Skip to content
banche Banca Mondiale

La Banca Mondiale tornerà a finanziare progetti nucleari nei Paesi in via di sviluppo

Il presidente della Banca Mondiale si è fatto promotore di un cambiamento nella politica energetica della banca sin dal suo insediamento, sostenendo che la banca dovrebbe perseguire un approccio completo per aiutare i Paesi a soddisfare il crescente fabbisogno di elettricità e a promuovere gli obiettivi di sviluppo

Il Consiglio di amministrazione della Banca Mondiale ha concordato di porre fine al divieto di lunga data sul finanziamento di progetti di energia nucleare nei Paesi in via di sviluppo, nell’ambito di un più ampio sforzo per soddisfare il crescente fabbisogno di elettricità. Lo ha dichiarato il presidente della banca, Ajay Banga.

Banga ha illustrato la strategia energetica rivista della banca in un’email al personale, dopo quella che ha definito una “discussione costruttiva” con il consiglio, e ha spiegato che il Consiglio non è ancora d’accordo sull’opportunità che la banca finanziasse la produzione di gas naturale e, in caso affermativo, in quali circostanze.

IL DIVIETO DI FINANZIAMENTO DELLA BANCA MONDIALE AI PROGETTI DI ENERGIA NUCLEARE

La Banca Mondiale  – che eroga prestiti a tassi agevolati per aiutare i Paesi a costruire di tutto, dalle barriere anti-inondazione alle ferrovie – nel 2013 decise di interrompere il finanziamento di progetti di energia nucleare. Nel 2017 ha annunciato che avrebbe smesso di finanziare progetti upstream di petrolio e gas a partire dal 2019, sebbene avrebbe comunque valutato progetti di gas nei Paesi più poveri.

LA POSIZIONE DI GERMANIA, FRANCIA E GRAN BRETAGNA

La questione nucleare è stata accolta con una certa facilità dai membri del consiglio ma, secondo alcune fonti, diversi Stati, tra cui Germania, Francia e Gran Bretagna, non hanno pienamente sostenuto il cambiamento di approccio della banca per accogliere progetti di gas naturale upstream. “Sebbene le questioni siano complesse, abbiamo compiuto dei progressi concreti verso un percorso chiaro per la fornitura di elettricità come motore di sviluppo”, ha affermato Banga, aggiungendo che serviranno ulteriori discussioni sulla questione dei progetti di gas upstream.

Il presidente della Banca Mondiale si è fatto promotore di un cambiamento nella politica energetica della banca sin dal suo insediamento, nel giugno 2023, sostenendo che la banca dovrebbe perseguire un approccio “completo” per aiutare i Paesi a soddisfare il crescente fabbisogno di elettricità e a promuovere gli obiettivi di sviluppo. Nella sua nota, ha osservato che la domanda di elettricità nei Paesi in via di sviluppo dovrebbe più che raddoppiare entro il 2035, e ciò richiederà un investimento annuo di oltre 280 miliardi di dollari in generazione, reti e stoccaggio.

LA POSIZIONE DEGLI STATI UNITI

L’amministrazione Trump ha insistito a fondo per porre fine al divieto sui progetti di energia nucleare fin dal suo insediamento. Gli Stati Uniti sono il maggiore azionista della Banca Mondiale, con il 15,83%, seguiti dal Giappone con il 7% e dalla Cina con quasi il 6%. La decisione di ampliare l’approccio ai progetti energetici probabilmente piacerà al presidente Donald Trump, che ha ritirato gli USA dall’Accordo di Parigi sul clima e dai suoi obiettivi di riduzione delle emissioni.

Secondo l’Energy for Growth Hub e Third Way, 28 Paesi utilizzano già l’energia nucleare commerciale, con altri 10 pronti a iniziare e altri 10 potenzialmente pronti entro il 2030. Banga ha affermato che il Gruppo della Banca Mondiale collaborerà a stretto contatto con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) per rafforzare la sua capacità di fornire consulenza sulle garanzie di non proliferazione nucleare, sulla sicurezza, sulla protezione e sui quadri normativi. La banca sosterrà gli sforzi per prolungare la vita utile dei reattori nucleari esistenti, insieme agli aggiornamenti della rete, e lavorerà anche per accelerare il potenziale dei piccoli reattori modulari.

MIGLIORARE IL MIX ENERGETICO DEI PAESI

Secondo i funzionari del governo americano e alcuni esperti di sviluppo ai Paesi in via di sviluppo non dovrebbero essere impedito di utilizzare energia a basso costo per espandere le proprie economie, mentre Paesi avanzati come la Germania continuano a bruciare combustibili fossili. Gli attivisti per il clima temono però che il finanziamento di più progetti nucleari e di gas distoglierà i fondi dagli sforzi urgenti dei Paesi in via di sviluppo per adattarsi ai cambiamenti climatici e beneficiare di abbondanti fonti di energia alternative, come il solare.

LA NUOVA STRATEGIA DELLA BANCA MONDIALE

Banga ha affermato che la strategia rivista della banca consentirà ai Paesi di determinare il miglior mix energetico: alcuni sceglieranno l’energia solare, eolica, geotermica o idroelettrica, mentre altri potrebbero optare per il gas naturale o, nel tempo, il nucleare. Il presidente ha aggiunto che la banca continuerà a fornire consulenza e a finanziare progetti di gas a medio e lungo termine, quando rappresenteranno l’opzione meno costosa, in linea con i piani di sviluppo, minimizzando i rischi e non limitando le energie rinnovabili.

La banca “studierà ulteriormente le tecnologie in evoluzione come la cattura del carbonio e l’energia oceanica”, ha affermato Banga, aggiungendo che la banca continuerà a fornire consulenza e finanziamenti per la dismissione delle centrali a carbone, sostenendo la cattura del carbonio per l’industria e la produzione di energia, ma non per il recupero avanzato del petrolio, che in genere può garantire finanziamenti commerciali.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su