le sue regole sugli aiuti di stato per rispondere ai sussidi contenuti nell’Inflation Reduction Act, la legge anti-inflazione da 369 miliardi di dollari firmata dal presidente Joe Biden ad agosto. “L’Inflation Reduction Act dovrebbe farci riflettere su come possiamo migliorare i nostri quadri di aiuti di Stato e adattarli a un nuovo contesto globale”, ha detto von der Leyen in un discorso a Bruges, in Belgio.

L’Unione europea, in sostanza, ha intenzione di “controbattere” all’Inflation Reduction Act attraverso l’adozione di un proprio piano di sussidi – noto come l’European Sovereignty Fund -. L’o scopo sarebbe quello di aiutare le aziende a investire in Europa e a rispettare i requisiti sulle emissioni. Non a caso, nell’ultima riunione del Consiglio commerciale e tecnologico UE-USA, è stata creata un’apposita task force transatlantica per affrontare le eventuali “magagne” derivanti dall’attuazione del provvedimento.

IL PIANO FRANCESE (E LA COLLABORAZIONE CON LA GERMANIA)

Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire – scrive Bloomberg.com – ha dichiarato che presenterà presto un disegno di legge sull'”industria verde”, nel tentativo di impedire che le imprese vengano attirate oltreoceano da miliardi di dollari di sussidi previsti dalla legge statunitense sul clima.

La nuova legislazione francese apporterebbe modifiche alla tassazione e alla regolamentazione per accelerare la creazione di produzioni a basse emissioni di carbonio, ha dichiarato Le Maire alla radio France Inter mercoledì. “Creerà una potente industria verde sul territorio francese con la produzione di idrogeno, batterie elettriche, energia nucleare e rinnovabile”, ha detto Le Maire. “L’obiettivo è che il cambiamento climatico porti alla reindustrializzazione della Francia”.

Insieme alla Germania, il ministro francese – riporta Bloomberg.com – ha dichiarato di essere al lavoro su una versione europea della legge statunitense per aiuti di Stato alle imprese “più grandi, più veloci e più semplici”. Il ministro ha fornito pochi dettagli sul contenuto della proposta di legge, che intende presentare al presidente Emmanuel Macron nei prossimi giorni.

“Al centro dello spirito francese ci sono sempre stati l’indipendenza, la sovranità e il ruolo dello Stato nell’economia per la pianificazione dei grandi investimenti”, ha detto Le Maire. “Ciò significa che questo momento, in cui la globalizzazione liberalizzata sta volgendo al termine, è un’opportunità per la nazione francese”.

LE PAROLE DEL MINISTRO URSO

Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, durante una recente intervista a Omnibus, su LA7, ha parlato della necessità di una “politica industriale europea” per rispondere sia alla Cina che agli Stati Uniti. Il ministro, però, per evitare che paesi come la Germania – che hanno risorse importanti e significative per investire – possano finanziare le imprese e creare vantaggio competitivo, ritiene che “la risposta deve essere europea, come quella del PNRR” o attraverso “un fondo sovrano europeo” (l’European Sovereignty Fund, appunto).

 

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su