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La Francia dimostra un annoso problema del nucleare: la corrosione

Ieri sul reattore nucleare 2 della centrale Civaux di EDF, sono stati individuati due “indizi di corrosione sotto sforzo”, oltre 3 anni dopo che la stessa tipologia di problema fece precipitare il gruppo francese in una grave crisi industriale

Due “indizi di corrosione sotto sforzo” sono stati rilevati sul reattore nucleare numero 2 della centrale di Civaux di EDF, oltre 3 anni dopo la scoperta di questo fenomeno, che ha fatto precipitare il gruppo francese in una grave crisi industriale. È quanto hanno annunciato ieri l’utility francese e l’autorità per la sicurezza nucleare (ASNR). “È in corso una perizia sulle condutture”, ha dichiarato EDF, spiegando che l’analisi viene condotta in conformità “con il programma di controllo del 2025 attuato come parte della strategia di trattamento della corrosione sotto sforzo”.

La società ha detto di non avere ancora i risultati in questa fase. Contattata dall’AFP, l’ASNR ha confermato l’esistenza di “due indicazioni di corrosione sotto sforzo” sul reattore numero 2, senza fornire ulteriori dettagli.

NUCLEARE: LA CORROSIONE SOTTO SFORZO

Il fenomeno della corrosione sotto sforzo (SCC) si manifesta attraverso minuscole crepe su porzioni di metallo. EDF aveva già affrontato un evento simile alla fine del 2021, quando scoprì delle microfessure nel reattore numero 1 della centrale di Civaux, il più recente e tra i più potenti del parco nucleare (1450 MW per reattore) dopo l’EPR di Flamanville.

Questa scoperta richiese una vasta campagna di controllo e riparazione della flotta nucleare di EDF. Nel 2022, tra corrosione e manutenzione programmata, metà dei 56 reattori sono stati spenti, a volte contemporaneamente, minacciando il Paese con interruzioni di corrente, in mezzo alla stagione invernale.

EDF ha chiuso il 2022 con perdite record, appesantita dal livello storicamente basso della sua produzione nucleare. Gli accertamenti effettuati nel 2022 hanno permesso di individuare 16 reattori particolarmente sensibili al fenomeno. Il reattore Civaux 2, spento dal 4 aprile per manutenzione programmata, dovrebbe riavviarsi all’inizio dell’estate.

L’INTERCONNESSIONE ENERGETICA TRA FRANCIA E ITALIA

I problemi di corrosione alla centrale di Civaux ci ricordano quindi una delle principali criticità a cui vanno incontro le centrali nucleari, non solo in Francia. Francia che – lo ricordiamo – è interconnessa con l’Italia per sostenere lo sviluppo di un mercato unico dell’energia elettrica. Terna e il gestore della rete francese RTE collaborano per aumentare la capacità di trasporto sulla frontiera. L’Italia è collegata elettricamente sulla frontiera nord attraverso 4 linee, che garantiscono una potenza complessiva per gli scambi commerciali di 2.650 MW.

Inoltre, secondo i dati di RTE, l’Italia è in cima alla lista dei primi tre acquirenti di elettricità “made in France”. Importando il 32% dell’elettricità prodotta in Francia, il nostro Paese precede la Germania (18%) e il Belgio (15%).

NUCLEARE: LE CONSEGUENZE DELLA MANUTENZIONE AI REATTORI FRANCESI

Lo scorso anno la produzione nucleare è scesa al minimo di 34 anni, dopo che la scoperta della corrosione da stress ha interrotto una sezione della flotta di EDF, mettendo a dura prova l’approvvigionamento energetico. L’utility francese ha fissato un obiettivo di 400 TWh per il 2030, rispetto ai 300-330 TWh previsti nel 2023.

A fine 2023 il responsabile della produzione nucleare di EDF, Etienne Dutheil, affermò che la riduzione dei tempi di inattività per la manutenzione del reattore come parte del progetto “Start 2025” “comporterà in particolare la creazione di team dedicati per la chiusura delle unità, lo sviluppo di giovani dipendenti e l’ottimizzazione delle sostituzioni delle parti”. EDF ha dovuto rivedere ripetutamente i suoi programmi di manutenzione pluriennali a seguito della pandemia e dei problemi di corrosione da stress.

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