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La crisi mette in ginocchio le case auto Ue. Tutte le chiusure e i licenziamenti

La crisi mette in ginocchio le case auto dell’Ue. Cosa faranno Stellantis, VW, Ford, Bosch e Michelin? Tutti i licenziamenti e le chiusure di stabilimenti

Debole domanda, costi elevati, concorrenza dalla Cina e rallentamento della transizione elettrica stanno mettendo a dura prova le case Ue. Diversi produttori hanno annunciato grandi licenziamenti per la chiusura di diversi stabilimenti. Cosa faranno Stellantis, VW, Ford, Bosch e Michelin? Tutti i licenziamenti e le chiusure di stabilimenti.

AUTO, I PIANI DI STELLANTIS

La produzione di Stellantis in Italia ha vissuto un 2024 travagliato. Infatti, la casa ha spesso interrotto le operazioni di assemblaggio nel suo stabilimento principale di Mirafiori. La ragione è la scarsa domanda, in particolare della Fiat 500 elettrica. I rapporti tesi tra Governo e l’ex ad del gruppo, Carlos Tavares, non hanno certo aiutato. Ora però tra il Governo e Stellantis è tornata la calma dopo la tempesta. I 400 milioni di euro per l’automotive per il biennio 2026-2027 inseriti in fretta e furia nell’ultima Manovra di Bilancio sono solo l’ultimo indizio che sia tornata la pace tra Meloni e il numero uno del gruppo. Stellantis ha messo sul piatto 2 miliardi di investimenti già nel 2025 e 6 miliardi di euro di acquisti garantiti alla filiera dei fornitori italiani senza contributi pubblici. Il piano prevede di aumentare i volumi di produzione puntando sul rilancio degli stabilimenti di Pomigliano e Melfi, attraverso la realizzazione di una nuova piattaforma per due modelli compatti e l’avvio della produzione della 500 ibrida. Nel 2025 il gruppo prevede di confermare le 500.000 vetture prodotte quest’anno, che dovrebbero diventare 750.000 l’anno successivo. La società ha dichiarato di non avere in programma di chiudere impianti in Italia.

“Gli stabilimenti italiani resteranno tutti in attività con un piano per ciascuna fabbrica. Senza cassa integrazione no, perché il 2025 sarà durissimo, lo sappiamo tutti, ma sto velocizzando tutto quello che posso a livello di sviluppo per avere nel 2026 un +50%”, ha detto Imparato a “Cinque Minuti” di Bruno Vespa.

La casa ha annunciato, però, che chiuderà la sua fabbrica di furgoni Vauxhall a Luton, in Inghilterra, tagliando più di 1.000 posti di lavoro.

AUTO, COSA SUCCEDERA’ IN GERMANIA

Tre giorni fa Volkswagen ha raggiunto un accordo con i sindacati per tagliare 35.000 posti di lavoro e ridurre la produzione delle fabbriche tedesche di un quarto. Inoltre, entro fine febbraio chiuderà lo stabilimento di Audi a Bruxelles. Ad oggi non ci sono state state chiusure o licenziamenti immediati.

Il profitto operativo di Schaeffler si è quasi dimezzato nel terzo trimestre. Per questa ragione, il produttore tedesco manderà a casa 4,700 persone nell’Unione Europea. La maggior parte dei licenziamenti avverrà in Germania. Il fornitore automobilistico svizzero Feintool, chiuderà uno dei suoi stabilimenti in Germania e licenzierà 200 persone. Anche Bosch, il maggiore fornitore di ricambi auto del mondo, prevede ridurre le ore di lavoro e di tagliare 5,500 posti di lavoro entro il 2032 in siti tedeschi. Inoltre, Ford taglierà 4,000 posti di lavoro, soprattutto in Germania e Gran Bretagna.

FRANCIA, ANCHE MICHELIN TAGLIA

Michelin chiuderà due stabilimenti in Francia occidentale. Una decisione che porterà al licenziamento di circa 1,250 lavoratori. Il fornitore di ricambi auto Valeo taglierà circa 1,000 posti di lavoro in Europa a causa della chiusura di due stabilimenti francesi.

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