Il mercato tutelato si avvia alla fine e gli italiani sono impreparati e temono per il futuro. La soluzione è puntare sulla cultura energetica. I dati della ricerca NielsenIQ e il racconto dell’evento “Il futuro dell’energia. Verso la fine del mercato tutelato dell’energia”
L’avvento del mercato libero si avvicina ma 1 italiano su 4 non sa ancora cosa sia. Infatti, un’alta percentuale di persone non conosce la differenza tra mercato tutelato e libero. Una percentuale ancora minore di italiani conosce le parole che caratterizzano le utenze ed è in grado di leggere le bollette. Un gap che contribuisce ad alimentare la paura per il passaggio al mercato libero. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca di NielsenIQ sulla liberalizzazione del mercato delle utenze domestiche, presentata nel corso dell’evento “Il futuro dell’energia. Verso la fine del mercato tutelato dell’energia”, organizzato da Pulsee.
MERCATO TUTELATO VS LIBERO, L’IMPORTANZA DELLA CULTURA ENERGETICA
Il 1° gennaio 2024 è la data cerchiata in rosso nel calendario. L’appuntamento è di quelli importanti: il passaggio dal mercato tutelato al libero. In quest’ottica, il ruolo degli operatori del settore diventa ancora più centrale. Le aziende, in virtù del loro expertise, dovranno contribuire a traghettare i consumatori in questa delicata transizione. L’obiettivo è guidarli nella scelta della migliore tariffa puntando sulla cultura energetica per sfruttare pienamente il potenziale competitivo ed economico della liberalizzazione.
“Non possiamo che essere fermamente convinti di come la liberalizzazione sia un valore di competitività per le aziende così come un potenziale vantaggio per tutti i consumatori. Vogliamo essere presenti, accanto ai nostri clienti fornendo risposte e strumenti in grado di risolvere, al meglio possibile, alcune complessità e interrogativi e farci continuare a coltivare l’ambizione di essere protagonisti nel migliorare la cultura energetica del nostro Paese. Il costo dell’energia dipende dai mercati all’ingrosso e da altri fattori macroeconomici che molte persone non conoscono, al contrario di quanto succede con la benzina, ad esempio. La regolazione ha un ruolo centrale, ma fino ad oggi ha gestito il settore in maniera più che adeguata”, ha affermato Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo Italia.
“Mediamente una famiglia italiana spende per l’energia elettrica il 2% di tutte le spese annuali. Perché pensiamo che i consumatori non siano consapevoli quando devono scegliere l’operatore dell’energia elettrica? La maggior tutela è un’opportunità in più, non un ostacolo o un problema”, ha affermato Carlo Stagnaro, Direttore ricerche e studi di Istituto Bruno Leoni.
MERCATO TUTELATO E LIBERO, I DATI
Il 41% degli italiani prova timore e incertezza riguardo la fine imminente del mercato tutelato. Secondo la ricerca di NielsenIQ, il 54,1% degli italiani tra i 18 e i 25 anni non conosce la differenza tra mercato tutelato e libero, mentre gli over 65 sono i più ferrati. Il 44,6% del campione è consapevole della distinzione, grazie al web (32,9%), alla TV (27,4%), al passaparola tra amici, familiari o colleghi (25,3%) e ai quotidiani di informazione (23,8%). Un italiano su tre (il 33% degli intervistati) è preoccupato da questo passaggio, tanto che il 45,8% vuole cambiare le sue utenze, passando a un operatore del mercato libero prima del termine del mercato tutelato.
“Un sentiment prevalente al Sud, mentre al Nord c’è più indifferenza. La preoccupazione deriva dal fatto che non sono abbastanza informati o non hanno ancora avuto gli strumenti utili ad accompagnare il cambiamento, è certo che il consumatore non conosce le implicazioni legate al Pnrr. Nonostante questo, il Pnrr è un patrimonio da tutelare per gli italiani e rappresenta la corsia preferenziale verso la tanto attesa transizione ecologica. Gli italiani più attenti sono gli over 56 anni. I giovani guardano principalmente al risparmio, manca forse una base di nozioni fondamentali che permetterebbero a tutti di comprendere numeri e voci. Parliamo di un cambiamento che riguarderà 10 milioni di persone, avverrà solo se tutti si danno una mano”, ha affermato Niccolò Beati, Trade Dimensions Leader Italy NielsenIQ.
MERCATO LIBERO, LA STRATEGIA DI PULSEE
Un’enciclopedia dei termini dell’energia e una campagna informativa, sono gli strumenti scelti da Pulsee per accrescere la cultura energetica degli italiani.
“La nuova Energipedia disponibile sul sito di Pulsee è un approfondimento dei termini e delle dinamiche dell’energia. Il mercato energetico non è statico ma in continua evoluzione, per questo abbiamo presentato i termini che nei prossimi mesi e anni sentiremo un po’ di più. Ad esempio le CER, i gruppi di autoconsumo collettivo e i PPA, i power purchase agreement. Nei prossimi mesi arriveranno novità per aiutare i consumatori nel passaggio al mercato libero”, ha affermato Andrea Pinto, CRM & Marketing Specialist Axpo Italia.
“Servono strumenti che permettano agli utenti di capire cosa possono fare e il fatto che hanno l’opportunità di scegliere. Abbiamo creato la Energipedia, disponibile sul nostro sito internet e stiamo per partire con una campagna di informazione per spiegare ai consumatori italiani questo strumento e far comprendere qual è la scelta migliore per loro”, ha affermato Alicia Lubrani, CMO e Country Corporate Communitication Director Axpo Italia.
UNO SGUARDO SULLA SITUAZIONE INTERNAZIONALE
“La Norvegia è il Paese che offre più gas in Europa, ma ultimamente non è molto affidabile. Le manutenzioni sulle infrastrutture di maggio e settembre si sono prolungate più del previsto, il mercato quindi ha alzato i prezzi. Equinor, il fornitore principale, sembra meno affidabile ai mercati oggi. Gli ultimi problemi però non sembrano così impattanti, siamo tranquilli da questo punto di vista”, ha affermato Davide Tasinato, Front Analyst Axpo Italia.
“La fornitura russa di gas è passata da più di 500 mcm/giorno a poco più di 40 mcm/giorno. Non vediamo aumenti di fornitura dei flussi a breve, quasi tutti gli operatori sono abbastanza sicuri che i flussi per l’Ucraina termineranno il 31 dicembre 2024 e ci si aspetta che non verranno rinnovati. La Russia avrebbe dovuto aumentare la sua produzione di impianti di liquefazione ma la macchine che servono per costruire questi impianti che ancora non sono arrivate non verranno installate”, ha aggiunto Tasinato.