La centrale elettrica di Isab di Priolo non è in vendita. Energia Oltre torna sulla questione della raffineria con un aggiornamento in esclusiva
Il futuro dell’Isab di Priolo è ancora tutto da scrivere. La centrale elettrica del gruppo non sarebbe in vendita, secondo fonti di Energia Oltre vicine alla società. Una notiza che smentirebbe quindi le voci su una possibile cessione dell’impianto per risanare i conti, circolata nelle settimane precedenti.
LA CENTRALE ELETTRICA DI ISAB NON E’ IN VENDITA
A settembre il sito Sassate aveva infatti riportato l’indiscrezione che Goi Energy stava valutando la possibilità di continuare a gestire la raffineria di Priolo e mettere in vendita la centrale elettrica di Priolo. La ragione sarebbe che, a neanche tre anni dall’acquisto dalla russa Lukoil, la maggiore raffineria italiana naviga in problemi finanziari e l’asset rischia di perdere sempre più valore. Una situazione potenzialmente esplosiva, che avrebbe spinto il maggiore investitore del fondo, il magnate greco George Ekonomou, a decidere di disfarsene.
Tuttavia, l’intesa siglata in occasione della cessione dell’Isab rappresenterebbe più un ostacolo per potenziali investitori che una garanzia per Goi Energy. In quest’ottica, la messa in vendita della centrale elettrica avrebbe potuto rappresentare un escamotage per risanare i conti dell’azienda senza doversi disfare anche della raffineria. Tuttavia, l’impianto non sarebbe in vendita, secondo quanto rivelato da fonti di Energia Oltre vicine alla società. Di conseguenza, tramonterebbe anche l’ipotesi di un ritorno di fiamma tra Gunvor e Lukoil-Mosca. Infatti, secondo indiscrezioni di stampa, il gruppo cipriota sarebbe l’unico acquirente che avrebbe manifestato il suo interesse all’acquisto dell’impianto.
ISAB RILANCIA
Ma perché Isab vuole puntare sulla centrale elettrica, invece di cederla? Un’ipotesi potrebbe essere la possibile adesione dell’impianto al capacity market, un meccanismo che prevede la remunerazione di Terna ai produttori (centrali tradizionali, batterie, ecc.) per garantire la disponibilità di energia in caso di picchi di domanda.
DUE INDIZI FANNO UNA PROVA?
Una tesi avvalorata da un altro indizio. La settimana scorsa Isab ha richiesto al Mase un’autorizzazione per usare anche gasolio per produrre energia elettrica in una delle due turbine a gas della centrale a ciclo combinato Igcc. Se la società riceverà l’ok dal ministero, potrà alimentare una delle due turbine a gas da circa 170MWe con il diesel, oltre che con metano e syngas. Una scelta che avrebbe potuto far pensare a un tentativo di valorizzare ulteriormente l’impianto per renderlo più appetibile per eventuali acquirenti. Al tempo stesso, però, la smentita riguardo la centrale elettrica non chiude la porta ad una cessione di tutti gli asset.
C’E’ LO ZAMPINO DI LUKOIL NEL PIGNORAMENTO DI ISAB?
Nel frattempo, Litasco ha chiesto ed ottenuto il pignoramento dello stabilimento a garanzia del credito commerciale vantato. Dietro la sanzione decisa dal Tribunale di Milano pare ci sia l’ex proprietario, Lukoil, sfrattata in fretta e furia dal Governo nel 2023. Una fretta che potrebbe permettere alla compagnia petrolifera russa, attraverso il suo trading arm, di trasformarsi da proprietario a creditore strategico destabilizzante.


