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Materie Prime

La Commissione europea pronta a firmare un accordo con l’Australia sulle materie prime critiche

L’Unione europea sta cercando di ridurre la propria dipendenza dalla Cina per le materie prime critiche, fondamentali per gli obiettivi sostenibili e digitali

La Commissione europea firmerà un partenariato strategico con l’Australia sulle materie prime critiche. L’anticipazione è stata data ad Euractiv da una fonte vicina alla questione, mentre l’Unione europea continua il suo impegno per garantire l’accesso a questi materiali da fonti diverse dalla Cina.

Separatamente, il direttore generale della Commissione per il Mercato interno, l’Industria, l’Imprenditorialità e le PMI, Kerstin Jorna, ha dichiarato che “quattro partenariati sono in fase di negoziazione o pronti per la firma”.

LA DIPENDENZA DELL’UNIONE EUROPEA DALLA CINA

L’Unione europea sta cercando di ridurre la propria dipendenza dalla Cina per le materie prime critiche, che sono fondamentali per gli obiettivi sostenibili e digitali dei Paesi Ue. Le materie prime critiche includono il litio, utilizzato nelle batterie, e le terre rare, cruciali per il settore dell’elettronica. La missione dell’Australia presso l’Unione europea e l’agenzia commerciale di Canberra, Austrade, non hanno risposto alla richiesta di commento da parte di Euractiv.

LA RICHIESTA DI MATERIE PRIME CRITICHE

La domanda di materie prime critiche è in costante aumento, e nell’Unione europea la maggior parte viene importata. Si stima che entro il 2050 la richiesta di terre rare potrebbe decuplicare. Litio, cobalto e grafite sono fondamentali per la produzione dei sistemi di accumulo dell’energia.

Secondo le stime dell’Unione europea, entro il 2030 l’Europa avrà bisogno di una quota di litio e di cobalto rispettivamente 18 volte e 5 volte maggiori rispetto ad oggi per la fabbricazione di batterie per veicoli elettrici e per lo stoccaggio di energia. Valori che, al 2050, cresceranno a 60 volte per il litio e 15 volte per il cobalto.

Per fare due esempi, la produzione di un’auto elettrica utilizza una quantità di minerali critici pari a circa 6 volte quella impiegata per produrre un’auto tradizionale, mentre se si confronta un impianto eolico offshore con una centrale energetica a gas questo rapporto sale a 13.

I PARTENARIATI STRATEGICI SULLE MATERIE PRIME CRITICHE

L’Australia è ricca di litio, e da 5 anni le due giurisdizioni cercano di negoziare un accordo bilaterale di libero scambio che allenterebbe i controlli sull’importazione anche di altri beni, come automobili e carne bovina. Secondo quanto riferito, però, i colloqui commerciali sono falliti nel novembre 2023.

Un partenariato strategico di solito delinea alcune aree comuni di cooperazione, piuttosto che definire i termini commerciali. Il partenariato strategico dell’Unione europea con il Canada sulle materie prime critiche “si avvicina ai 10 miliardi di euro di investimenti europei in Canada nei settori delle materie prime e delle batterie”, ha affermato Jorna.

IL CRITICAL RAW MATERIALS ACT

Intanto, la scorsa settimana il Consiglio dell’Unione europea ha dato l’approvazione definitiva al Critical Raw Materials Act (CRAM), la legge sulle materie prime critiche, una normativa che mira a raggiungere gli obiettivi di indipendenza dell’Europa. In linea con la legge, l’Ue sta firmando partenariati strategici per garantire l’accesso a questi materiali, il più recente dei quali è stato stretto con la Norvegia.

Il CRMA definisce un elenco di 17 elementi strategici, come il cobalto e il rame, e un elenco ampliato di 34 materie prime critiche, che include il carbone da coke.

La legge fissa degli obiettivi ambiziosi per la fornitura di elementi strategici: entro il 2030, il consumo annuale dei Paesi Ue sarà composto per almeno il 10% da minerali estratti localmente, per il 40% da elementi lavorati all’interno dell’Unione europea e per il 25% da materiali riciclati. Allo stesso tempo, nessun Paese terzo dovrà fornire oltre il 65% del consumo annuale europeo di uno qualsiasi dei materiali chiave.

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