Con l’America Party, Elon Musk vuole dettare l’agenda verde degli USA, sfidando Trump e rilanciando Tesla. Transizione elettrica, no sussidi, sì carbon tax: il suo Master Plan è appena iniziato
Cosa prevedrà il programma del neonato America Party? Musk punta a diventare l’ago della bilancia al Congresso e, perché no, far ripartire la transizione elettrica, ridando slancio alle vendite di Tesla. Negli ultimi mesi, infatti, la casa automobilistica sembra aver risentito dell’amicizia tra il miliardario sudafricano e Trump. Il Big Beautiful Bill è la goccia che ha fatto traboccare il vaso e la rottura tra i due best friends sembra ormai definitiva. Analizzando le dichiarazioni degli ultimi anni del miliardario sudafricano è possibile immaginare quali riforme proporrà il nuovo partito sul fronte dell’ambiente e dell’energia.
IL MASTER PLAN DI MUSK
La transizione green deve andare di pari passo con il potenziamento della rete e dello storage, secondo Musk. L’alternativa è la crisi energetica. Per questa ragione, è probabile che le priorità del programma dell’America Party saranno: potenziamento della rete, batterie giganti e smart grid. Musk ha pronto un Master Plan per la transizione articolato in diversi punti. Il primo è l’elettrificazione totale (generatori, trasporti, riscaldamento). Il secondo è l’installazione di 30 TW tra solare ed eolico. Rinnovabili che potranno accelerare puntando su produzione decentralizzata e industria pesante, secondo il miliardario sudafricano. Senza dimenticare poi le gigafactory, come quella del Nevada. Serviranno 100 fabbriche per sostenere lo sviluppo delle rinnovabili e non sprecare il potenziale produttivo, secondo Musk.
Il fotovoltaico sarà il campione delle rinnovabili dell’America Party. Infatti, Elon Musk ha spesso affermato che sarebbe sufficiente un’area relativamente piccola per soddisfare l’intero fabbisogno elettrico degli Stati Uniti. E il tempo stringe secondo Musk, il quale ritiene che la Cina possa superare gli USA in capacità solare entro 3‑4 anni. Serve un’accelerazione poiché l’energia solare può salvare la vita, secondo il numero 1 di Tesla. L’anno scorso Musk ha affermato infatti che un’abitazione con tetto solare e Powerwall può restare operativa anche in caso di blackout prolungati. “La vita di una famiglia dipende da questo”.
I PIANI PER L’AUTO ELETTRICA
L’auto elettrica rappresenta una rivoluzione della mobilità, al pari del passaggio dalle carrozze alle automobili, secondo Musk. Leggi come il Beautiful Big Bill, però, secondo Musk rischiano di danneggiare la transizione e l’economia americana. Il miliardario punta a diventare l’ago della bilancia al Congresso e, perché no, far ripartire la transizione elettrica. Un traguardo che potrebbe ridare slancio alle vendite di Tesla. Negli ultimi mesi, infatti, la casa automobilistica sembra aver più risentito, che beneficiato, dell’amicizia tra il miliardario sudafricano e Musk. Infatti, dall’inizio del matrimonio ideologico tra Trump e Musk le immatricolazioni di vetture Tesla sono scese visibilmente in Germania, Francia e Stati Uniti. Il Big Beautiful Deal ha dato il colpo di grazia al rapporto di amicizia tra i due miliardari. La legge abolirebbe i crediti di emissioni, che fruttano miliardi a Tesla. Infatti, nel primo quadrimestre hanno rappresentato il 39% circa del reddito netto della casa automobilistica. Come se non bastasse, in diverse occasioni Trump ha minacciato il ritiro di sussidi e contratti a SpaceX se Musk non avesse confermato il suo appoggio politico.
BIG OIL A SECCO?
Le Big Oil rischiano di restare a secco. Musk difficilmente adotterà lo slogan “Drill baby drill”, anzi potrebbe schierarsi tra i principali oppositori. Inoltre, in diverse occasioni ha criticato i sussidi alle fonti fossili. Dichiarazioni che suggeriscono che uno dei punti principali del programma dell’America Party sarà l’abolizione dei fondi per le fonti fossili, tanto care a Trump. L’anno scorso in un’intervista Musk ha condannato la “demonizzazione” delle fonti fossili. Al tempo stesso, però, ha sottolineato più volte che il passaggio a energie pulite e inevitabile. Di conseguenza, è necessario “spegnerle il prima possibile”. Musk ha anche affermato, però, che la transizione potrà richiedere 50–100 anni. Un approccio che è stato criticato da diversi esperti come fuorviante e contrario alle evidenze scientifiche.
AMERICA PARTY: SI’ CARBON TAX, NO INCENTIVI
Ok alla carbon tax, no ai sussidi diretti. Si riassume così la posizione di Elon Musk sulle politiche energetiche. Il miliardario sudafricano ritiene che la soluzione a molti problemi degli Usa sia il mercato libero. Allo stesso modo, ha spesso criticato i finanziamenti statali per le stazioni di ricarica e per le auto elettriche. Musk ha spesso dichiarato di essere favorevole a eliminare il credito fiscale da $7.500 per le auto elettriche. Secondo il miliardario, infatti, Tesla ha un profitto sufficiente per sopravvivere senza incentivi, mentre i concorrenti ne soffrirebbero molto di più. Diverso è il discorso per i crediti di carbonio, che fruttano miliardi a Tesla.